La stampa continua a interessarsi dei Punti Verdi Qualità grazie
anche alle sollecitazioni del Consigliere Municipale Massimo Inches.
Articoli molto belli,
esposti,quelli di Inches, molto precisi
e circostanziati ma che poco chiariscono su ciò che stà accadendo a quei
Punti verdi estranei alle vicende giudiziarie.
Il problema e' , oggi, quello dei
2 centri per i quali il Comune ha pagato una bella somma che comprende però
anche il fondo di garanzia e solidarietà di alcuni concessionari della prima
ora che si vedono “espropriare” somme ingenti oppure le sorti dei PVQ coinvolti
nelle vicende giudiziarie oppure ancora quello di tutti gli altri che, gia' in
difficolta' prima delle note vicende giudiziarie, oggi lo sono ancora di piu'?
Sembra, leggendo gli articoli di
stampa, che il Comune sia il "truffato" e non l'artefice di un
qualcosa che sta coinvolgendo imprenditori onesti che si trovano in una
situazione grottesca....quella di essere gli unici a aver messo su questo
progetto "soldi veri",professionalita',voglia di fare con nessun
riconoscimento da parte di chi avrebbe dovuto,ora,finalmente cercare di fare
chiarezza andando a capire se l'operato di chi rappresentava il Comune fino
agli arresti del RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO (lo scrivo maiuscolo per
far comprendere una volta per tutte che a essere accusato di reati vari e'
stato il responsabile di tutti i procedimenti e non l'usciere
dell'ufficio!)avesse potuto arrecare qualche "danno" ai concessionari
non coinvolti nelle inchieste.
Ci si chiede cosa sta accadendo
con i PVQ morosi.....forse bisognerebbe chiedersi se questi PVQ sono MOROSI per
loro colpa o per altre ragioni quali quella della mancanza totale di
disponibilita' da parte del Comune ad affrontare i problemi che stanno portando
a queste situazioni di morosita'.Si rimanda, si scarica la responsabilità ora
sulla banca, ora sulla mancanza di soldi nelle casse comunali.
L'operato di chi ha rappresentato
il Comune negli ultimi anni potrebbe essere stato dettato da interessi
personali e questo potrebbe aver portato a favorire qualcuno penalizzando
qualcun’altro.....il potere smisurato del Rup poteva, e non e' detto che non
sia accaduto, portare a mettere da parte richieste legittime.
Oggi l'operato dei nuovi Rup e'
sicuramente meritorio ma ,a mio avviso, difficilmente si arrivera' a soluzioni
positive poiche' non e' nelle loro competenze l'affrontare i problemi del
passato. Mi spiego con un esempio:la societa' che rappresento chiede dal 2007
di poter usufruire della seconda e ben piu' conveniente convenzione e dal 2007
questo diritto gli viene negato. Il perche' ci e' sconosciuto poiche' mai,dico
mai, ci e' stato detto perche' era piu' importante per il Comune favorire
l'apertura di nuovi cantieri piuttosto che cercare di mettere in equilibrio
economico quei pochi PVQ aperti
penalizzati dall'essere stati i pionieri sulle cui ossa stava prendendo
forma il progetto PVQ.
Oggi alla luce degli ultimi fatti
si comincia a capire quale era la "logica".
Servirebbe oggi un costante
interessamento "politico" sull'argomento e non solo un interesse a
"spot" per mettere in luce gli sfasci ora di uno ora di un'altro.
Abbiamo , in questi ultimi anni,
cercato con gli altri concessionari di catturare l'attenzione della politica ma
purtroppo tutto e' stato vano...qualche "spot" ma mai
"politica".
L'affare Pvq va affrontato al li
la dell'appartenenza politica pensando a chi vi ha investito i frutti di una
vita di lavoro,a chi vi lavora,a chi fruisce di ettari di verde curato e
"sicuro".
Le soluzioni possono essere diverse
ma la soluzione migliore per tutti potrebbe essere quella del diritto di
superficie.
Nelle riunioni con la Ragioneria ci viene
sempre detto che il Comune non è in grado di garantire per l’allungamento dei
piani di ammortamento dei mutui e quindi quale migliore soluzione del diritto di superficie che permetterebbe la
possibilità di accendere mutui con tempi di ammortamento piu’ lunghi,fino a 30
anni, con lo svincolo delle garanzie da parte del Comune poiché potrà essere messo a garanzia
il bene stesso oggetto del finanziamento.
Questo è stato proposto piu’
volte suscitando spesso reazioni negative dovute al fatto che il diritto di
superficie viene erroneamente visto come una alienazione di un bene pubblico. Oggi
con i vincoli che vengono dal patto di stabilità non vi è altra soluzione
possibile. Nella Legge sugli Stadi approvata all’unanimità alla Camera e che
era in via di approvazione al Senato era presente il diritto di superficie su
aree sulle quali Società quotate in Borsa costruiranno i loro stadi e attività
commerciali necessarie all’equilibrio economico-finanziario.
Perché quando vi sono grandi
interessi commerciali si trovano le soluzioni e quando invece si parla di sport
di base e di ambiente non si possono applicare gli stessi strumenti?
Discorso a parte merita poi un
altro aspetto di fondamentale importanza e cioè quello della mancanza di
programmazione da parte del Comune riguardo la possibilità di poter costruire
nuove strutture sportive. E’di questi giorni la notizia del bando per 20 aree per
la costruzione di impianti sportivi. Siamo alla follia pura! Con i problemi dei
PVQ si mettono a bando aree senza aver messo mano agli strumenti che
permetteranno di costruire e poi gestire rispettando i piani
economico-finanziari. Negli ultimi anni a Roma si è costruito di tutto, a livello sportivo, e la goccia che
ha fatto traboccare il vaso sono stati gli impianti costruiti per i mondiali di
nuoto del 2009. Oggi servirebbe solo FERMARSI e rimettere in EQULIBRIO il
sistema. Continuare ad assegnare aree quando ancora i progetti dei bandi
precedenti non sono ultimati o addirittura iniziati è illogico. Chi governerà
questa città dovrà affrontare immediatamente questi problemi per scongiurare
conseguenze nefaste.
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