venerdì 21 dicembre 2012

Riflessioni N°7



 La stampa continua a  interessarsi dei Punti Verdi Qualità grazie anche alle sollecitazioni del Consigliere Municipale Massimo Inches.
Articoli molto belli, esposti,quelli di Inches, molto precisi  e circostanziati ma che poco chiariscono su ciò che stà accadendo a quei Punti verdi estranei alle vicende giudiziarie.
Il problema e' , oggi, quello dei 2 centri per i quali il Comune ha pagato una bella somma che comprende però anche il fondo di garanzia e solidarietà di alcuni concessionari della prima ora che si vedono “espropriare” somme ingenti oppure le sorti dei PVQ coinvolti nelle vicende giudiziarie oppure ancora quello di tutti gli altri che, gia' in difficolta' prima delle note vicende giudiziarie, oggi lo sono ancora di piu'?
Sembra, leggendo gli articoli di stampa, che il Comune sia il "truffato" e non l'artefice di un qualcosa che sta coinvolgendo imprenditori onesti che si trovano in una situazione grottesca....quella di essere gli unici a aver messo su questo progetto "soldi veri",professionalita',voglia di fare con nessun riconoscimento da parte di chi avrebbe dovuto,ora,finalmente cercare di fare chiarezza andando a capire se l'operato di chi rappresentava il Comune fino agli arresti del RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO (lo scrivo maiuscolo per far comprendere una volta per tutte che a essere accusato di reati vari e' stato il responsabile di tutti i procedimenti e non l'usciere dell'ufficio!)avesse potuto arrecare qualche "danno" ai concessionari non coinvolti nelle inchieste.
Ci si chiede cosa sta accadendo con i PVQ morosi.....forse bisognerebbe chiedersi se questi PVQ sono MOROSI per loro colpa o per altre ragioni quali quella della mancanza totale di disponibilita' da parte del Comune ad affrontare i problemi che stanno portando a queste situazioni di morosita'.Si rimanda, si scarica la responsabilità ora sulla banca, ora sulla mancanza di soldi nelle casse comunali.
L'operato di chi ha rappresentato il Comune negli ultimi anni potrebbe essere stato dettato da interessi personali e questo potrebbe aver portato a favorire qualcuno penalizzando qualcun’altro.....il potere smisurato del Rup poteva, e non e' detto che non sia accaduto, portare a mettere da parte richieste legittime.
Oggi l'operato dei nuovi Rup e' sicuramente meritorio ma ,a mio avviso, difficilmente si arrivera' a soluzioni positive poiche' non e' nelle loro competenze l'affrontare i problemi del passato. Mi spiego con un esempio:la societa' che rappresento chiede dal 2007 di poter usufruire della seconda e ben piu' conveniente convenzione e dal 2007 questo diritto gli viene negato. Il perche' ci e' sconosciuto poiche' mai,dico mai, ci e' stato detto perche' era piu' importante per il Comune favorire l'apertura di nuovi cantieri piuttosto che cercare di mettere in equilibrio economico quei pochi PVQ aperti  penalizzati dall'essere stati i pionieri sulle cui ossa stava prendendo forma il progetto PVQ.
Oggi alla luce degli ultimi fatti si comincia a capire quale era la "logica".
Servirebbe oggi un costante interessamento "politico" sull'argomento e non solo un interesse a "spot" per mettere in luce gli sfasci ora di uno ora di un'altro.
Abbiamo , in questi ultimi anni, cercato con gli altri concessionari di catturare l'attenzione della politica ma purtroppo tutto e' stato vano...qualche "spot" ma mai "politica".
L'affare Pvq va affrontato al li la dell'appartenenza politica pensando a chi vi ha investito i frutti di una vita di lavoro,a chi vi lavora,a chi fruisce di ettari di verde curato e "sicuro".
Le soluzioni possono essere diverse ma la soluzione migliore per tutti potrebbe essere quella del diritto di superficie.
Nelle riunioni con la Ragioneria ci viene sempre detto che il Comune non è in grado di garantire per l’allungamento dei piani di ammortamento dei mutui e quindi quale migliore soluzione  del diritto di superficie che permetterebbe la possibilità di accendere mutui con tempi di ammortamento piu’ lunghi,fino a 30 anni, con lo svincolo delle garanzie da parte del  Comune poiché potrà essere messo a garanzia il bene stesso oggetto del finanziamento.
Questo è stato proposto piu’ volte suscitando spesso reazioni negative dovute al fatto che il diritto di superficie viene erroneamente visto come una alienazione di un bene pubblico. Oggi con i vincoli che vengono dal patto di stabilità non vi è altra soluzione possibile. Nella Legge sugli Stadi approvata all’unanimità alla Camera e che era in via di approvazione al Senato era presente il diritto di superficie su aree sulle quali Società quotate in Borsa costruiranno i loro stadi e attività commerciali necessarie all’equilibrio economico-finanziario.
Perché quando vi sono grandi interessi commerciali si trovano le soluzioni e quando invece si parla di sport di base e di ambiente non si possono applicare gli stessi strumenti?
Discorso a parte merita poi un altro aspetto di fondamentale importanza e cioè quello della mancanza di programmazione da parte del Comune riguardo la possibilità di poter costruire nuove strutture sportive. E’di questi giorni la notizia del bando per 20 aree per la costruzione di impianti sportivi. Siamo alla follia pura! Con i problemi dei PVQ si mettono a bando aree senza aver messo mano agli strumenti che permetteranno di costruire e poi gestire rispettando i piani economico-finanziari. Negli ultimi anni a Roma si è costruito  di tutto, a livello sportivo, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli impianti costruiti per i mondiali di nuoto del 2009. Oggi servirebbe solo FERMARSI e rimettere in EQULIBRIO il sistema. Continuare ad assegnare aree quando ancora i progetti dei bandi precedenti non sono ultimati o addirittura iniziati è illogico. Chi governerà questa città dovrà affrontare immediatamente questi problemi per scongiurare conseguenze nefaste.

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