giovedì 10 gennaio 2013

Prismanews 5/1/2013 - Lo scandalo ‘Punti Verdi’ si allarga. E la campagna elettorale si allaga


Lo scandalo ‘Punti Verdi’ si allarga.

Che il putiferio si possa scatenare prima, durante o dopo la prossima campagna elettorale per il Campidoglio non possiamo saperlo.
Innegabile tuttavia che la portata dei fatti e delle accuse stiano impegnando i magistrati della Capitale e la Guardia di Finanza, attenti a ricostruire una vicenda come appunto quella dei ‘Punti Verdi’ che potrebbe costare davvero tanto al Bilancio della città. E dunque ai cittadini, per i quali potrebbe essere in agguato una ‘sola’ da ben 400 milioni.
Sull’argomento ne sa parecchio un mastino come Massimo Inches, capogruppo al II Municipio per 'La Destra' di Storace. Un ex-funzionario della Polizia Municipale, decorato con medaglia d’argento e distintivo d’onore da parte della Prefettura oltre che Cavaliere al merito della Repubblica: un uomo che non accetta compromessi e che mette il naso nelle vicende poco chiare. O illegali. E per le quali fila diritto alla Procura della Repubblica a suon di denunce-querele, come in tale circostanza.
Spiega il consigliere che “Tutto inizia nel 1996, quando delle 75 aree individuate per la realizzazione di centri sportivi polifunzionali ne vengono assegnate 63. Si trattava di aree verdi la cui proprietà restava al Comune e non ai privati. E’, questo, un dettaglio fondamentale per capire l’intera vicenda. Chi si impegnava a redarre un progetto inerente l’area per la quale aveva richiesto la concessione, si vedeva riconoscere l’accesso a mutui; le banche pagavano in base al S.A.L., lo Stato di Avanzamento Lavori seguito dalla Commissione di Vigilanza, e alle ricevute che venivano loro girate dai titolari della concessione. Il Campidoglio ha sottoscritto con le banche fidejussioni per poter poi garantire i finanziamenti ai gestori”.
Che giro di denaro c’è, o c’è stato, attorno ai Punti Verdi? “Si potevano ottenere fino a 15 milioni di euro, oltre l’Iva. Si era iniziato il progetto con un impegno di spesa pari a 200 milioni che poi sono però diventati 400 nel 2009, e qualcuno in giro addossa la responsabilità al sindaco Alemanno anche se non vi sono prove. Davanti a noi una sola certezza, la montagna di soldi che però ha prodotto ben poco se poi dei tanti progetti che sarebbero dovuti sorgere alla fine soltanto 17 sono stati terminati. So per certo che diverse concessioni sono state revocate per morosità, Ponte di Nona e San Basilio fra queste. Tenga conto che in base ai bandi, dopo tre mesi di insolvenza il Comune doveva interrompere la convenzione con le banche e ritirare la concessione ai titolari. A proposito di morosità: Roma Capitale ha versato 11,5 milioni alle banche per i primi due mutui non pagati”.
Consigliere, mi aiuti a capire meglio. Ho la sensazione che vi sia dell’altro, non solo progetti campati per aria! Se lei ha presentato denunce in Procura… “Da cittadino sono sempre pronto a denunciare situazioni poco chiare. Quello che ho individuato a via della Mendola, zona Cassia, è una situazione anche imbarazzante! Non voglio fare pettegolezzo e quindi nulla le dico circa la parete attrezzata a ‘free-climbing’ in so a pochi privilegiati… Le parlo invece degli 8 milioni spesi per lavori che invece hanno un controvalore di circa la metà; l’ex-gestore Massimo Boni è stato sentito per ben otto ore dal magistrati che sta indagando sui fatti, ed ha confermato ogni accusa”.
Quanto è grosso questo rospo che sta per essere tirato fuori? “Uno di quelli piccoli piccoli… Ascolti: Boni era risultato vincitore del bando e gli era stata data la concessione. Siccome era a capo di un’associazione, gli dissero che non aveva più i requisiti per poterla gestire. E cosa fa l’Amministrazione? Riapre il bando o assegna la concessione al secondo della lista? Nulla di tutto ciò, permette che si faccia una vultura e che la concessione in oggetto venga assegnata a una SRL. Naturalmente con atto di notaio!”.
Ma, del resto, perché scandalizzarsi se questa Roma è la stessa che impedisce ai cittadini e ai turisti di limitate risorse finanziarie di potersi comprare un paio di castagne senza dover soggiacere ai diktat dei venditori ambulanti? Prismanews lo ha già scritto ponendosi il dubbio se il ‘mercato’ dei caldarrostai sia solo una faccenda di monopolio oppure se vi sia pure il racket…
In ogni caso il Punto Verde sulla Cassia non è l’unico che ha messo in allarme Inches. Da buon segugio il consigliere de La Destra ha scoperto quanto accadeva in quello di Feronia. “Dove a firmare i SAL era il dirigente marito della titolare della concessione. In passato almeno si salvavano le aderenze, oggi nemmeno più quelle!”. Classico conflitto d’interessi all’italiana.“Non si tratta di un fatterello, da derubricare come cattiva gestione della cosa pubblica”, dice Inches. “Questo dei Punti Verdi, nel suo complesso, è uno scandalo inaudito. Lo scorso 27 marzo furono arrestate ben quattro persone, oggi in libertà: Stefano Volpe, architetto presso il X Dipartimento, Annamaria Parisi, Massimo Dolce, Marco Bernardini”.
Consigliere, il pericolo in sostanza è tuttavia quello che sui cittadini precipiti una massa di debito insostenibile. Perché se i mutui non si pagano… Giusto? “Spero davvero di sbagliarmi ma di questo passo si abbatterà sulla città la più grande stangata degli ultimi anni, con cifre da capogiro, che il Comune di Roma non è ancora in grado di quantificare, specialmente dopo la sostituzione della responsabile dell’ufficio Punti Verde Qualità Polifunzionali. Altra batosta avverrà con la gestione dei centri sportivi revocati ai privati, quando il Comune dovrà accollarsi anche la manutenzione di aree immense e centinaia di addetti, senza averne né risorse né l’organizzazione”.
Lei fra l’altro non ha esitato ad agire nemmeno contro il comandante della Polizia Municipale del II Municipio, anche se per altra vicenda. “Certamente! Ho presentato una denuncia-querela all’Autorità giudiziaria perchè non mi sono stati consegnati atti che per legge avrei potuto consultare. La stessa Avvocatura del Comune mi ha dato ragione intimando al Gruppo di darmi copia dei documenti richiesti. Si tratta di materiale che potrebbe compromettere qualcuno, visto che si parla di abusivismo edilizio posto in essere a viale Parioli e via Panama. Io però non mi arrendo: e se chiedo che mi vengano date in visione le pratiche dei 300 abusi verificatisi negli ultimi quattro anni, è forse perché qualche demolizione non sarà stata effettuata, contrariamente a quanto previsto dalla legge... O no?”.
Ne avesse, lei, di emuli! “Il mio comportamento sarà apprezzato da molti e odiato da tanti ma di fronte ai prepotenti non mi sono mai tirato indietro, in difesa dello Stato e delle fasce più deboli. Non nego - proprio per questo - di aver ricevuto ‘avvertimenti’. Ma nessun atto vandalico o minaccia fermerà la battaglia, di centinaia e centinaia di cittadini, per la trasparenza e legalità amministrativa”.

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