martedì 27 marzo 2012

PAESE SERA ONLINE 27/3/2012 Punti verde qualità, arrestati due funzionari comunali

Punti verde qualità, arrestati due funzionari comunali
L'opposizione: "Ancora scandali per il sindaco"


L'indagine riguarda presunte irregolarità sulle aree verdi concesse per 33 anni ai privati. L'operazione della Guardia di finanza è scattata dopo la denuncia alla Procura della Repubblica da parte del Dipartimento Tutela ambientale. Corruzione e truffa i reati ipotizzati. Le verifiche degli inquirenti erano partite in seguito ad un esposto che riguardava il Parco Feronia di Lucia Mokbel (Indagata insieme al marito), sorella dell'imprenditore coinvolto nel procedimento sul riciclaggio internazionale. Nella maggioranza di questi Punti Verde i lavori spesso non sono nemmeno iniziati. Marroni (Pd): "Denuncia Pd trascurata, si rischia buco bilancio"

Ha come parti offese il Comune e la Banca Credito Cooperativo, ma soprattutto l'intera collettività, l'inchiesta della Procura sulle irregolarità legate alle aree pubbliche denominate Punti Verde Qualità. Una vicenda che ha fruttato ai due imprenditori indagati un milione e trecento mila euro. L’inchiesta è culminata con l'esecuzione di quattro misure di custodia cautelare disposte dal gip Bernadette Nicotra che ha mandato in carcere l'architetto del Comune Stefano Volpe e gli imprenditori Massimo Dolce e Marco Bernardini, mentre agli arresti domiciliari Anna Maria Parisi (anche lei architetto dello stesso ufficio).

I due imprenditori sono amministratori di fatto della Maspen Center Sport srl, società concessionaria del Comune per la realizzazione del Punto Verde Qualità “Parco Spinaceto”. Le fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria e del I Gruppo del provinciale inoltre hanno eseguito 19 decreti di perquisizione emessi dai pm titolari dell’indagine, Francesco Minisci, Giorgio Orano e Alberto Pioletti, nei confronti di 25 obiettivi.

Truffa aggravata ai danni del Comune e con abuso delle proprie funzioni, falso ideologico e materiale, corruzione, sono i reati ipotizzati a seconda delle singole posizioni. L'inchiesta, coordinata dai procuratori aggiunti Nello Rossi e Alberto Caperna, aveva preso il via dalle denunce presentate alla magistratura dall'architetto Annunziato Seminara, titolare della Euroimpresa, e dall'imprenditore Sergio Cerqueti, titolare della Tecma, che si erano accorti che sui conti correnti aziendali erano state convogliate, a loro insaputa, somme di denaro corrisposte dal Credito Cooperativo a titolo di mutuo per l'effettuazione dei lavori sul Punto Verde Spinaceto e che Dolce e Bernardini intendevano così distrarre dalla loro destinazione.

INDAGATA LUCIA MOKBEL - Ci sono anche Lucia Mokbel e il marito tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta. Lucia Mokbel, sorella dell’uomo d’affari Gennaro finito in carcere nell’ambito delle indagini su Fastweb e Telecom Italia Sparkle, è la titolare della società “Luoghi del Tempo” assegnataria della concessione del Parco Feronia. La sede della società è stata oggi perquisita dalla guardia di finanza. Nel decreto di perquisizione si contestano i reati di truffa e corruzione e non si ipotizza allo stato una convocazione in Procura per essere interrogati. “Sono certo dell’estraneità miei assistiti ai fatti contestati – ha commentato il legale dei due coniugi, l’avvocato Cesare Placanica – Lo dimostreremo”.

LA TRUFFA - Il progetto della realizzazione di aree verdi ha origini lontane e prevedeva la realizzazione di 67 punti. Di questi, 17 però sono quelli avviati effettivamente, solo alcuni quelli completati. L’iniziativa prevede che una società proponga al Comune un project financing che, una volta approvato dal Campidoglio, permette all’azienda di accedere ad un mutuo agevolato con la banca con una garanzia fideiussoria da parte del Comune che così, in caso di inadempienza, è tenuto a pagare le somme versate. Per ottenere questo mutuo sono necessari una serie di documenti.

Dalle indagini è emerso che Dolce e Bernardini, attraverso altre due società a loro riconducibili, hanno emesso fatture false e compilato “stati di avanzamento lavori” (SAL), attestanti lavori mai eseguiti presso “Parco Spinaceto”. Tale documentazione è stata presentata alla competente unità operativa del Comune di Roma, dove i pubblici funzionari Stefano Volpe e Anna Maria Parisi hanno rilasciato i nulla osta al pagamento, autorizzando così la Banca di Credito Cooperativo di Roma all'erogazione dei primi due mutui, ammontanti a circa un milione e 778mila euro e 463mila euro. Di questi, soltanto la prima tranche è stata poi effettivamente erogata dalla banca a Dolce e Bernardini.

SOLDI, AUTO E SMARTPHONE PER CORROMPERE - A fronte di tale importo, hanno accertato le Fiamme Gialle, presso l'area destinata al Punto Verde Qualità di “Parco Spinaceto”, è stato effettuato soltanto un movimento terra e una parziale costruzione dell'area destinata al mercato rionale, per un controvalore stimato in 700mila euro. In cambio del loro intervento, Volpe e Parisi hanno ricevuto dai due imprenditori somme di denaro ed altre utilità (auto, smartphone e televisori). Altre irregolarità sono stati individuate in relazione alla realizzazione dei Punti Verde Qualità “Tor Sapienza” e “Parco Feronia”. Gli inquirenti hanno verificato che gli stessi Dolce e Bernardini, quali mediatori, e Volpe, quale responsabile del procedimento, hanno ricevuto somme di denaro dai gestori delle società “Tor Sapienza 2008 srl” (48mila euro) e “Luoghi del Tempo” (50mila euro), concessionarie dei due Punti Verde, finalizzate ad agevolare lo svincolo dei finanziamenti concessi a titolo di mutuo dal Credito Cooperativo per la realizzazione dei vari interventi. La società “Luoghi del Tempo”, di cui è titolare Lucia Mokbel, era affidataria dell’area relativa al Parco Feronia.

LE INDAGINI - Le verifiche degli inquirenti erano partite in seguito ad un esposto che riguardava il Parco Feronia di Lucia Mokbel, sorella dell'imprenditore coinvolto nel procedimento sul riciclaggio internazionale che ha riguardato alcune compagnie telefoniche. Una segnalazione all'autorità giudiziaria fatta dal Dipartimento Tutela ambientale e del verde le cui sedi a Porta Metronia e a Circonvallazione Ostiense vengono ora setacciate dalle Fiamme Gialle. L'indagine riguarda presunte irregolarità dei Punti Verdi Qualità, cioé le aree concesse per 33 anni ai privati, a canone zero, in cambio della realizzazione di attrezzature e servizi, e viene portata avanti da due gruppi di magistrati: il pool dei reati economici guidato dal procuratore aggiunto Nello Rossi e quello dei reati contro la pubblica amministrazione coordinato da Alberto Caperna.

IL COMUNE AVREBBE VERSATO FIDEIUSSIONI PER 11 MILIONI - I progetti dei Punti Verde Qualità sono costati al Comune di Roma 11 milioni di euro nel 2011. Il dato emerge dagli accertamenti svolti dalla guardia di finanza nell’ambito della relativa inchiesta. La realizzazione di tali aree verdi infatti prevede che una società proponga al Comune un project financing che, una volta approvato dal Campidoglio, permette all’azienda, dal 2006, di accedere ad un mutuo agevolato con la banca con una garanzia fideiussoria da parte del Comune che così, in caso di inadempienza, è tenuto a pagare le somme versate. Gli undici milioni sono infatti la somma che il Campidoglio ha versato quali fideiussioni a causa dell’inadempienza delle società affidatarie del progetto. La cifra è un dato complessivo che non riguarda esclusivamente i tre punti verdi (Tor Sapienza, Parco Feronia, Parco Spinaceto) in relazione ai quali sono stati emessi i quattro provvedimenti cautelari. Gli accertamenti degli inquirenti ora proseguiranno con verifiche anche sugli altri Punti Verdi di Qualità.

L'OPPOSIZIONE: "NUOVO SCANDALO PER ALEMANNO" - “Questa sarà ricordata come l'amministrazione degli scandali e delle inchieste giudiziarie. Dopo Parentopoli e le assunzioni di figure legate all'estrema destra, un'altra vicenda che presenta molti lati oscuri e che coinvolge direttamente persone scelte dall'amministrazione capitolina nella gestione di servizi importanti come quello dei dodici Punti Verdi Qualità. Si tratta delle aree verdi all'interno dei parchi della città, che il Comune ha dato in gestione ad aziende private. Secondo quanto emerge finora dall'inchiesta, il Campidoglio avrebbe firmato fideiussioni per 400 milioni di euro, ma nella maggioranza di questi Punti Verde i lavori spesso non sono nemmeno iniziati. Il malgoverno di Roma deve volgere al tramonto, è necessaria una svolta radicale che può passare solo attraverso le dimissioni del sindaco”. A dichiararlo in una nota è Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.

“In attesa che emergano tutti i fatti dell’inchiesta sui Punti Verdi Qualità del comune di Roma, che ha portato agli arresti odierni, esprimo il mio plauso alla Guardia di Finanza che oggi ha finalmente sollevato il velo che copriva un sistema del malaffare tanto radicato quanto esteso, che ha coinvolto cattivi imprenditori e dipendenti pubblici . Fin dal 14 ottobre del 2010 ho presentato un esposto alla Procura di Roma per denunciare quanto stava accadendo e contemporaneamente ho ritenuto doveroso inviarlo per conoscenza all’allora Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma, Antonio Lucarelli e alla segreteria. E’, dunque, evidente, che l’amministrazione Alemanno non poteva non conoscere quanto di grave stava accadendo e quindi, ci domandiamo, se la vicenda riguarda solo dipendenti comunali infedeli o se ci siano state anche coperture di natura politica. E’ assurdo e grave, infatti, che il sindaco Alemanno non abbia ritenuto doveroso avviare un’indagine interna. Appare chiaro, quindi, che esiste una responsabilità di natura politica e morale sui mancati controlli sulla quale il primo cittadino di Roma deve oggi fornire risposte. Ora è da verificare, e sarà compito della magistratura, se ci siano elementi di natura giudiziaria che coinvolgano anche protagonisti dell’ amministrazione capitolina di centrodestra”. E’ quanto dichiarato, in una nota, da Enzo Foschi, consigliere del Pd della regione Lazio.

Sulla questione è intervenuto anche Massimiliano Valeriani (Pd) presidente commissione Controllo e Garanzia al Comune: "Assistiamo oggi alle conseguenze di quello che da mesi ormai denunciavamo su questo grande e oscuro capitolo che vede coinvolta l’amministrazione di Roma Capitale e che conferma il degrado etico morale, a cui si è arrivati - continua Valeriani - Ci auguriamo che la magistratura faccia al più presto chiarezza su questa vicenda, perché i cittadini possano tornare a credere nell’amministrazione capitolina. Alemanno, conclude Valeriani, invece di immaginare operazioni spericolate per recuperate qualche milione di euro facendo holding e svendendo le aziende del Campidoglio farebbe bene ad occuparsi di questa vicenda dei punti verdi qualità che rischia di esporre l’amministrazione capitolina a giganteschi buchi di bilancio".

"L'inchiesta sui punti verdi qualità che ha avuto come epilogo l'arresto di alcuni funzionari comunali mette in luce uno scandalo da tempo denunciato dal gruppo del Pd su cui Giunta e Sindaco hanno omesso di intervenire". È quanto dichiarato, in una nota, dal capogruppo del Pd in Campidoglio Umberto Marroni.
"Il Sindaco faccia immediata chiarezza su quanto è accaduto e prenda rapidi provvedimenti sulle procedure fideiussorie autorizzate dal Comune che espongono l'Amministrazione Capitolina a veri e propri buchi di bilancio nell'ordine di centinaia di milioni - continua Marroni - Somme di molto superiori al risparmio ipotizzato in questi giorni da Alemanno con la proposta di costituzione dell'Holding Capitolina. Chiediamo pertanto la verifica immediata di tutti i procedimenti e le autorizzazioni fideiussorie concesse e previste fino ad oggi sulla base delle dichiarazioni relative allo stato di avanzamento lavori finalizzati alla realizzazione dei punti versi qualità. Le procedure e i meccanismi fin quì adottati dal comune espongono l'Amministrazione a possibili truffe con conseguenze incalcolabi e vanno immediatamente rivisti".

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