Una perizia getta ombre su 6 milioni di lavori. E il Comune paga per i morosi. Movimenti di terra eccessivi nelle fatture, strutture troppo costose o inesistenti. L'edificio è della sorella di Gennaro Mokbeldi PAOLO BOCCACCI
Movimenti di terra probabilmente gonfiati, pagamenti esosi per le pareti degli spogliatoi, pareti mobili che risultano pagate, ma sono inesistenti, e, soprattutto, 8 milioni e 800 mila euro fatturati dalla Edil House 80 srl, un importo gigantesco rispetto al lavoro svolto in cantiere, che ha messo i periti in allerta.
Ecco i conti sotto la lente d'ingrandimento di una perizia effettuata sulla costruzione del Punto verde di Parco Feronia della "Luoghi del Tempo srl", di proprietà di Lucia Mokbel sorella del faccendiere Gennaro, che arruola come direttore dei lavori l'architetto Scarrozza, suo marito.
E' l'ultima puntata del caso dei cosiddetti Pvq, che ha già visto un esposto alla procura fatto dai dirigenti dell'assessorato all'Ambiente e il ritiro della concessione ad un secondo punto verde qualità, quello dove si trova, come affittuaria, la Polisportiva Perconti.
Vediamo bene. In tutto i lavori, denunciati dalla Luoghi del Tempo, si aggiravano sui 15 milioni, ma già per il direttore ammonterebbero a poco più di 13. In più dalla perizia risulterebbe che di questi solamente 7 sono stati effettivamente eseguiti. E gli altri sei? Su un lotto di appena 20 mila metri quadrati, risulterebbero pagati sbancamenti di terra per 60 mila metri cubi, una quantità. Il cantiere poi lavora dal 7 agosto del 2007 al 13 aprile del 2011 e poi si ferma, senza completare l'opera per la quale servirebbero altri 3 milioni di euro. A parte l'esposto alla magistratura, quali sono stati i controlli dell'assessorato?
Altro
capitolo riguarda la vicenda della Polisportiva Vigor Perconti, tra Colli Aniene, via Igino Giordani e via di Grotta Gregna. La concessionaria, che non è direttamente la polisportiva, non paga da tempo le rate del mutuo, arrivando ad un buco di quattro milioni di euro. La concessione è stata ritirata dal Comune, ma il problema è finanziario. Perché nel 2006, sotto la giunta Veltroni, si approvarono le delibere numero 148 e 149, con le quali il Comune rilasciava una fidejussione per favorire l'accesso al credito agevolato a tutti i concessionari degli stessi Punti Verdi. Nel complesso ora il Campidoglio ha firmato fidejussioni per 400 milioni di euro. E, di fronte all'insolvenza del concessionario Perconti, il Comune ha dovuto già pagare alla Banca di Credito cooperativo, prima 800 mila euro e poi un altro milione e centomila euro. E se succedesse così anche in altri casi, quanto rischiano le casse del Campidoglio?
Insorgono Foschi e Valeriani del Pd: "Siamo alla farsa ed è incredibile come sino ad oggi nessuno della giunta di centrodestra, dal sindaco Alemanno sino ai suoi assessori, abbia ritenuto doveroso dire una parola su quanto sta accadendo in merito allo sperpero di milioni e milioni di euro, tutto a spese della collettività. Come Democratici riteniamo necessario tentare di rompere questo silenzio con un'interrogazione sui comportamenti illegali che stanno dilagando in tutti i Punti verdi qualità".
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