MALAGÒ:
“FLAMINIO E PALAZZETTI? NON SONO DEL CONI, DOVRÀ PENSARCI IL CAMPIDOGLIO”
Mercoledì 12 Ottobre 2016, 11:13
di Piergiorgio Bruni
«A Roma penseremo solo ai nostri asset». Lapidario e chirurgico il
presidente del Coni, Giovanni Malagò, abbandona i progetti capitali.
L'interruzione della corsa olimpica, per forza di cose, lascerà il segno. Oltre
a un danno d'immagine difficilmente quantificabile per la città (e per
l'Italia), c'è la spina dell'impiantistica sportiva. In primis lo stadio Flaminio
che, di proprietà del Comune, salvo miracolosi provvedimenti, è destinato a
restare nell'oblio ancora per diversi anni. Un oblio fatto di degrado,
sporcizia e decadenza. «Da oggi ha chiarito Giovanni Malagò
durante la conferenza stampa che ha sancito lo stop ufficiale alla candidatura
il Coni si occuperà soltanto del Paese, smettendo di pensare a Roma. Quindi
auguri per il Flaminio, auguri per i 15 palazzetti. È doveroso che io mi occupi
di tutto il Paese. Nessuno potrà mai cancellare la nostra storia, ma guardiamo
al futuro». E il domani della capitale appare a tinte fosche. Transeat per quei
campi polivalenti che sarebbero potuti nascere, uno per municipio, all'interno
del Raccordo, ma alcune aree già esistenti rischiano di sparire. La Nuova Fiera di Roma, ad esempio, avrebbe potuto giovare di un corposo e
necessario restyling. Così come il Tre Fontane che, con le Olimpiadi e grazie
all'impegno del presidente del Cip, Luca Pancalli avrebbe accolto lo sport
paralimpico. Villa Ada sarebbe tornata ai fasti dei primi del 900 mentre
impianti come il Maurizio Melli al Torrino, l'impianto comunale di via
Balzaretto alla Pisana, il campo villa Gordiani, il Gualandi all'Ostiense, il
parco della Madonnetta ad Acilia o, anche, i Pratoni del Vivaro avrebbero ritrovato
dignità, migliorie e fruibilità. Ora, però, senza
l'eventualità di ospitare i Giochi, le chance di rinascita sono affidate
soltanto ad un protocollo d'intesa: «Domani (oggi, ndr) ha spiegato Malagò con
Renzi presenteremo gli interventi analitici, 180 circa, inseriti nel progetto
Fondo sport e periferie del governo».
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