martedì 5 marzo 2019

Tutto comincio così....dal libro "Dossier Parco della Madonnetta"

Dopo anni di impegno come dirigente nell’Uisp di Roma vengo a sapere che a breve sarebbe uscito un bando per riqualificazione di aree per le quali il comune non era in grado di fare la manutenzione. Ne parlai con mio padre, Aldo, che immediatamente colse l’enorme opportunità.
Ci organizzammo per partecipare a 3 aree, risultando vincitori in quella dell’odierno Parco della Madonnetta e in un’altra a Via dei Monti San Paolo ad Acilia.
Il terreno per il quale partecipammo era di circa 4 ettari ma, ad assegnazione avvenuta, ci venne comunicato dal Comune che la superficie, a causa di un loro errore – il primo di una lunga serie- era di 21 ettari e che avevamo pochi giorni per decidere se andare avanti ed accettare.
Chiaramente accettammo.

Idee, progetti… si cominciò a fantasticare.
    

Finalmente il 22 Luglio del 1999 riuscimmo a prendere possesso del terreno, piegando la resistenza del pastore Satgia che da anni occupava il terreno.
Ci vollero 3 tentativi di sgombero con Satgia, saldamente incatenato al cancello di Via di Macchia Saponara, con cittadini e ambientalisti a suo sostegno, contro 2 pericolosi speculatori: io e mio padre.

All’ultimo, dopo che avevamo minacciato il Comune di una causa risarcitoria se non ci avesse consegnato l’area, il Comune decise di stanziare 200.000.000 di lire come risarcimento per Satgia che, dopo aver provato comunque a creare problemi per la sorte del gregge delle sue pecore fu convinto da mio padre che gli trovò un acquirente per le pecore.
Cinque di esse le comprò lui stesso e, dopo una settimana dall’uscita dal terreno di Satgia, le trovammo sgozzate.

Faticosamente cominciammo i lavori cercando di organizzarci al meglio.
Cominciammo con le recinzioni ed enormi sbancamenti, necessari per bonificare il terreno che in più parti era un acquitrino.
Cominciammo anche a costruire le scarpate verso Via Tespi e cominciammo anche ad essere attaccati per ogni cosa facevamo.
Rimarrà nella storia del parco, quando d’improvviso arrivarono 5 macchine di vigili urbani e un gruppo molto nutrito di cittadini per verificare se abbattendo il fienile e ricostruendolo lo avessimo alzato di qualche centimetro. Non vi dico la faccia di tutti quando scoprirono che era piu’ basso di 70 cm. rispetto all’originale!!! E sapeste che faccia fecero quando scoprirono che al posto del fienile sarebbe sorto un asilo. Ricordo ancora la frase -“i bambini… no… fanno macello!!!”
Piano, piano, ci facemmo le ossa imparando a tamponare con garbo agli attacchi più assurdi.
Poi, purtroppo, nel dicembre del 2002 il vecchio mi lasciò pensando, forse, che ce l’avrei fatta da solo. Fu veramente dura trovarsi da solo a fare il costruttore, io che conoscevo solo i campi da tennis.



Dopo pochi giorni di smarrimento totale presi con me Vasile, un grande operaio rumeno, e insieme a lui, molto capace, in pochi giorni costruimmo la casetta del tennis: la mia prima costruzione.

Intanto avemmo la fortuna di incontrare un giovane costruttore di Artena, Angelo Talone, e con lui cominciammo nella ristrutturazione del casale in mezzo al parco. Piano piano arrivammo all’8 maggio del 2004: l’inaugurazione del parco.




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