"I PVQ sono la una gigantesca truffa, credo 600.000€ di denaro pubblico. Conosco molto bene il Parco della Madonnetta e ho cercato di salvarlo anche se il concessionario non lo meritava. Ho contattato personalmente le banche per ristrutturare il mutuo ma poi il concessionario ha presentato un nuovo piano economico-finanziario sulla carta del pane" Questo, più o meno quello che il Dott. Sabella ha dichiarato in trasmissione.
Conobbi Sabella, che non chiamerò più dottore a meno che lui non mi chiami professore, una mattina in Campidoglio grazie all'interessamento di Paolo Masini, allora assessore nella giunta Marino. Ci andai molto speranzoso e non nascondo che quando uscii dall'ufficio ero quasi euforico. Mi ascoltò fumando alcune sigarette e si dimostrò molto interessato alla mia questione specialmente in relazione alla presunta usura del mutuo col Credito Sportivo. "Sono uno dei massimi esperti in materia. Mi lasci capire meglio" disse salutandomi.
Nel suo libro sulla sua esperienza di assessore capitolino riprese questo argomento come molti altri legati ai PVQ trincerandosi dietro il poco tempo che ebbe per affrontare quei seri problemi.
La revoce della concessione del PVQ Madonnetta e di maggio 2015 ed avvenne a sua totale insaputa. Ne sono testimone grazie a ciò che mi è stato riferito dai cittadini del Comitato Salviamo il Parco della Madonnetta che erano nel suo ufficio la mattina che mi venne notificata a sua totale insaputa tanto che furono loro a comunicarglielo provocandogli una reazione di enorme stupore.
Nonostante la revoca dei primi maggio a giugno venni invitato da Sabella e da Serra, quello di "io speriamo che me la cavo" a presentare un nuovo piano economico-finanziario. Ai primi di settembre lo presentai e dopo 4 giorni, 4 giorni, mi fu rimandato indietro perchè "improponibile"!
Questo è quello che ho scritto nel mio secondo libro......"Ancora prima di presentare un ricorso al Tar avverso il provvedimento di revoca che feci precedere da un preavviso di ricorso -come suggeritomi dall’Assessore- presentai, a settembre 2015, all’Ufficio Punti Verde un “Piano Economico Finanziario” ritenendo che ciò ancora rispondesse all’esigenza della pubblica amministrazione di vedere proseguire la gestione del Punto Verde in una condizione di equilibrio economico che consentisse di far fronte agli impegni assunti. Questo Piano economico finanziario lo presentai anche perché alla fine di Giugno, nel corso di un incontro con l’Assessore e con il Dott. Serra, mi venne richiesto verbalmente. Dopo 4 giorni con un’efficienza incredibile mi viene rifiutato perché non “proponibile”!
E PERCHE' ME LO AVEVA RICHIESTO?
Cosa accadde da giugno a settembre?
Scoppia lo scandalo di Mafia Capitale e il 24 luglio arriva la Memoria di Giunta per la “presa in carico delle strutture di proprietà capitolina realizzate nell’ambito del Programma Punti Verdi Qualità ed attualmente gestite abusivamente dai concessionari decaduti” con la conseguente conferenza stampa nella quale il Sindaco Marino parlerà dell’imprenditoria ladrona.
Paolo Masini la
firma, macchiandosi indelebilmente per sempre di questo atto di morte di una
struttura sempre da lui sostenuta e il giorno dopo viene dimissionato e non
avrà il coraggio di avvertirmi della coltellata in pieno petto che stava per
arrivarmi. Estella Marino la
firma, macchiandosi indelebilmente per sempre di questo atto di morte di una
struttura della quale, a parole, si era sempre interessata. Francesco
D’Ausilio che mi dice: fai il ricorso al Tar… spendi questi 10.000€… in fondo stai
sulle scatole a troppe persone… E così divento un “imprenditore
ladrone”, come furono definiti i concessionari revocati durante una conferenza
stampa. Oggi, a distanza di qualche anno, Sabella non mi chiama "imprenditore ladrone"come fece il suo sindaco Marino ma dice che non ero "meritevole" di aiuto. Nessuno voleva il suo aiuto. Doveva far applicare la legge, il "giudice" Sabella applicando la massima di Aristotele "Ogni legge è universale, ma su certe questioni non è possibile pronunciarsi correttamente in forma universale. […] Quindi, quando […] accade qualcosa che va contro l’universale, è legittimo colmare la lacuna. […]" Avrebbe dovuto farlo colui che, spesso, ha dichiarato che , forse, il Parco della Madonnetta era uno dei pochi, forse l'unico, a avere rispettato il bando originale
- È una
colpa aver rispettato il bando originale?
- È una
colpa aver avuto il coraggio di denunciare pubblicamente il malaffare?
- È una
colpa non aver potuto, per una scelta scellerata di chi governava i P.V.Q.,
usufruire della seconda e più vantaggiosa convenzione con le banche?
- È una
colpa aver osteggiato sempre la follia della fidejussione della Sic essendo
convinto che tanto marcio vi si annidava?
- È una
colpa non aver chiesto nessun aumento di cubatura?
- È una
colpa non aver pensato di sfruttare il P.V.Q. con attività al limite del
lecito?
- È una
colpa aver denunciato pubblicamente la follia delle nuove costruzioni per i mondiali
di nuoto del 2009?
E' una colpa aver denunciato l'usura del mutuo del Credito Sportivo?
- È una
colpa aver fatto un ricorso al Tar che ha qualificato i P.V.Q. come Concessione
di Lavori Pubblici e che ci da il diritto soggettivo al riequilibrio del piano
economico-finanziario ove ve ne fosse la necessità?
- È una
colpa aver cercato in tutte le maniere soluzioni che se fossero andate bene per
me sarebbero servite anche a tutti gli altri? È una
colpa aver dato spazio al sociale tanto da essere preso ad esempio?
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