
Tre
senatori della Repubblica – Della Seta , Ranucci e Ferrante – hanno
presentato interrogazione ai ministri dell’Interno, dell’Ambiente e
della tutela del territorio e del mare, dei Beni e attività culturali,
per vederci chiaro sulla questione dei Punti Verdi Qualità, a suo tempo
denunciata da Massimo Inches, consigliere al Municipio II.
Nell’interrogazione i tre senatori affermano che “è di queste ultime
settimane la notizia, dagli interroganti appresa dai quotidiani, che non
solo i punti verde qualità sono sotto indagine, ma ora anche le aree
destinate al gioco dei bambini sono finite nel mirino della
magistratura. Sono otto i punti verde infanzia finiti nel mirino degli
inquirenti: piazza Vittorio, via Piccinni, piazza Mancini, via Sandulli,
Tor Vergata, via Marinetti, piazza Meucci e lungotevere Castello. A
queste aree, l’allora direttore del Dipartimento Tutela ambientale e del
verde, ora presidente del Bioparco, più volte tirato in ballo anche
dall’inchiesta sui Punti verdi qualità, avrebbe prorogato, con una
determinazione dirigenziale, l’occupazione di suolo pubblico.
Gli
interroganti stigmatizzano “il comportamento del sindaco di Roma, che a
quanto risulta agli interroganti sembra voglia prendere a tutti i costi
le distanze, tacendo sull’operato della sua amministrazione. A tale
proposito si ricorda che, nel novembre del 2009, è stato dato il via
libera al rifinanziamento per le fedejussioni dei punti verdi di 220
milioni di euro, voluto fortemente dalle forze politiche di
maggioranza”. In conclusione si chiede ai ministri competenti “se non
intendano, al fine di vigilare sul rispetto dei principi costituzionali
di tutela dei beni ambientali, paesaggistici e architettonici, della
trasparenza, dell’imparzialità e della legittimità nell’azione della
pubblica amministrazione, attivarsi nell’ambito delle proprie rispettive
competenze al fine di accertare se l’amministrazione comunale di Roma
nella gestione e assegnazione dei punti verde qualità e punti verde
infanzia non abbia espressamente violato le proprie prerogative
istituzionali”.
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