L’imprenditore Andrea Munno e la società Edilhouse 80 nell’occhio del ciclone per i Pvq di Feronia e Kolbe
Il Messaggero riportava ieri la notizia che due pool della Procura della Repubblica si stanno occupando della storiaccia di alcuni Punti Verdi qualità che il nostro giornale segue ormai da oltre un anno. Fra gli esempi più eclatanti l'articolo cita quello di "Luoghi del Tempo" di Lucia Mokbel, sorella di Gennaro attualmente sotto processo per riciclaggio e quello della polisportiva Vigor Perconti.
In verità le anomalie che noi abbiamo riscontrato per i PVQ sono più diffuse di quanto si creda, così come diffusa è ormai la difficoltà dei concessionari, sia pure 'virtuosi', a restituire le rate di quel mutuo garantito dal Comune con fideiussione al 95%. Una esposizione che potrebbe gravare sul Campidoglio per qualche centinaio di milioni di euro nei confronti della BCC. Nel caso di Feronia l'illecito è palese e verificato da una perizia effettuata sui lavori da tempo sospesi e dove, ad esempio, compaiono le altre, della Edilhouse 80 per 8 milioni e 800mila euro, fatture per le quali i periti avrebbero rilevato periodi di presenza in cantiere "non congrui" rispetto al gigantesco importo. La Edilhouse 80 è quella società che ha realizzato anche il PVQ Parco Kolbe. Un gioiello, a quanto pare, situato in via Tiburtina 949, all'altezza della metro Rebibbia e realizzato da colui che si qualifica come "responsabile amministrativo". Parliamo di Andrea Munno che non compare mai ufficialmente nelle trascrizioni societarie ma che si presentò come il factotum di tutta l'operazione anche con una recente lettera che riproduciamo a fianco. Il Munno su Facebook si qualifica come militante di destra tracciando il seguente profilo biografico: «…imprenditore dall'età di vent'anni, prima nei trasporti poi nelle cooperative sociali. Sono da sempre impegnato nel sociale e ho trovato impulso di militanza politica insieme alla destra sociale negli anni del cambiamento». Tanto da aprire un circolo di Alleanza Nazionale nell'area di Spinaceto, Mostacciano e Torrino.
Poco male se non fosse che il promotore e patron del Parco Kolbe ha una sfilza di precedenti penali che dovrebbero pregiudicargli ogni rapporto con gli istituti di credito anche solo per prendere un caffè con il direttore di filiale. Ma sin qui tutto è aggirabile; non è una novità che imprenditori come Munno e Dolce, anch'egli con qualche modesto precedente amministrativo, si avvalgano di prestanome o di complicati intrecci societari tali da far perdere chiunque nel labirinto di sigle. I passaggi delle concessioni di PVQ di società in società dal 1995, quando furono istituiti da Rutelli, ad oggi si sprecano. Tanto che nell'esposto del consigliere regionale Enzo Foschi, presentato lo scorso anno alla Procura della Repubblica si punta il dito sui 12 PVQ riconducibili a "parenti e amici" dell'attuale segretario del Sindaco Antonio Lucarelli.
Ora le fatture gonfiate per i lavori a Feronia e le segnalazione del caso all'autorità giudiziaria da parte dell'amministrazione capitolina, potrebbero essere il detonatore di una esplosione più vasta, non si comprende come il solo apparire del nome di Andrea Munno, attualmente sottoposto a provvedimenti restrittivi, non abbia messo in allarme la Bcc che da anni sta erogando fior di milioni. Se la Edilhouse 80 è coinvolta nella vicenda del PVQ di Feronia è legittimo pensare che il Munno abbia avuto frequentazioni assidue con Lucia Mokbel azionista di maggioranza della "Luoghi del Tempo" e del di lei marito ing. Scarrozza direttore ai lavori. Ma ci risulta che l'attivissimo imprenditore abbia avuto anche rapporti con lo stesso Antonio Lucarelli e qualche amico del suo entourage. Un giro di conoscenze che per quanto emerge dalle cronache sui PVQ in qualche modo riappare sempre, un po' qua e un po' là. E sopra a tutti gli affari, i business gestiti anche da brasseur d'affaire dai trascorsi discutibili.
In verità le anomalie che noi abbiamo riscontrato per i PVQ sono più diffuse di quanto si creda, così come diffusa è ormai la difficoltà dei concessionari, sia pure 'virtuosi', a restituire le rate di quel mutuo garantito dal Comune con fideiussione al 95%. Una esposizione che potrebbe gravare sul Campidoglio per qualche centinaio di milioni di euro nei confronti della BCC. Nel caso di Feronia l'illecito è palese e verificato da una perizia effettuata sui lavori da tempo sospesi e dove, ad esempio, compaiono le altre, della Edilhouse 80 per 8 milioni e 800mila euro, fatture per le quali i periti avrebbero rilevato periodi di presenza in cantiere "non congrui" rispetto al gigantesco importo. La Edilhouse 80 è quella società che ha realizzato anche il PVQ Parco Kolbe. Un gioiello, a quanto pare, situato in via Tiburtina 949, all'altezza della metro Rebibbia e realizzato da colui che si qualifica come "responsabile amministrativo". Parliamo di Andrea Munno che non compare mai ufficialmente nelle trascrizioni societarie ma che si presentò come il factotum di tutta l'operazione anche con una recente lettera che riproduciamo a fianco. Il Munno su Facebook si qualifica come militante di destra tracciando il seguente profilo biografico: «…imprenditore dall'età di vent'anni, prima nei trasporti poi nelle cooperative sociali. Sono da sempre impegnato nel sociale e ho trovato impulso di militanza politica insieme alla destra sociale negli anni del cambiamento». Tanto da aprire un circolo di Alleanza Nazionale nell'area di Spinaceto, Mostacciano e Torrino.
Poco male se non fosse che il promotore e patron del Parco Kolbe ha una sfilza di precedenti penali che dovrebbero pregiudicargli ogni rapporto con gli istituti di credito anche solo per prendere un caffè con il direttore di filiale. Ma sin qui tutto è aggirabile; non è una novità che imprenditori come Munno e Dolce, anch'egli con qualche modesto precedente amministrativo, si avvalgano di prestanome o di complicati intrecci societari tali da far perdere chiunque nel labirinto di sigle. I passaggi delle concessioni di PVQ di società in società dal 1995, quando furono istituiti da Rutelli, ad oggi si sprecano. Tanto che nell'esposto del consigliere regionale Enzo Foschi, presentato lo scorso anno alla Procura della Repubblica si punta il dito sui 12 PVQ riconducibili a "parenti e amici" dell'attuale segretario del Sindaco Antonio Lucarelli.
Ora le fatture gonfiate per i lavori a Feronia e le segnalazione del caso all'autorità giudiziaria da parte dell'amministrazione capitolina, potrebbero essere il detonatore di una esplosione più vasta, non si comprende come il solo apparire del nome di Andrea Munno, attualmente sottoposto a provvedimenti restrittivi, non abbia messo in allarme la Bcc che da anni sta erogando fior di milioni. Se la Edilhouse 80 è coinvolta nella vicenda del PVQ di Feronia è legittimo pensare che il Munno abbia avuto frequentazioni assidue con Lucia Mokbel azionista di maggioranza della "Luoghi del Tempo" e del di lei marito ing. Scarrozza direttore ai lavori. Ma ci risulta che l'attivissimo imprenditore abbia avuto anche rapporti con lo stesso Antonio Lucarelli e qualche amico del suo entourage. Un giro di conoscenze che per quanto emerge dalle cronache sui PVQ in qualche modo riappare sempre, un po' qua e un po' là. E sopra a tutti gli affari, i business gestiti anche da brasseur d'affaire dai trascorsi discutibili.
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