domenica 9 dicembre 2012

Il Messaggero 8/12/2012 - Inchiesta sui Punti Verde:fatture gonfiate, indagato imprenditore

Inchiesta sui Punti Verde:
fatture gonfiate, indagato imprenditore

 
di Valentina Errante
ROMA - Dopo la chiusura delle indagini sul punto Verde Parco Feronia, la procura punta adesso al Parco Kolbe, un’area verde in via Tiburtina data in concessione dal Comune. E l’indagine riparte con un nuovo indagato eccellente, Andrea Munno, titolare della società Edil House ’80 srl, con un passato nell’estrema destra e una solida amicizia con il sindaco Alemanno. E’ su di lui che si concentrano i sospetti su una serie di fatture gonfiate che sarebbero state trovate nella contabilità della sua azienda. Nella quale, tra l’altro lavora come consulente Stefano Mastrangelo, ex dirigente del X Dipartimento del Comune, l’ufficio che dava le concessioni ed eseguiva le verifiche sullo stato di avanzamento dei lavori deiPunti Verde.

Munno, con un certificato penale che parla di detenzione di armi e bancarotta, avrebbe avuto un ruolo anche nel punto verde San Basilio, lo stesso che una testimone collega ad Antonio Lucarelli, capo della segreteria di Alemanno. A presentarsi dai pm è stata la sua ex compagna: «Voglio chiarire - si legge nel verbale - che Munno mi risulta avere seguito dal punto di vista amministrativo e contabile anche i lavori presso il punto verde San Basilio, gestito dall’ingegnere Fabrizio Moro con la società Edil Gisa e Carlo Di Cesare e Giancarlo Scarrozza, nonché Antonio Lucarelli le cui quote credo siano state fittizziamente cedute a una delle figlie del Di Cesare, e per il Parco Feronia». E ancora: «Tra le cose che mi hanno indotto a interrompere la mia relazione sentimentale e di vita con Munno - spiega ancora la donna - c’è stata sicuramente la scoperta che lui aveva utilizzato le mie due figlie di un precedente matrimonio come amministratrici della società Edil House ’80, riconducibile per l’appunto allo stesso Munno e da questi di fatto gestita. Le mie due figlie sono state convinte in quanto profondamente ingenue e ora sono tenute in scacco da Munno che dice loro: se casco io, cascate pure voi».

LE FIRME FALSE
L’ex compagna dell’imprenditore racconta anche di essere amministratrice di una società che non svolge attività e dovrebbe solo possedere immobili. Ma dagli estratti conto risulta altro: «Mi sono immediatamente accorta che tutti gli assegni riportavano la mia firma falsa. Premetto che la provvista di tali assegni non è mia e non so dire da dove provenissero, quello di cui mi sono accorta è che le somme entravano e uscivano dal conto con estrema rapidità. Anzi a guardare bene l’estratto conto si vede che sul conto dell’Ansifa 60 vengono versati i denari della Edil House 80». Poi la signora aggiunge: «Munno aveva partecipazioni in numerose società che però ora ha venduto ma che continuano a essere di fatto da lui gestite ».

PARCO KOLBE
La Edil House, dice la donna al pm, sta effettuando in subappalto i lavori per Parco Kolbe «per quanto ne so - spiega - l’appaltatore è la società Elementi srl». Poi aggiunge: «Sono al corrente che la Edil House sta svolgendo attualmente lavori presso Parco Kolbe ricevendo regolarmente compensi di importo elevato e ciò nonostante sia in grave ritardo nel pagamento degli stipendi degli operai».

IL TENORE DI VITA
«Munno ha rapporti con l’area politica del sindaco Alemanno; posso dire che Munno ha un tenore di vita estremamente elevato possiede tramite la Edil House 80 un’imbarcazione di 14 metri che si chiama Gilda, gira con una Porsche Cayenne del valore di 150mila euro sempre intestata alla Edil House. Munno ha avuto una condanna definitiva per bancarotta fraudolenta non capisco come possa dirigere un’impresa».
Sabato 08 Dicembre 2012 - 09:29

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