mercoledì 30 luglio 2014

Affari Italiani 30/07/2014 - Punti Verde, paralisi e conti in rosso. Le imprese ko, i parchi verso la chiusura

Punti Verde, paralisi e conti in rosso. Le imprese ko, i parchi verso la chiusura

IL CASO. Dopo mesi di silenzio il nuovo Ufficio Speciale comunale rompe gli indugi e consegna una relazione per risolvere l'annosa vicenda. Il rischio è che il Campidoglio debba pagare interessi per 19 milioni l'anno. Trecento posti di lavoro a rischio

Mercoledì, 30 luglio 2014 - 08:21:00
La vicenda dei Punti Vedi Qualità viene da lontano: è un esempio, forse il più evidente a Roma, di come un’iniziativa nata per dare maggiori e migliori servizi ai cittadini finisca per generare, anche se non soltanto (perché le eccezioni ci stanno), malaffare e disservizi. Anche questo sembra un terreno sul quale la luna di miele con Marino (il Sindaco) è ben presto finita mentre quella con Marino (l’Assessore) forse non è neppure iniziata. Ne è prova la decisione dell'Associazione Punti Verde Qualità di dare appuntamento per la giornata presso l'Hotel Corso per la presentazione di un dossier per denunciare l’inattività del Comune in questi mesi del 2014, mesi trascorsi senza impostare soluzioni vere, quasi rassegnandosi a pagare alle banche 19 milioni l’anno quale garante dei concessionari morosi.
 
A raccontare i fatti è una piccola rappresentanza dell'Associazione PVQ che dà appuntamento proprio in una delle aree verdi al centro di questa intrecciata vicenda.
COSA SONO I PUNTI VERDE QUALITA'. L’Associazione riunisce molti dei soggetti concessionari di Punti Verdi Qualità a seguito di un bando pubblicato dal Comune di Roma nel 1995, per l’attrezzaggio e la successiva gestione di aree verdi di degrado urbano in stato di assoluto abbandono. I privati erano chiamati con risorse proprie a realizzare ciò che la Pubblica Amministrazione non era in grado di realizzare.
Nonostante le difficoltà di una procedura molto innovativa e la complessità delle questioni tecniche e giuridiche da affrontare, sono stati raggiunti risultati straordinari: dei 75 Punti Verdi Qualità messi a bando, ne sono stati assegnati 61, 18 sono stati realizzati e sono in esercizio, 12 sono in corso di realizzazione dei quali 7 sono anche parzialmente aperti, 13 hanno la progettazione approvata e con mutuo in istruttoria.
La concessione imponeva a ciascuno dei soggetti, oltre la manutenzione del verde, la realizzazione di una serie di opere a fruizione libera, sostenendone per intero i costi avendo, in cambio, la possibilità di gestire attività economiche, tutte di carattere sociale (palestre, piscine, centri ricreativi, etc.) che avrebbero dovuto garantire il ritorno dei capitali (talora ingenti) impiegati. E in effetti Roma attraverso i Punti Verdi Qualità si è potuta dotare di grandi aree verdi attrezzate per lo sport, il tempo libero, la ricreazione di migliaia di cittadini.
L'INCHIESTA. L’inchiesta giudiziaria che pur ha fatto emergere irregolarità e malaffare, sostanzialmente disarticolando la normale struttura amministrativa di Roma Capitale destinata a gestire i complessi rapporti amministrativi, giuridici, economici a base del progetto Punti Verdi Qualità, non può essere presa a pretesto per punire quanti hanno creduto nel progetto investendo risorse finanziarie ed umane.
VERSO IL FALLIMENTO. Oggi, a distanza di quasi venti anni dal varo del progetto PVQ, l'imprenditoria, che ha assunto l'onere di realizzarlo è allo stremo e un ulteriore ritardo nell'adozione di provvedimenti risolutivi determinerebbe il definitivo fallimento del progetto. Le conseguenze sarebbero gravi prima di tutto e soprattutto per tutti quei cittadini e, lo ripetiamo, sono migliaia, che frequentano i Punti Verdi che si vedrebbero privati di un servizio che ormai fa parte del loro livello di qualità della vita.
Ma anche gravi ed irreparabili sarebbero le conseguenze sul piano occupazionale per le maestranze impiegate nella realizzazione delle opere, per gli occupati nei P.V.Q. già in esercizio e degli occupabili nelle attività economiche ancora da attivare (palestre, piscine, centri di aggregazione per giovani ed anziani, parchi giochi, ristoranti, bar, etc. etc.).
"Per comprendere questo buio 2014 - spiegano gli imprenditori – è necessario risalire al febbraio 2014 quando il Direttore del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma Altamura, Bruno Cignini (Direttore U.O.PVQ) ed Estella Marino scrivono una lettera ad Ignazio Marino per segnalare ben trenta criticità dei Punti Verde Qualità ed addirittura invocano un provvedimento legislativo per trovare una soluzione concreta. La risposta del sindaco a questa sostanziale dichiarazione di resa degli uffici è stata chiara: con un'ordinanza del 19 marzo ha costituito un Ufficio Speciale esclusivamente dedicato ai PVQ. Tutto bene, quindi?
Peccato che non siano stati chiariti proprio gli scopo dell’Uffcio di Scopo. Primi fra tutti i rapporti tra i diversi uffici, il Direttore Esecutivo e il Direttore del Dipartimento Ambiente. Eppure, spiace dirlo, l’Associazione l’aveva previsto!. Nonostante sollecitata, sembrerebbe che l'Assessore Marino taccia e proprio su questa inadeguatezza e assoluto silenzio, l'associazione PVQ ha inviato una lettera al Prefetto segnalando la totale inattività del Comune di fronte ad una situazione che sembrerebbe aggravarsi di giorno in giorno con i conseguenti rischi per l’occupazione e i servizi ai cittadin”i.
“Finalmente a battere un colpo - dicono non senza amarezza i rappresentanti dell'Associazione PVQ - è il responsabile dell’Ufficio Speciale, Giovanni Serra, consegnando una memoria al Direttore Generale, al Segretario e al Ragioniere Generale nella quale segnala la criticità della situazione dal punto di vista amministrativo e finanziario ma anche indicando concrete e possibili soluzioni. E’ la prima volta dopo anni e lunghi mesi di silenzi conditi da continue diffamazioni.
INVESTIMENTI N FUMO E ZERO VERDE. Dicono i concessionari: “La mancanza di valide soluzioni da parte del Comune è dimostrato dalla Giunta che approvando la proposta di bilancio preventivo 2014 da sottoporre al Consiglio, per i PVQ si limita a prevedere un’apertura di credito di 300 milioni da utilizzare di volta in volta per pagare quanto richiesto dalla banche al Comune quale garante dei concessionari inadempienti. Sarà poi il concessionario subentrante a rimborsare il Comune. Eppure lo stesso Organismo di Revisione Economico-Finanziario di Roma Capitale rilevando la sostanziale inutilità di rientrare in possesso dei PVQ, aveva proposto di trasferire alla gestione commissariale il debito antecedente al in tal modo liberando il bilancio degli anni successivi e, soprattutto quello del 2014 da un peso di 208 milioni di euro. Ma il Comune non si azzarda ad entrare nel merito della questione accettando quasi fatalisticamente di pagare 19 milioni all’anno”.
LA VIA D'USCITA DEGLI IMPRENDITORI. "La concessione deve essere rivista anche nella durata perché si sono modificate le condizioni del mercato a seguito della crisi. Gli istituti di credito che hanno approvato i piano economico finanziari ne sono in qualche modo corresponsabili e devono, quindi, essere chiamati ad assumersi le loro responsabilità anche perché i tassi applicati. In contraddittorio tra Comune e concessionario dovranno essere individuati strumenti per mettere in equilibrio il piano economico finanziario come ,ad esempio, l’ampliamento delle superfici consentite in rapporto alle superfici a verde oppure nuove tipologie di costruzioni oppure nuove tipologie di attività consentite o, infine, allungamento del mutuo o la concessione diritto superficie”.

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