Pvq, concessionari alla canna del gas.Tutta la vicenda sembra
destinata a ricadere sulla futura amministrazione comunale.
La notizia già nota da tempo è che
l'avvocato Angela Raimondo responsabile
dalla commissione di scopo
sui Punti Verdi Qualità istituita dal sindaco
nel marzo di quest'anno, è stata sostituita
dall'ing. Massaccesi che viene definito
esperto di lavori pubblici. La notizia che
invece non siamo in grado di dare è quali
siano i risultati del lavoro di questa commissione
nei quasi nove mesi che ha
avuto a disposizione. Nè sappiamo se ad
oggi il Comune abbia una idea chiara di
quante strutture sportive e ricreative
siano bloccate per la decisione della Bcc
di non erogare più crediti in ragione dello
stato avanzamento lavori, quanti siano i
concessionari che non restituiscono più
le rate del debito contratto e garantito al
95% da fideiussione del Comune e quale
sia l'ammontare complessivo di tale morosità.
A ben vedere il Campidoglio aveva
tentato di rifilare la patata bollente a Risorse
per Roma che se non altro avrebbe
dovuto avere le strutture e la competenza
tecnica per questa enquiry, ma avendo
fiutato l'annoso pasticciaccio la società
capitolina ha rispedito la palla al mittente
senza tanti complimenti. Nel frattempo
qualche autorevole quotidiano ricicciava
le cose già note sui Punti Verdi Qualità
(forse in attesa che filtri qualcosa dagli
inquirenti) che stanno impegnando da
oltre un anno la Procura della Repubblica
in una indagine che appare davvero complessa
e che potrebbe avere sbocchi a
breve. Non solo, ma il Corriere della Sera
pubblicava ieri la smentita del sindaco
sull’articolo pubblicato domenica che parlava
di una lite sui Pvq fra Alemanno e
l’assessore Visconti che avrebbe anche
coinvolto il nome del suo segretario Salsa.Smentita che, dopo quella dell’imprenditore
Dolce a questo giornale su presunti
pizzini e libri mastri con i pagamenti ai
politici, testimonia quantomeno un clima
nervoso, se non isterico, nei corridoi del
potere capitolino. Di Dolce, il primo fra
gli arrestati insieme al socio Bernardini
e al dirigente del Comune architetto Volpe,
abbiamo anche scritto riportando le sue
critiche alla Bcc per le erogazioni stato
avanzamento lavori addirittura successive
all'arresto dell'imprenditore nonostante
i vertici dell'istituto fossero stati preavvertiti
di quanto bolliva nella pentola
della Procura. Oggi invece segnaliamo
l’angoscia della associazione dei concessionari
Pvq, i quali non vedono più soldi
e che andando avanti così rischiano di
non vedere nemmeno più futuro. Tanto
che recentemente sono riusciti a far convocare
la commissione Trasparenza del
Consiglio per illustrare le loro doglianze.
Come se questa commissione avesse chissà
quali competenze o poteri pur essendo
stat convocata sui Pvq altre volte. Chi
non pare dolersi gran che è invece il Comune
di Roma che evidentemente non
teme il danno erariale per l’erogazione di
almeno 330 milioni (ma è una cifra non
confermata) da esso garantita a condizioni
da suicidio e dei quali parecchie decine
potrebbero ricadere sotto la fidejussione
prestata. Tanto per cominciare il Comune
ha già sborsato oltre 11 milioni e 4centomila
euro per l'insolvenza della Perconti
e della coop Maximo, bevendosi probabilmente
qualche milione del fondo di garanzia
istituito dai concessionari stessi
che di questo si lamentano. Poi sempre
il Comune, preso da un raptus di decisionismo
ha revocato la concessione ai due
concessionari morosi. Succede allora che
il solito consigliere del municipio II Massimo
Inches, che sulla vicenda dei Pvq si
intigna da tempo, stia formalizzando un
ennesimo esposto alla Procura questa
volta proprio sulla revoca delle concessioni.
Dove in sostanza richiama le successive
delibere in materia le quali prevedono
espressamente che dopo 90 giorni
dalla morosità accertata del concessionario,
si provvede alla revoca della concessione
stessa. Clausola che se venisse
applicata alla lettera farebbe chiudere un
bel po’ di strutture operanti e molte altre
in costruzione. Un disastro insomma anche
se qualche bello spirito va dicendo in
giro che tanto quelle strutture ricadrebberoin proprietà del Comune non si capisce
con quale vantaggio, visto che il Campidoglio
dovrebbe sborsare un bel po’ di
milioni alle banche creditrici, Bcc e Credito
Sportivo. Un po’ come la Polverini che ha
deciso di comprarsi il Dermatologico con
800 milioni di debito. Ma barzellette a
parte il consigliere Inches denuncia ancora
nel suo esposto che da mesi l'assessorato
gli nega l'elenco dettagliato delle aree
dei Pvq. Non solo, ma l’elenco degli assegnatari,
quello dei Pvq completati che da
quanto ci risulta dovrebbero essere 13 dicui 4 con concessione revocata. Che poi
l'eventualità del danno erariale non turbi
proprio nessuno lo dimostra il silenzio
con il quale è stata accolta la notizia pubblicata
quest'estate dall'Espresso secondo
la quale il procuratore capo Pignatone
avrebbe segnalato l'eventualità del danno
erariale proprio alla Corte dei Conti. Mentre
nei mesi scorsi le Fiamme Gialle hanno
continuato a far visita a qualche costruttore
di Pvq. Singolare è poi il fatto che
mentre Dolce andava in galera per una
sovrafatturazione di 700mila euro, nessuna
misura sia stata presa per il Pvq di
Feronia che presenterebbe un buco di almeno
7 milioni. Se questa è la situazione
si spiega perché le richieste dell'Inches
non possano essere esaudite. Sia per una
oggettiva difficoltà a ricostruire il perimetro
nel quale la bomba sta per scoppiare,
sia, ma questa è una nostra opinione,
per fare melina in attesa che tutta
la vicenda ricada sul groppone della futura
amministrazione. A ben vedere un intreccio
fra indagini penali ed un incombente
danno erariale che metterebbe in ginocchio
qualsiasi amministrazione e non solo in
questi tempi di penuria.
Giuliano Longo
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