E’ di qualche giorno fa la sentenza della Corte dei Conti
che condanna 5 dirigenti dell’amministrazione capitolina al risarcimento al
Comune di una somma poiché pagarono INCAUTAMENTE alcune rate scadute e non
pagate della Società Concessionaria del Punto Verde Qualità Madonnetta della
quale ero Amministratore Unico.
I 5 solerti dirigenti
comunali si affrettarono a pagare quelle rate poiché la banca ne chiedeva il
pagamento in virtù di una polizza fidejussoria a garanzia del finanziamento che
la Corte dei Conti riconosce essere inesistente. Strano che per Corte dei Conti
fosse così e che invece la mia denuncia alla Procura della Repubblica che ne
denunciava l’inesistenza venne archiviata. Per la legge contabile era
inesistente e per la legge ordinaria non meritò neanche la più semplice
inchiesta. Purtroppo questa sentenza della Corte dei Conti è per me del tutto
inutile. Diverso sarebbe stato se qualche saccente e presuntuoso magistrato
avesse indagato su ciò che denunciavo invece di banalizzare tutto ciò che
dicevo.
E’ strano che oggi vengano puniti quei 5 dirigenti comunali
che inconsapevolmente permisero, allungando la mia agonia, che continuassi,
fino a sfinimento, a dare quel servizio pubblico esemplare che ha sempre
contraddistinto il Parco della Madonnetta.
I 5 vengono puniti ma non viene punito chi ha distrutto, con
il suo operato irresponsabile, un bene pubblico, un’eccellenza.
Non si punisce chi creò i Punti Verdi Qualità e che mise in
piedi un gigante dai piedi di argilla.
Non si punisce chi sottoscrisse un accordo per mutui con un
Istituto di Credito con tassi usurari che oggi per giustificare gli alti tassi
dichiara unilateralmente che non si trattava di mutuo ma di finanziamento a
privati. Strano quei privati mai hanno potuto rinegoziare quei finanziamenti poiché,
si diceva, che fossero dei mutui garantiti da l Comune fidejussore.
Nella mia lunga lotta riuscii ad avere una lettera nella
quale la banca esprimeva la propria disponibilità alla rinegoziazione del mutuo
se il Comune. Presunto fidejussore, fosse stato d’accordo a prolungare il
periodo della concessione. Mai il <comune ha dato un parere riguardo ciò.
Però si affrettarono a pagare le rate di mutuo scadute lasciandomi ad
agonizzare nella conduzione di un parco pubblico di 21 ettari accerchiato dalla
concorrenza privata che si faceva sempre più forte della latitanza da parte del
Comune nella salvaguardia di un “suo” bene.
Non si punisce chi ha causato un danno erariale e sociale
inestimabile.
Si puniscono 5 poveri cristi che non ebbero il coraggio di
un pensiero diverso da quello dominante.
Un pensiero diverso dall’apparato che si autogiustifica
dietro a codici e codicilli, che mai andrà contro il sistema bancario
truffaldino, che vede nella mancanza cronica di giustizia un fedele alleato.
Mai nessuno ha provato a mettersi nei panni di chi ha messo
tutto se stesso nella realizzazione di un sogno. Un sogno avverato per una
decina di anni che ha dispensato benessere a 360°. Mai nessuno ha provato a
comprendere le mie ragioni neanche dopo il parere del Tar del Lazio che
qualificò i Punti Verdi come un appalto pubblico. Se allora avessero compreso l’importanza
di quel parere le cose sarebbero potute cambiare. Nulla. Quando la macchina
amministrativa spinge il bottone della DISTRUZIONE nulla e nessuno lo può
fermare.
E a pagare saranno 5 poveri cristi…