sabato 15 settembre 2012
Cinquegiorni 15/9/2012 . IL CASO Una delibera del 25 luglio scorso affida alcune tra le più spinose situazioni alla società capitolina
IL CASO Una delibera del 25 luglio scorso affida alcune tra le più spinose situazioni alla società capitolina
Ma l’incarico sarebbe stato rifiutato dalla
società capitolina con una lettera
circostanziata che spiega le ragioni giuridiche
regolamentari e societarie che le
impediscono di svolgere il ruolo di esattore
e amministratore dei Punti verde qualità
CONSIGLIO REGIONALE
Fondi Pdl, scattano i controlli della Finanza
Fiorito si autosospende dal partito
L’opposizione denuncia il rischio
paralisi per la PIsana e il fallimento
di un’esperienza di governo il cui
«unico risultato concreto è l’aumento
dei costi della politica»
Il Pvq di Feronia
Pvq fuori controllo? Ci pensa “Risorse”Alcuni quotidiani continuano a scrivere dei punti
verdi riferendosi alle 6/8 aree destinate alle giostre
e per l'autorizzazione delle quali sarebbe indagato,
come scritto ieri da Repubblica, Paolo Giuntarelli oggi
presidente del Bioparco e prima direttore del dipartimento
verde e tutela ambientale. I dubbi su quelle concessioni
furono sollevati, come riportato già a maggio da Cinque
Giorni, dal consigliere del II municipio Massimo Inches,
ma la vicenda nulla ha che vedere con i punti verde
qualità (PVQ) che portarono all'arresto dell'imprenditore
Bernardini e del funzionario capitolino Volpe, oggi rinviati
a giudizio.
Altra storia e ben più pericolosa per le casse del comune
che ha garantito ai concessionari crediti per 400 milioni
con propria fideiussione. Tanto grave e delicata da meritare
minacce di gambizzazione a chi scrive. Tuttavia in assenza
di sviluppi nell'indagine della Procura, scrivevamo nei
giorni scorsi dell'intenzione del Campidoglio di rifilare a
Risorse per Roma tutta la gestione dell'affare PVQ, senza
che la commissione di scopo istituita dall'assessore Marco
Visconti per far luce sulla intricata vicenda, abbia mai
espresso una valutazione complessiva. Evidentemente
siamo stati affrettati nel dare la notizia poiché non si
tratta di una mera intenzione del Campidoglio, ma di una
operazione che la Giunta ha già deciso con deliberazione
n.225 del 25 luglio di quest'anno. Con quella delibera
Roma Capitale dà inizio all'approvazione dell'iter procedurale
per la gestione temporanea dei PVQ Tiburtino
sud, Polisportiva Perconti, Prati Verdi della Bufalotta
Maximo coop, da affidare a Risorse per Roma. Sono i Pvq
spesso citati nelle nostre inchieste e per i quali la concessione
è stata revocata o decaduta. Infatti i concessionari
di quei punti verdi, dopo aver ottenuto i finanziamenti,
non sono più in grado di restituire le somme. Così si
scopre che il Comune, in qualità di garante, ha dovuto
versare 9.492.331 euro alla Bcc e all'Istituto di Credito
Sportivo «per il rimborso totale di n. 3 mutui contratti da
“Massimo soc.coop” più 1.944.731 euro per escussione
garanzie rilasciate a fronte di n. 4 mutui contratti» dalla
Perconti con i medesimi istituti di credito. Da notare che queste ingenti somme sono probabilmente comprensive
di quei 2.935.000 euro del Fondo di Solidarietà e garanzia
istituito obbligatoriamente a carico dei concessionari,
anche virtuosi, della prima ora. Mentre Pantalone paga,
dalla delibera si evince anche che nonostante la morosità,
quei PVQ continuano la loro attività di gestione dei centri
sportivi. Si presuppone allora che vi siano introiti e che
un po’ di grano circoli. Importi che Risorse per Roma dovrebbe
andare a recuperare subentrando “temporaneamente”
anche alla gestione degli impianti. Insomma il Comune
revoca le concessioni e RpR funge da esattore, amministratore,
gestore e quant’altro di quei PVQ. La delibera
ha ottenuto prioritariamente il parere favorevole del direttore
del dipartimento tutela ambientale, Tancredi; del
direttore gestione e sviluppo PVQ Raimondo; del dirigente
della ragioneria generale Corselli, ma qualcuno mormora
che non sia stata firmata dal segretario generale del
comune dott. Iudicello che comunque compare in calce al
documento, scaricato dal portale del comune. Sempre a
quanto ci risulta, RpR avrebbe respinto al mittente la deliberazione
con una lettera circostanziata adducendo tutte
le ragioni giuridiche, regolamentari e societarie che le
impediscono di assolvere a questo incarico.
Ma la mossa qualcuno l'ha voluta giusto per allungare il
brodo e scaricarsi le responsabilità da una situazione che
nel tempo potrebbe divenire esplosiva per il crac di altri
concessionari. Un precedente che RpR non vuol creare su
una vicenda che è stata gestita da altri e soprattutto oggi
sotto il mirino della Procura.
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