martedì 27 marzo 2012

CINQUEGIORNI - 24/3/2012 Fabrizio Moro, dai Pvq all’emergenza abitativa

Fabrizio Moro, dai Pvq all’emergenza abitativa
L’imprenditore di destra è titolare di diverse società coinvolte in molti affari sul territorio del Comune di Roma
Fabrizio Moro, dai Pvq all’emergenza abitativa

Gli affari sono affari, ma c’è chi riesce a farne meglio di altri. Parliamo di Fabrizio Moro, l’imprenditore che balzò agli onori delle cronache romane dopo la denuncia nell’autunno del 2010 del consigliere regionale Enzo Foschi sui singolari intrecci di concessione sui Punti Verdi Qualità che sfociò nello scandalo del costosissimo e mai realizzato Pvq di Feronia. Un Pvq concesso a Lucia Mokbel sorella del più famoso Gennaro attualmente sotto processo per riciclaggio con un incredibile giro di milioni.

La denuncia di Foschi riguardava la creazione nel 2009 di una società, la Pat srl, la cui proprietaria è la Planet Immobili, intestata a Giulia Pozzi e Fabrizio Moro, gestore di altri 4 Punti Verdi, fino al 2005 assieme ad Antonio Lucarelli, attuale capo segreteria di Alemanno. Lucarelli si affrettò a smentire il suo coinvolgimento ricordando di essere uscito già dal ‘99 da ogni affare relativo ai Pvq, ma ammettendo di conoscere e aver frequentato il Moro a quei tempi suo consulente. La vicenda della Pat ruotava attorno alla stranezza che a una società con lo stesso nome (Pat snc) era stato assegnato un Punto Verde denominato Pino Lecce.

Mentre la prima Pat attendeva da 6 anni per avere un’area alternativa a quella assegnata, nel frattempo non più disponibile, la nuova società omonima il 15 maggio del 2009 comunica al Comune di Roma di essere il soggetto concessionario del Pvq. L’11 giugno2009 il Comune di Roma riconosceva il cambio di assegnatario e il 10 maggio 2010le concedeva al posto di Pino Lecce un’area alternativa, molto più appetibile, di ben18 ettari, inviando però la lettera a un indirizzo sbaglia-to, ovvero alla cooperativa sociale Millenium, di Patrizia Allieri, già concessionaria dimolti Punti Verdi. L’esposto che poi Foschi presentò alla procura su questo e altri intrecci nella sostanza girava attorno all’ipotesi che ai Pvq sovrintendesse una sorta di “cupola nera” anche se fra i concessionari attuali si ravvisano alti soggetti di sinistra. Per tutto l’anno scorso il nostro e altri quotidiani denunciarono, soprattutto dopo il caso di Feronia, il rischio che il Comune dovesse subentrare nel debito dei concessionari nei confronti della Bcc per alcune centinaia di milioni di euro garantiti dal Campidoglio al 95% con fideiussione.

Ora pare che la magistratura si stia muovendo e che la stessa banca cominci a stringere i cordoni della borsa non solo sulla concessione di alti mutui, ma chiedendo il rientro dei ratei concordati con i concessionari, non pochi in grande difficoltà finanziaria. Stoppati i Pvq per force majeur emerge tutto lo spirito di iniziativa di Fabrizio Moro titolare di numerose società. Eccolo allora riapparire in un’altra operazione immobiliare che questa volta riguarda l’emergenza abitativa dove le attenzioni della politica non sono mai venute meno. Parliamo dell’area di circa otto ettari a Tor Cervara da destinare alla costruzione di alloggi per l’emergenza abitativa.

Agli inizi del 2008 (con l’amministrazione Veltroni),l’area passa da industriale a residenziale grazie a una variante urbanistica. La convenzione viene poi sottoscritta dall’allora direttore del dipartimento patrimonio e casa Raffaele Marra e le società MB sviluppo industriale spa e la Servizi & Servizi, entrambe facenti capo al dott.Giampaolo Bonazzi. Il 4 agosto del 2010 il Bonazzi che aveva la convenzione cede i diritti sull’area alla Parco Aniene, società consortile srl per 20 milioni ed è proprio in questa società consortile che il Moro appare con il 20% delle quote come secondo socio. L’operazione a questo punto si finanzia con un corrispondente prestito della Bpm che accende ipoteca sui terreni per 124 milioni, ma quando la Parco Aniene chiede ai soci il finanziamento dei 4.450.000 pro quota, l’unica a pagare è il socio riconducibile alla famiglia Salini.

La Fmg di Moro, una fra le tante che fanno capo a lui, è una società recente, probabilmente costituita ad hoc giusto giusto in tempo per entrare nell’affare. Il bello è che il Moro ci entra alla grande senza cacciare un euro, almeno sino ad oggi. Questa la sostanza e l’unica illazione possibile è che il Moro, consulente del Lucarelli tanti anni fa, è davvero forte, tanto forte da spaziare dai Pvq all’emergenza abitativa. Ovviamente dei lavori di costruzione del primo complesso immobiliare che dovevano iniziare lo scorso anno nemmeno l’ombra. Mentre i soldi,quelli si, continuano a girare.

Giuliano Longo

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