giovedì 12 maggio 2016

COMUNICATO ANDREA CIABOCCO ....ANVEDI ECCO MARINO AL PARCO DELLA MADONNETTA



QUESTO E' L'ARTICOLO INTEGRALE DI CORRADO ZUNINO SU REPUBBLICA DEL 18/12/2015.

L'EX SINDACO MARINO CI DOVREBBE SPIEGARE CON QUALE LOGICA HA ESTRAPOLATO SOLO QUELLO CHE A LUI INTERESSAVA.

VOLEVA DIMOSTRARE CHE DOPO LA SUA CADUTA LA MAFIA AVREBBE AVUTO STRADA LIBERA?

SI DOVREBBE RICORDARE, L'EX SINDACO, DELLE MIE NUMEROSE SEGNALAZIONI RIGUARDO IL MALAFFARE DEI PUNTI VERDI QUALITA' PRECEDENTI, E DI  MOLTO, L'ESPLOSIONE DI MAFIA CAPITALE.

LA PRESENZA DELLA S.S.D. LA FENICE 2009 E' UNA CONSEGUENZA DELLA MALA AMMINISTRAZIONE COMUNALE.

CI SPIEGASSE, L'EX SINDACO, PERCHE' LA SUA AMMINISTRAZIONE NON E' STATA IN GRADO DI INTERVENIRE SUL DIRITTO LEGITTIMO AL RIEQUILIBRIO DEL PIANO ECONOMICO/FINANZIARIO.

CI SPIEGASSE SU COSA HA BASATO LA SUA AFFERMAZIONE "IMPRENDITORI LADRONI" RIGUARDO I CONCESSIONARI DECADUTI PER MOROSITA'.

CI SPIEGASSE COME MAI NON HA MAI ASCOLTATO LE NOSTRE LEGITTIME RICHIESTE.

CI SPIEGASSE COSA GLI HA FATTO CAMBIARE IDEA RIGUARDO QUESTA AFFERMAZIONE DEL 23/4/2013 QUANDO, IN CAMPAGNA ELETTORALE DISSE "Sono al parco della Madonnetta, il parco urbano più grande di Roma, un importante spazio aggregativo dove coltivare momenti di socializzazione e pratiche sportive. Un patrimonio per tutti i cittadini che deve essere salvaguardato e preso come modello per un'amministrazione che intende fare del verde urbano un punto fondamentale del suo programma".

SI RICORDASSE, L'EX SINDACO, CHE IL CONCESSIONARIO APPENA SCOPERTA LA PRESENZA NELLA SOCIETA' LA FENICE 2009 DI FABRIZIO TESTA LO HA IMMEDIATAMENTE DENUNCIATO PUBBLICAMENTE SCOPRENDO UNA MANOVRA, DA PARTE DI QUALCUNO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE, PER SPOGLIARLO DEL LEGITTIMO POSSESSO DELL'IMPIANTO SPORTIVO.

USARE LE SVENTURE ALTRUI PER GIUSTIFICARE I PROPRI FALLIMENTI NON E' ONESTO.

E' ORA DI FINIRLA CON LE CHIACCHIERE DA BAR DEI POLITICI E DEI DIRIGENTI COMUNALI.

COSTRUIRE QUALCOSA DI IMPORTANTE COME IL PARCO DELLA MADONNETTA E' STATO UN'IMPRESA EPICA VISTO IL LIVELLO DI INETTITUDINE DELLA CLASSE POLITICA E DEI DIRIGENTI COMUNALI.

FARMI PASSARE PER MAFIOSO PER COPRIRE L'NETTITUDINE POLITICA E L'ENORME ILLEGALITA' NELLA QUALE I PUNTI VERDI QUALITA' SONO STATI GESTITI E' DISONESTO.



Business dei Punti verde "Ad Acilia gli amici del boss"

CORRADO ZUNINO
IL Comune di Roma acefalo sta riconsegnando i Punti verde qualità alla destra romana che ha innervato Mafia capitale. Il caso più lampante è quello del Parco della Madonnetta, il resort verde di Acilia tra gli edifici abusivi del palazzinaro Pulcini e l'urbanizzazione bassa che da lì dilaga verso Ostia. Il Punto verde qualità Madonnetta è tra gli undici (su venti) che nelle ultime stagioni (in questo caso tre) non sono riusciti a pagare le rate del mutuo sottoscritto per far partire l'impresa: ad oggi il suo gestore è fuori del 30 per cento dell'investimento iniziale, pari a 4 milioni. Andrea Ciabocco, ex maestro di tennis, il suo gestore appunto, ha chiesto invano a tre amministrazioni comunali diverse di poter ridiscutere piani finanziari pensati vent'anni prima, all'epoca del primo Rutelli (piani che oggi hanno prodotto un debito potenziale per il Comune di 550 milioni di euro).
La Madonnetta è un'area di ventun ettari con attività sportive all'ingresso principale, uno stretto e lungo pratone di passeggio e jogging, zone per l'addestramento cani e, in fondo, il parco giochi. In un panorama di punti verde con iperpalestre della Virgin e McDonald's al loro interno, la Madonnetta è di gran lunga la più riuscita struttura verde- sportiva a bassa edificazione di Roma. In dodici anni di vita propria ha radunato una comunità attorno a sé, che fino al 2003 non aveva mai visto un parco nella zona.
Con la scoperta nell'ottobre 2014 del malaffare di Mafia capitale – ha toccato dieci Punti verde qualità –, la situazione è precipitata. Chiuso il mandato Marino in Campidoglio, gli uffici tecnici comunali hanno preso il sopravvento e a nulla è valso che per la sopravvivenza del parco con l'attuale gestione siano state raccolte dodicimila firme in 14 giorni, che il commissario di Ostia, Domenico Vulpiani, abbia segnalato la fine ingloriosa direttamente al commissario di Roma, il prefetto Francesco Paolo Tronca. L'ultimo direttore dei Punti verde qualità, Giovanni Serra, applicando una memoria di giunta mai approvata dal Consiglio comunale, lo scorso 15 settembre ha inviato venti tra vigili urbani e tecnici ad annunciare lo "sgombero" e due settimane dopo lettere ai tre affittuari del parco: «Non dovete più versare l'affitto a Ciabocco». Le undici associazioni sportive ospitate hanno smesso, a loro volta, di versare il canone mensile al primo gestore, esautorato dal suo stesso debito. Senza affitti percepiti, l'intera struttura è collassata e il 27 ottobre il gestore elettrico ha tagliato la luce del centro sportivo. Lo storico amministratore della Madonnetta ha scelto di chiudere l'area sportiva con le catene, "motivi di sicurezza", ma alcuni dirigenti delle associazioni le hanno tranciate e si sono presi in autogestione campetti di calcio, campi da tennis, piste da pattinaggio. Andrea Ciabocco ha firmato un esposto ai carabinieri, una lettera è arrivata anche al procuratore capo Giuseppe Pignatone.
Ecco. Delle undici società sportive ribelli, una – che poi guida l'azione contro la vecchia gestione – è la Fenice 2009 (ginnastica artistica), le cui quote sono per metà in mano a Fabrizio Franco Testa, arrestato nella retata del 5 novembre 2014 che portò in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Testa, secondo la procura di Roma, era il coordinatore per l'organizzazione delle attività corruttive e un referente speciale per l'ex sindaco Gianni Alemanno. Eletto nel 2006 consigliere di Alleanza nazionale nella circoscrizione di Ostia, è diventato poi assessore allo Sport e presidente del consorzio che gestisce Casalpalocco, il quartiere dei calciatori. In quel ruolo è stato condannato in primo grado a dieci mesi per lo scandalo della discarica interna.
Come manager di Enav, Testa ha patteggiato una condanna a un mese per finanziamento illecito (lo yacht all'ex finanziere e deputato Marco Milanese) e ora la sua Fenice 2009, che già controlla il mai nato Pvq di Malafede, è in prima fila per rilevare il Punto verde più grande e appetito della capitale.
Il neocomitato che rappresenta le undici associazioni sportive che hanno abbandonato il vecchio gestore si sono ora affidate all'avvocato Italo Mannucci, già vicedifensore civico in circoscrizione di nomina Forza Italia e gestore dello stabilimento Kitesurf, assegnato senza bando dall'ingegner Aldo Papalini, ex direttore dell'Ufficio tecnico del Municipio X arrestato per corruzione e concussione, coinvolto anche lui in Mafia capitale. Non è finita. In questa dissoluzione del più bel punto verde della capitale, il bar interno che affaccia su Via di Acilia è stato affittato alla società Assieme Real Estate srl il cui consulente è Paolo Proteo, che nella relazione del prefetto Franco Gabrielli è accomunato a Testa nei rapporti con il sistema Carminati.

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Andrea Ciabocco "Vi racconto come è stato ucciso un bel sogno" - Il Quotidiano del Litorale

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