martedì 1 aprile 2014

"Punti Verde? Qui da vent’anni e' ignoto dove finiscano i soldi!". Stefano (M5S)

"Punti Verde? Qui da vent’anni e' ignoto dove finiscano i soldi!". Stefano (M5S)

RomaA parte le seccature derivate a Ignazio Marino dagli impicci del bilancio, ci sono anche altri temi che meritano di essere recuperati dall’oblio: fra tutti, lo scandalo dei Punti Verde.

Certo, ci sarebbe da dire anche dell’eventuale progetto di espansione dell’aeroporto di Fiumicino; del commercio ambulante legato ai caldarrostai; delle magagne di ACEA; dei derivati e dei prodotti finanziari tossici venduti al Campidoglio. Ma per ora restiamo ai Punti Verde. Clamorose sono state le denunce fatte da Massimo Boni, che di recente ha scritto a Procura della Repubblica, Procura Regionale Lazio della Corte dei Conti e alla Guardia di Finanza informandoli della presenza di Carlo Corsini, capace di rilevare il PV di Arco di Travertino-area 9.1 ‘Nonostante  la concessione edilizia rilasciata prima dell’approvazione del progetto esecutivo’ - come da Prismanews già riportato in altro servizio piuà dettagliato.
E anche di tutto il resto Boni ha dato notizia al sindaco, all’Assessore al Bilancio Daniela Morgante, al vice presidente della Commissione Bilancio Alfredo Ferrari, alla Ragioneria Generale, al Dipartimento Tutela Ambientale-Protezione Civile, alla Direzione Gestione Territoriale Ambientale e del Verde, all’U.O. Coordinamento Gestione Integrata Punti Verde.
Cosa ne pensi dell’intera faccenda lo dice Enrico Stefano, portavoce del Movimento5Stelle in Assemblea Capitolina, nel video qui allegato.
Mentre la vicenda dei rifiuti urbani e delle discariche e’ da ricondurre da mezzo secolo a Mario Cerroni, questa dei Punti Verde e’ da ricollegare alla prima Giunta Rutelli. Se malcostume e’, storicamente e’ più recente. “E si tratta dell’ennesimo caso di un sistema degenerato! Il risultato di questo schema e’ sotto gli occhi di tutti: opacità negli appalti, scarsa trasparenza negli affidamenti dei lavori, etc. In origine, non era affatto malvagia l’idea di dare in gestione ai privati aree verdi che il Comune non poteva curare; poi però le buone intenzioni si sono perse per strada e la politica locale ha preso il sopravvento. Per capirlo basta fare l’esempio dei PUP (il Piano parcheggi - N.d.A.), un emblema della degenerazione e delle storture della politica-partitica”.
Non e’ strano che si sia persa traccia di tale argomento? E c'e' pure un cittadino come Boni che chiede circa 50 milioni di euro di danni! “Roma e’ città vasta, dove i problemi e le magagne si accumulano le une alle altre. Se guardiamo alle nefandezze imputabili a quella che pomposamente si compiaceva nell’essere definita ‘classe dirigente’, dovremmo mettere in conto anche quanto legato alla costruzione delle metropolitane…”.
E’ possibile dire quanto sia costato, a oggi, questo scandalo? O quanto costerà?“Non saprei dare cifre. Tuttavia posso dirle quello che di fatto e’ successo: e cioè che il Comune e’ stato beffato due volte. La prima a causa delle cifre erogate, la seconda appunto perché tirato in ballo da coloro che si sentono danneggiati. No, non sono briciole”.
In bilancio il Comune ha risorse da destinare a eventuali richieste di risarcimento-danni? “Palumbo, lei mi vuol far ridere… davvero pensa che, ridotta com’e’, Roma Capitale possa mettere a bilancio cifre simili? Sia realista!”.
Come mai l’Avvocatura di Roma Capitale, durante la gestione di Gianni Alemanno, non si e’ dedicata all’argomento? Eppure la matrice di tutto starebbe a Sinistra…“Le ho detto poc’anzi che si tratta di un ‘sistema’. Per cullare la speranza che cambi, occorre agire su di esso. Il Movimento5Stelle e’ nato a tal scopo e non per niente e’ temuto nei Palazzi! La sua tuttavia e’ una osservazione esatta: calcolando che Alemanno era acerrimo nemico di Francesco Rutelli, chissà perché non ne ha approfittato per fare chiarezza sui Punti Verde…”.
Le risulta quanto affermato da Boni, e cioè che Carlo Corsini - già invischiato nel PV di Via della Mendola - abbia rilevato quello di Arco di Travertino, area 9.1?“Sinceramente no. Le armi a nostra disposizione per capire i vizi del sistema sono i soliti: accesso agli atti, interrogazioni, richieste di informazioni direttamente presso gli Uffici evitando così i giochetti della burocrazia. Roma purtroppo non e’ ancora matura a gestire le proprie risorse e a indirizzarle là dove serve”.

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