sabato 1 ottobre 2016

STRALCIO DI UN'INTERVISTA MISTERIOSA E SEGRETA...E' di qualche anno fa....leggete bene i nomi...qualcuno ancora gira per commissioni consiliari

…. cosa si nasconde nell’assegnazione di tanti Punti verdi Qualità alle società più spregiudicate. Da quanto emerge, sarebbe stato piuttosto semplice trovare i collegamenti con una certa malavita romana e una certa amministrazione a libro paga, che spesso era in affari con gli stessi gestori delle aree, garantendogli impunità totale, totale assenza di controlli e soprattutto la facilità assoluta di reperire garanzie bancarie tramite il Comune, con il noto meccanismo delle fideiussioni.
I Punti Verdi Qualità (P.V.Q.) nascono con un difetto ideologico per cui quando era assessore Loredana De Petris il Comune mette a bando una quarantina di aree.
In cambio offre all’imprenditore di fare una attività sportiva, un ristorante, un chiosco col principio che non possono partecipare al bando né srl ma solo associazioni senza finalità di lucro.
Dopo un po’ ci si rende conto che gli imprenditori che avevano vinto il bando, col meccanismo delle fideiussioni, non erano in grado di reggere l’attività dal punto di vista economico. Quindi si modifica la norma, e questo offre la possibilità a delle associazioni a scopo di lucro di poter realizzare i Punti Verdi, sempre con l’obiettivo di far mantenere delle aree pubbliche.
Poi succede che le concessioni presuppongono un diritto acquisito, quindi ci sono una serie di concessionari di P.V.Q. che, invece di realizzare il progetto assegnato, vanno da altri imprenditori a vendere e comincia un mercato delle concessioni dove si stravolgono i concessionari originali da quelli che risultano oggi.
Non a caso, di Punti Verdi qualità ne partono pochissimi a Roma.
Molti P.V.Q. sono finiti direttamente in mano alla criminalità e sfuggiti al controllo dell’Amministrazione fin dalle giunte Rutelli e Veltroni. Alcuni dipendenti comunali, anche se non sono mai stati indagati, risulteranno in rapporti di conoscenza o lavorativi con imprese gestite da soggetti legati al mondo dell’eversione di destra ma anche dalle cooperative sociali come la società “Luoghi del Tempo srl” (partecipata al 5% dalla Coop 29 giugno onlus e al 50% da Lucia Mokbel ndr) o la “Rogest”, è un caso?
Storicamente l’Ufficio Punti Verdi Qualità è stato gestito dall’architetto Mastrangelo e io non posso escludere che lui abbia favorito o abbia risolto problematiche legate anche a gente del mondo di destra, visto che poi va a lavorarci come consulente (per la Edil House 80 srl, ndr). Quindi se ci lavora significa che era in rapporti.

 Personalmente, da quando io ho scoperto queste cose, non l’ho più voluto incontrare. Proprio vagliando le carte dei Punti Verde, quando mi sono reso conto che Mastrangelo in qualche modo era legato a Munno, soggetto vicino a Mokbel, non l’ho più voluto vedere.

Lo stesso ho fatto con Del Missier (in passato responsabile dei finanziamenti dei P.V.Q. al X Dipartimento, nrd) che oggi è in segreteria della consigliera Svetlana Celli, non ho più rapporti perché considero gravi le cose che sono emerse riguardo ai suoi contatti con certi ambienti, anche se nessuno dei due è stato coinvolto penalmente. Ma solo il fatto che abbiano gestito rapporti con gente dei Nar, non voglio averci a che fare. Poi attenzione: nessuno di noi vive dentro a una bolla di vetro, perché anche io ho rapporti con tanti personaggi, ma so distinguerli

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