martedì 1 marzo 2016

1/3/2016 - Lettera all'Autorità Nazionale Anticorruzione

Società Sportiva Dilettantistica
Polisportiva Ciabocco Andrea S.r.l.

Via di Macchia Saponara, 97 - 00125 – Roma
C.F./P.Iva 05332481000 - C.C.I.A.A. 0882640

Roma 1 marzo 2016

                                                           AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE
                                   Al Presidente dott. Raffaele Cantone
                                                               Al Dirigente Ufficio Affari Giuridici e Precontenzioso


oggetto: Punti Verde Qualità
      come cittadino e come imprenditore non posso non essere soddisfatto nel vedere che codesto Alto Ufficio con sollecitudine ha ritenuto di trasmettere (v. nota 0032271 del 25.02) all'Ufficio di Roma Capitale la mia segnalazione circa i ritardi nel collaudo delle opere oggetto della concessione.
      Tuttavia quello del collaudo era una delle tante questioni che avevo segnalato e per ciò sono a sollecitare un audizione allo scopo di chiarire ed approfondire i diversi aspetti di una vicenda estremamente complessa e, in particolare, la mancata revisione del Piano Economico Finanziario ex art. 143 D Lgs 163/2006 e ss.ii.mm..
      Al riguardo mi limito a riportare di seguito la cronologia dei rapporti della Polisportiva Ciabocco con l'Amministrazione Comunale che, a mio giudizio, dimostra come l'attuale situazione di sofferenza abbia origini e protagonisti ben definiti:
ü  16.04.2014: ho richiesto un incontro dopo la pubblicazione della sentenza del TAR sul diritto soggettivo al riesame del PEF
ü  19.04. 2014: ho trasmesso la sentenza alle banche e per conoscenza all'Ufficio di Roma Capitale
ü  06.05.2014: ho inviato all'Ufficio di Roma Capitale un invito formale a rivedere il PEF
ü  02.06.2014: ho inviato all'Ufficio di Roma Capitale un sollecito
ü  11.07.2014: nota dell'Ufficio di Roma Capitale Serra con invito a rivolgermi alla Ragioneria
ü  24.11.2014: ho presentato un documento contenente linee di indirizzo per il nuovo PEF
ü  02.03.2015: mi viene notificato l'avviso di avvio del procedimento di revoca
ü  21.03.2015: incontro il dott. Serra e l'ing. Rocchi
ü  25 - 29.05.2015: mi è notificata la determinazione dirigenziale di revoca della concessione
ü  22.06.2015: colloquio con Assessore Alfonso Sabella e Direttore Giovanni Serra
ü  15.09.2015: sopralluogo da parte dell'Ufficio di Roma Capitale presso il Punto Verde per inventario di beni ed immobili
ü  24.9.2015: ho presentato PEF contenente un'ipotesi precisa circa i costi/ricavi e un piano per ripianare il debito
ü  28.9.2015: nota del dott. Serra che definisce il PEF non ricevibile e me lo restituisce (!)
ü  07.10.2015: discussione sospensiva al TAR
      Con l'occasione segnalo la "comunicazione" prot. n. 584 del 18.02.2016 (allegata) a firma del dott. Giovanni Serra con la quale "si rende noto che è stato avviato il provvedimento finalizzato all'adozione del provvedimento di revoca da parte del competente organo Consiliare della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 169/95 e della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 84/1998 e di ogni altro atto presupposto, preordinato e connesso e consequenziale nonché della Deliberazione Consiliare n. 202/2006 e di ogni altro atto presupposto, preordinato e connesso e consequenziale  relativamente alle (32) aree di seguito individuate quale sede dei Punti Verdi Qualità".
      Innanzitutto segnalo che tale comunicazione di avvio di un procedimento che incide fortemente sugli interessi e sui diritti di 32 soggetti tutti ben individuati e individuabili (hanno partecipato ad una gara indetta dal Comune) non è stata a nessuno di loro inviata ma ci si è limitata alla pubblicazione alla pubblicazione all'Albo Pretorio e sul sito di Roma Capitale. L'atto è stato conosciuto solo perché ne hanno parlato alcun giornali (v. allegato)
      A fondamento della decisione di avviare la revoca dei provvedimenti consiliari sono poste diverse circostanze che meritano di essere partitamente esaminate:
         i.            "la D.C.C. n. 84/1998 sostituiva, a graduatoria già approvata, n. 50 schede e relative n. 50 planimetrie dell 75 aree previste nella D.C.C. n. 169/95".
Al di là della circostanza che queste 50 aree non sono nominativamente indicate, ci si chiede: le 32 aree per le quali si revocano le delibere sono tutte comprese nelle 50 sostituite? se le schede sostituite sono 50 (non si sa quali siano) perchè il provvedimento riguarda solo 32?
       ii.            "non sussistevano e non sussistono in capo ai soggetti individuati con D.G.C. n. 4480/1996 i requisiti di capacità tecnico organizzativa ed economico-finanziaria"
Al di là della circostanza davvero strana che la D.G.C. n. 4480/1996 non risulta essere tra quelle che si intendono revocare, anche in questo caso la mancanza dei requisiti riguarda solo i 32 soggetti indicati nell'atto in esame o riguarda tutti i soggetti indicati in quella Delibera della Giunta? Tutti gli altri erano e sono in possesso oggetto dei requisiti di capacità tecnico organizzativa ed economico-finanziaria?
    iii.            "risulta carente ed omessa la verifica dei requisiti di ordine generale e speciale dei concorrenti".
Al di là della circostanza che i termini carente ed omessa sono alternativi tra loro cosicché la verifica o è carente o è omessa, tale vizio riguarda solo i 32 soggetti indicati nell'atto in esame o riguarda tutti ? Tutti gli altri soggetti partecipanti al bando dei Punti Verdi erano e sono in possesso dei requisiti di ordine generale e speciale?
     iv.            "le valutazioni effettuate dalla Commissione Esaminatrice hanno riguardato una pluralità di progetti non uniformi e difficilmente comparabili, attraverso giudizi fondati su elementi non oggettivi e non conformi"
Al di là della circostanza che uno dei soggetti (il Punto Verde 20.20.b) è stata valutato da una Commissione Esaminatrice diversa da quella istituita per tutti gli altri, non può certo negarsi che questo vision riguarda tutti i Punti Verdi Qualità ed allora: in base a quali criteri si è scelto revocare i provvedimenti consiliari "limitatamente" ad alcuni? e gli altri che sono stati esaminati dalla stessa Commissione e valutati con gli stessi criteri?
       v.            "diverse aree individuate non sono disponibili ovvero i progetti presentati non risultano cantierabili e difformi dalla vigente normativa in materia di contratti pubblici"
L'assoluta genericità di questa motivazione è evidente ictu oculi: quali sono le aree non disponibili, quali i progetti non cantierabili e quali quelli difformi dalla normativa?
L'amministrazione pubblica non può sottrarsi al dovere di motivare i propri atti soprattutto quanto, lo ripeto, incidono così gravemente sulla sfera giuridica e patrimoniale di tanti soggetti?
      Nel parere espresso dall'Autorità sui Punti Verdi Qualità era chiaramente richiamata la necessità che "al fine dell'adozione di provvedimenti di convalescenza (come quello che sembrerebbe essere stato assunto nei confronti dei PVQ non oggetto dell'atto in esame) è necessario che sussista, si rinvenga, e si dimostri la sussistenza di un interesse pubblico alla conservazione dei medesimi".
      Nella comunicazione a firma del dott. Serra non vi è alcun richiamo a quale sia l'interesse pubblico che ha ispirato una tale "selezione" né, tanto meno.
      Anche sotto questo aspetto la Pubblica Amministrazione si è sottratta al dovere di motivare i propri atti.
      Nel segnalare quanto sopra voglio solo sottolineare ancora una volta la necessità di una soluzione che, nel rispetto rigoroso della legislazione vigente, consenta di non disperdere servizi ai cittadini e risorse pubbliche e private.
      Resto a disposizione per fornire ogni chiarimento ed approfondimento che sarà ritenuto necessario ed opportuno.
                                                                        Con ossequio

                                                                        Andrea Ciabocco

                                                                                                                                               


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