Procura della Repubblica
presso
il Tribunale
ROMA
DENUNCIA –
QUERELA
Il sottoscritto ANDREA CIABOCCO nato a Macerata il 19
luglio 1957, C.F. CBC NDR 57L19 E783A ed ivi residente in Roma alla Via Bruno
Molajoli n. 66 (tel. 328 2375811 / 06 52311344) in proprio e nella qualità di Amministratore Unico e Legale Rappresentante pro tempore della S.S.D. POLISPORTIVA
CIABOCCO ANDREA S.R.L. con sede in
Roma, via di Macchia Saponara n.97 (P.I. e C.F. 05332481000) si
trova nella necessità di sporgere formale denuncia - querela nei confronti dei sigg.ri.
-
Alessandro
Del Missier
-
Stefano
Volpe
-
Stefano
Mastrangelo
-
Mario
Vallorosi
-
Bruno
Cignini
-
Fabio
Tancredi
-
Maurizio
Salvi
-
Marcello
Corselli
-
Angela
Raimondo
-
Giovanni
Serra
-
Fabio
Rocchi
-
Lucio
Valerio Cotrone
e di chiunque altro verrà
ritenuto responsabile per i fatti di seguito esposti.
ooOoo
1.
I PUNTI VERDI QUALITÀ E LA LORO GESTIONE
1.1.
La storia dei Punti Verdi Qualità e il PVQ Madonnetta
I fatti di seguito descritti
rientrano nell’ambito dei Punti Verdi Qualità cosicché è necessario
ripercorrere la storia di questa iniziativa già in parte nota a codesto Ufficio
esprimendo, al contempo, la più ampia disponibilità a fornire chiarimenti ed approfondimenti.
Nel
1995 il Comune di Roma, ritenendo di essere nell’impossibilità di attrezzare ed
assicurare una manutenzione costante ed efficace di tutte le aree verdi di
proprietà comunale, con la deliberazione n. 169 del 01.8.1995 del Consiglio
Comunale, emanò un bando per l’affidamento in concessione dell’attrezzaggio e
della gestione di aree verdi non attrezzate o non sufficientemente attrezzate (doc.
n. 1).
In
tale bando erano elencate le opere e le attività ammissibili, con possibilità di gestione privata, a
carattere ricreativo, culturale, commerciale e di servizi, erano indicate le
relative cubature ed era allegato anche il disciplinare contenente criteri,
modalità e condizioni per l’affidamento in concessione.
Tra
le aree messe a bando figurava un’area di mq 213.600 circa sita in Roma,
compresa tra Via di Acilia, Via di Macchia Saponara e Via Bruno Molajoli –
Municipio Roma XIII - denominata Punto Verde Qualità 13.8 “Piano di Zona B/8 Madonnetta”.
La
domanda presentata dalla ditta individuale Andrea Ciabocco (dante causa
dell’odierna esponente) risultò prima classificata nella graduatoria approvata
con deliberazione della Giunta Comunale n. 4480 del 17.12.1996 (doc. n. 2)
La
ditta individuale Andrea Ciabocco presentò il progetto definitivo che fu approvato
dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 2175 in data 17.01.1999 (doc. n.3),
nella quale si diede atto anche dell’avvenuta trasformazione – per atto Notaio
Patrizio Sbardella Rep. n. 63376, Racc. n. 10606 in data 04.06.1996 – del
soggetto concessionario nel nuovo soggetto denominato Ciabocco Andrea s.r.l..
Per
favorire l’accesso al credito da parte dei concessionari, il Comune di Roma
otteneva che l’Istituto per il Credito Sportivo (d’ora in poi anche ICS) mettesse
a disposizione € 300.000.000,00 per finanziare le opere sportive del progetto
Punti Verde Qualità e la Banca di Credito Cooperativo di Roma (d’ora in poi
anche BCCR) mettesse a disposizione ulteriori € 100.000.00,00 per finanziare le
opere non sportive dello stesso progetto.
Inoltre,
ed era questo l’aspetto più rilevante che avrebbe consentito l’avvio dei
cantieri, la BCCR si impegnava a prestare fideiussione all’ICS per i
finanziamenti da questo accordati ai concessionari dei Punti Verde Qualità e il
Comune di Roma, a sua volta, garantiva la BCCR.
Tali
rapporti furono nel tempo disciplinati da convenzioni che stabilivano anche le
modalità e le condizioni per accedere ai sopradescritti finanziamenti. In
particolare i) la garanzia principale, reale o personale, a carico del
concessionario per un importo almeno pari al 10% del finanziamento accordato;
ii) la garanzia accessoria da parte del Comune di Roma mediante rilascio di una
fideiussione nella misura dell’88% dell’ammontare delle rate di ammortamento
scadenti tempo per tempo; iii) l’ulteriore fondo di garanzia alimentato con la
ritenuta del 5% sugli stati di avanzamento lavori (S.A.L.) erogati tempo per
tempo ai singoli concessionari; iv) la polizza fideiussoria a carico del
concessionario per garantire le somme erogate durante l’esecuzione dei lavori e
sino al collaudo finale; v) un investimento, da parte del concessionario, di
capitale proprio in misura non inferiore al 10% del valore complessivo
dell’investimento al netto dell’IVA, quale risultante dal piano economico
finanziario presentato.
Di
seguito nel dettaglio sono elencati i provvedimenti del Comune di Roma che
hanno disciplinato questo importante aspetto:
i.
deliberazione
della Giunta Comunale n. 1282 in data 11 giugno 1999, (doc. n. 4)
ii.
deliberazione
della Giunta Comunale n. 763 in data 7 dicembre 2001 che specificava le
condizioni di cui alla precedente deliberazione n. 1282 in data 11.06.1999
(doc. n. 5) .
iii.
deliberazione
n. 312 in data 11 giugno 2002 della
Giunta Comunale (doc. n. 6)
iv.
deliberazione
del Consiglio Comunale n. 12 del 18 gennaio 2006, (doc. n. 7) .
v.
deliberazioni
del Consiglio Comunale n. 148 e n. 149 del 14 settembre 2006, (la c.d. II^
Convenzione). (doc. n. 8)
vi.
deliberazione
del Consiglio Comunale n. 101 del 17.11.2009 (doc. n. 9), che ha prorogato per
il periodo 2007/2010 la validità della convenzione con la sola BCCR, in quanto
l’ICS aveva dichiarato di non essere più disponibile.
Ciabocco
Andrea s.r.l. (trasformatasi in S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea a r.l. a
seguito di assemblea straordinaria in data 21.05.2009, constatata da pubblico
verbale redatto dal Notaio Giovanni Floridi in Roma, Rep. n. 25077, Racc. n.
17134) presentò il progetto esecutivo che, ottenuti i prescritti pareri
favorevoli, fu approvato con Determinazione del Dirigente dell’Area Attuazione
e Gestione Punti Verde Qualità n. 10 in data 10.09.2001.
In
data 28.12.2001, venne sottoscritta la convenzione – concessione (doc. n. 10)
tra il Comune di Roma e la Ciabocco Andrea s.r.l. (successivamente
trasformatasi in S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea a r.l.) con la quale era
formalmente concessa alla Ciabocco Andrea s.r.l. l’area di proprietà comunale
per la realizzazione del Punto Verde Qualità “Madonnetta” ed erano anche puntualmente
descritte le caratteristiche dell’intervento ed il dettaglio delle opere da
realizzare, i servizi gratuiti ed a pagamento da erogare alla cittadinanza, le
imprese incaricate di realizzare le opere, i tempi di esecuzione delle opere di
urbanizzazione primaria, i tempi di attuazione delle sistemazioni del verde
pubblico attrezzato e delle attrezzature obbligatorie.
Alla
concessione – convenzione erano allegati “il
piano gestionale” ed il “quadro
economico generale”.
Per
la realizzazione delle opere previste ed autorizzate, la S.S.D. POLISPORTIVA
CIABOCCO Andrea s.r.l., avvalendosi delle citate convenzioni tra il Comune di
Roma, l’Istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito Cooperativo, ha
contratto mutui per un importo complessivo di € 9.897.822,95.
Successivamente
all’approvazione del progetto e del relativo quadro economico, è stato
necessario acquisire ben sette perizie di variante, tutte autorizzate, che hanno
modificato il quadro economico dell’investimento ed hanno prorogato i termini
di ultimazione dei lavori, di guisa che al dicembre del 2006 erano state
realizzate opere per complessivi € 8.955.256,02 (cfr. pag. 9 – doc. n. 11).
Del
I^ stralcio, sin dal luglio 2003, venivano aperti alla cittadinanza (doc. n. 12)
- ed inaugurati ufficialmente nel maggio del 2004 dall’allora sindaco Veltroni
(doc. n. 13) - mq 130.860 del parco, equivalenti al 70% del complessivo
intervento destinato alla fruizione pubblica, mentre la parte commerciale
veniva avviata nel successivo novembre 2005.
Successivamente,
essendosi manifestate nuove esigenze, il Direttore del Dipartimento X^, su
richiesta della POLISPORTIVA CIABOCCO, con determinazione n. 799 del 10 agosto
2007, approvava un progetto di interventi integrativi, sempre relativi al I^
stralcio, per un importo complessivo di € 1.511.278,86 (doc. n. 14).
Per
quanto concerne il II^ stralcio, con determinazione dirigenziale n. 906 in data
22.05.2009 (doc. n. 15) era approvata la variante al progetto di cui
all’iniziale convenzione / concessione erano autorizzati lavori ulteriori per
un importo di € 1.326.915,08.
Ne
consegue che, per la realizzazione del P.V.Q. Madonnetta, la POLISPORTIVA
CIABOCCO Andrea ha eseguito lavori per complessivi € 11.793.449,97, come
risulta dalla tabella allegata e sottoscritta dal Direttore dei Lavori (doc. n.
16).
In
data 23.12.2008, l’Ufficio Punti Verdi Qualità rilasciava il nulla osta
provvisorio all’inizio dell’attività di asilo nido, edificio sportivo,
attrezzature sportive all’aperto, parco urbano attrezzato, spazi espositivi
(doc. n. 17).
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1.2.
Il PVQ Madonnetta e gli Uffici di Roma Capitale
Per conseguire tali obiettivi, è stato
necessario far fronte e superare diverse e notevoli criticità e, in
particolare, è stato necessario studiare e far approvare una variante in
diminuzione di € 4.000.000,00 per rispondere alle esigenze di ridurre l’impatto
ambientale delle opere sul parco.
È
stato altresì necessario avviare e dare concreto seguito a procedure dirette ad
ottenere le autorizzazioni necessarie per potere intraprendere le diverse
attività (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: palestre, bar, piscina),
sovente interagendo con uffici pubblici per nulla edotti dei contenuti del
progetto Punti Verdi.
Così,
per esempio, per avere l’allaccio in fogna, si è dovuto attendere più di un
anno, poiché il terreno del parco non era qualificato come verde attrezzato e,
quindi, non era prevista alcuna possibilità di collegamento alla rete fognaria
pubblica.
Anche
per poter disporre dell’elettricità, del gas e della linea telefonica, è stato
necessario far fronte a spese non preventivate, in quanto un lato dell’area
costituente il PVQ (lato via Molajoli) era totalmente sprovvisto di servizi e,
pertanto, è stato necessario effettuare scavi per circa 1.200 mt. al fine di
raggiungere le strade ove correvano le gallerie dei servizi (lato Via di Acilia
e Via di Macchia Saponara).
Nel
corso degli anni, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha dovuto interagire con gli Uffici comunali
preposti ai PVQ affrontando e tentando di risolvere le numerose problematiche
conseguenti e connesse alla realizzazione ed alla gestione di un’opera così
grande e complessa.
In
particolare, dal marzo del 2008 al marzo del 2012, il PVQ ha avuto come
Responsabile Unico del Procedimento, l’arch. Stefano Volpe, con il quale, dopo
un primo periodo di proficua collaborazione, i rapporti diventavano
conflittuali, principalmente per il rifiuto del sottoscritto di continuare a
tollerare i comportamenti ostili di costui.
Tale
situazione fu dal sottoscritto denunciata pubblicamente in un'intervista resa a
Repubblica (doc. n. 18) che gli costò una querela per diffamazione da parte
dello stesso arch. Volpe e da Antonio Lucarelli, capo della segreteria del
Sindaco Alemanno.
Anche
dopo tale querela l'arch. Volpe continuò ad essere il RUP del PVQ Madonnetta
fino a quando fu arrestato, unitamente ad altri funzionari dell’Ufficio Punti
Verde Qualità, con l’accusa di corruzione e peculato in relazione alla
certificazione dei lavori inerenti al P.V.Q. di Spinaceto (doc. n. 19) e tutti
i soggetti sottoposti all’indagine penale sono stati rinviati a giudizio. (doc.
n. 20).
Questa vicenda giudiziaria indusse l'Amministrazione Capitolina a strutturare l'ufficio di gestione del programma PVQ, fino ad allora inquadrato
all'interno del Dipartimento Tutela Ambientale, in modo diverso sia nell'organismo di appartenenza che nella organizzazione interna con un avvicendamento quasi vorticoso dei dirigenti
preposti.
Nel marzo del 2012 fu costituito
l'Ufficio Temporaneo di Scopo che doveva rispondere agli indirizzi e alle
direttive dell'Assessore all'Ambiente, al vertice del quale fu nominato l'avv.
Angela Raimondo alla quale, sempre durante la Giunta Alemanno, sono succeduti
dapprima l'ing. Roberto Massacesi e, successivamente, la dott.ssa Emanuela
Bisanzio.
Con la riorganizzazione degli Uffici approvata
con ordinanza del Sindaco Ignazio Marino n. 242 del 31.10.2013 i PVQ furono
affidati ad Ufficio all'interno del Dipartimento Tutela Ambientale
diretto dall'ing. Franco Maria Rossetti.
Successivamente l'Assessore all'Ambiente,
Estella Marino, il Direttore del Dipartimento Ambiente, Gaetano Altamura e il
Direttore della Gestione Ambientale e del Verde, Bruno Cignini con nota in data
17.02.2014 (doc. n. 21.) indirizzata al Sindaco, al Segretario Generale e al
Ragioniere Generale segnalarono che la soluzione alle criticità dei PVQ "non possa utilmente compendiarsi - neanche
astrattamente - nell'ambito di una semplice U.O. di una Direzione di Area
Dipartimentale ... la poliedricità delle problematiche che vengono in essere,
l'ampiezza e l'eterogeneità delle competenze trasversalmente interessate (...)
il tutto non disgiunto dall'ingente onere economico che ne deriva a carico
dell'Amministrazione capitolina nella denegata ipotesi di un'inefficace azione
di contrasto delle problematiche medesimo, impongono una rapida individuazione
di un modulo organizzativo, con natura, poteri ed attribuzioni straordinari,
necessari ad affrontare solutoriamente tutte le questioni"
Con ordinanza del Sindaco Ignazio Marino n.
43 del 19.3.2014 nell'ambito della Direzione Esecutiva fu istituito l'Ufficio
di Scopo Indirizzo e Coordinamento Programma Punti Verdi Qualità alla direzione
del quale fu posto Giovanni Serra.
Finalmente
con delibera della Giunta n. 222 del 3 luglio 2015 avente ad oggetto la
riorganizzazione degli uffici e dei servizi di Roma Capitale, all'interno delle
strutture di supporto all'Amministrazione è stato istituito l'Ufficio
Extradipartimentale Indirizzo e Coordinamento Programma Punti Verdi Qualità
alla direzione del quale è stato confermato Giovanni Serra.
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1.3. La Relazione del Direttore dell'Ufficio Speciale di Scopo
Il Direttore
dell’Ufficio di Scopo Indirizzo e Coordinamento Programma PVQ, dott. Giovanni
Serra, nominato, come detto, con ordinanza sindacale n. 43 del 19.3.2014
istitutiva dell’Ufficio stesso, a poco più di due mesi dall'incarico predispose
e sottopose al Segretario Generale ed al Ragioniere Generale di Roma Capitale
nonché al Sindaco una relazione "per
la definizione delle situazioni pregresse".
Questa relazione (doc. n. 22) che
riprende molte delle osservazioni della precedente in data 17.02.2014 (doc. n. 21)
merita di essere citata diffusamente in quanto proveniente dalla stessa
Amministrazione Capitolina; essa riferisce autorevolmente della portata degli
inadempimenti / illegittimità / illeciti compiuti nella gestione pluriennale
del programma dei Punti Verdi Qualità e del notevole rischio finanziario per
Roma Capitale.
Appare davvero surreale che lo stesso
Giovanni Serra, estensore della nota, dimentichi il suo contenuto nel
programmare e realizzare le azioni amministrative nei confronti della Madonnetta
e della POLISPORTIVA CIABOCCO (le sottolineature sono dello scrivente):
Dopo le
(...) vicende giudiziarie, notevoli energie dell'ufficio sono state profuse per la riorganizzazione
dell'archivio che, tenuto conto delle pratiche
poste sotto sequestro
giudiziario , risulta carente di atti di varia natura e specie, quali stati di avanzamento, documenti progettuali e di natura finanziaria per cui risulta oggettivamente impossibile procedere alla ricostruzione storica e contabile di tutti gli interventi ricompresi
nel programma citato in oggetto.
(...)
1.1.
Le problematiche tecniche - attuative
Con
riferimento alla ricognizione degli atti presenti si è riscontrata di frequente
la difformità sostanziale tra i vari livelli di progettazione, talché il
progetto esecutivo approvato con Determinazione Dirigenziale molto spesso non è
congruente con il progetto definitivo, approvato con Deliberazione di Giunta.
né tantomeno con il preliminare.
|
|
(...)
Non risultano nominate le Commissioni di collaudo tecnico
amministrativo in corso d'opera previsto dalla Deliberazione Consiliare istituente i Punti Verdi Qualità.
La contabilità delle opere, di sovente
risulta informe e/o non adeguata
agli standards previsti
dal regolamento di attuazione del Codice dei Contratti e talvolta, priva della relazione
sul conto finale
Risulta, inoltre, doveroso accennare
alle problematiche tecniche e finanziarie determinate dalle varianti sostanziali autorizzate, con notevoli aumenti di spesa,
non assoggettate alla preventiva approvazione da parte dell'organo politico a cui apparteneva la primaria competenza dell'impegno patrimoniale connesso all'estensione delle garanzie, nonché
in merito all'opportunità di ampliare e/o modificare le opere previste.
Infatti, disattendendo alle modalità prevista
dall'Amministrazione per il rilascio
delle garanzie dei mutui finalizzati alla realizzazione delle opere e, sovente, in difformità dal progetto definitivo
approvato con Deliberazione di Giunta Capitolina, i Direttori dell'ufficio hanno approvato molteplici perizie di variante facendo cosi lievitare
i costi iniziali fino a tre o quattro volte, impegnando contestualmente l'Amministrazione Capitolina nell'estensione delle garanzie previste
nelle convenzioni in essere con gli Istituti di Credito.
Quanto esposto. in considerazione che tutti i progetti sono carenti di rapporti di verifica ed atti di validazione, potrebbe comportare delle sopravvalutazioni del valore delle opere e delle forniture previste dai progetti, come tra l'altro
accertato in alcuni
casi dall'Autorità Giudiziaria. alterando
tra l'altro
il reale incremento patrimoniale delle opere realizzate.
(...)
Le predette
circostanze significano che, a fronte
di un esposizione per oltre € 250 milioni nel programma Punti Verdi, Roma Capitale non si ha alcuna certezza
che l'incremento del valore patrimoniale non sia notevolmente ridotto rispetto a quanto chiamato a rifondere.
Ciò a non voler considerare la difficoltà di gestione per gli interventi completati e ripensamento degli interventi non completati.
(...)
1.2. Le problematiche economico - finanziarie
Per la realizzazione del Programma Punti Verdi Qualità
(...) Roma Capitale, con le Deliberazioni Consiliari sopra richiamate nel
decennio 1999/2009, avvalendosi della
facoltà stabilita dall'art. 207 del TUEL, ha previsto il rilascio di fidejussioni a favore
dei concessionari dei Punti Verdi per un totale di oltre € 550.000.000,00 che si ripercuotono negativamente sull'equilibrio economico finanziario di Roma Capitale.
I mutui
effettivamente concessi e garantiti da Roma Capitale ammontano a circa
€ 360.000.000 ,00.
Rispetto ad una ipotetica esposizione finanziaria dell'Amministrazione di € 360 milioni
risultano incagliati mutui per € 233.000.000,00 per i quali le banche hanno richiesto l'intervento a garanzia dell'Amministrazione.
(...)
Il volume di investimenti realizzabili con garanzia pubblica è stato il volano
di numerosi investimenti privi di reale sostenibilità economica, con conseguente trasferimento del "core
business" dalla gestione
alla mera costruzione e contabilizzazione dei costi di realizzazione delle
strutture.
Nelle compagini sociali chiamate a realizzare gli interventi, favoriti anche dall'assenza di controlli e dal mancato rispetto
della normativa vigente, sono
subentrati mediante la cessione di quote societarie od altre alchimie
contabili (in alcuni
casi il concessionario è una società fiduciaria) , soggetti
interessati esclusivamente alla fatturazione (a proprio vantaggio) dei lavori eseguiti
e affidati senza procedure ad evidenza pubblica.
La garanzia prestata dall'Amministrazione , senza alcuna verifica preventiva
da parte degli Uffici di Roma Capitale consente
alle banche di ammettere a finanziamento pubblico
opere oltre modo sovrastimate e sovrafatturate che rendono impossibile un recupero dell'investimento dai proventi della gestione delle strutture realizzate.
La responsabilità delle banche, uniche strutture deputate
alla valutazione dei Piani Economici Finanziari,
appare determinante in tutta la sua gravità se si considera che l'accesso ai finanziamenti è avvenuto senza il rispetto delle pochissime norme previste in convenzione a tutela degli interessi economici dell'Amministrazione e senza che risulti effettuata una reale istruttoria della sostenibilità dei business pian allegati alla
richiesta di mutuo.
In particolare, malgrado le convenzioni tutte richiedessero come condizione per l'esame delle domande "investimento di capitale proprio in misura non inferiore al 10% del valore complessivo
|
>,
|
(...)
1.3.Le
problematiche amministrative (redazione
degli atti).
L'iter amministrativo adottato
dall'ufficio per pervenire alla sottoscrizione delle convenzioni, all'adozione
delle perizie di variante , all'assunzione di garanzie e comunque tutto quanto concerne l'attività di controllo
sull'operato dei Concessionari non risponde ai canoni
dì buona amministrazione che deve
informare l'attività della PA
Non si riesce a comprendere se le attività poste in essere
siano state determinate da ignoranza della normativa
tecnica ed amministrativa in materia di opere
pubbliche
oppure tutta l'attività sia
riconducibile ad una unica regia finalizzata a trasferire in capo all'Amministrazione i sicuri oneri finanziari derivanti dalla realizzazione di opere pubbliche prive di reale
sostenibilità economica .
Dall'esame degli atti tecnico-amministrativi posti in essere dagli uffici emerge da un lato una spasmodica
volontà di portare
a compimento l'esecuzione di opere anche
in assenza delle
condizioni previste dalla legislazione e, dall'altro una metodica disapplicazione della normativa
posta a tutela del!'Amministrazione
Capitolina.
(...)
Non risulta
che l'ufficio per tutte le perizie di variante approvate, pur nei casi
di variazioni economiche sostanziali, abbia modificato la convenzione originar a, verificata la sostenibilità
del PEF ed abbia accertato l'operatività delle
garanzie per l'Amministrazione o chiesto l'aggiornamento delle stesse per gli importi di perizia.
E' altresì emerso che, in alcuni casi,
gli elaborati tecnici richiamati nei provvedimenti adottati (approvazione progetti, convenzioni e perizie di variante) non sono chiaramente identificabili e che tali atti siano stati volutamente sottratti alla registrazione.
Quanto sopra impedisce ai tecnici che sono subentrati nelle attività di verifica di avere certezza in ordine alla corrispondenza tra gli elaborati progettuali effettivamente approvati dai dirigenti e quelli presenti in archivio privi di protocollo."
ooOoo
1.4.
Il "malaffare" dei Punti Verdi Qualità e la "diversità" del
PVQ Madonnetta
E' stata sopra ricordata per il diretto coinvolgimento
della POLISPORTIVA CIABOCCO la vicenda del PVQ di Parco Spinaceto per la quale
la Procura della Repubblica fece arrestare gli imprenditori Massimo Dolce e Marco
Bernardini, il responsabile dei procedimenti di progettazione e gestione dei
PVQ, architetto Stefano Volpe con la sua compagna, funzionaria dello stesso
ufficio, Anna Maria Parisi.
Da quanto
riportato da fonti giornalistiche anche in merito agli interrogatori degli
arrestati, questi "imprenditori"
sfruttavano i PVQ dei quali erano direttamente o indirettamente concessionari
per ottenere mutui, le risorse dei quali erano destinati piuttosto che alla
costruzione delle opere ai propri affari.
Il meccanismo delle garanzie prestate dal
Comune ha spinto "imprenditori"
con pochi scrupoli a costruire magari sopravvalutando il valore delle opere
realizzate e delle
forniture previste dai progetti, come confermato in modo autorevole dalla
citata relazione dell'attuale Direttore dell'Ufficio PVQ (doc. n. 22. - pag.4)
La
stessa fonte accusa: "Il volume di investimenti realizzabili con garanzia pubblica è stato il volano
di numerosi investimenti privi di reale sostenibilità economica, con conseguente trasferimento del "core business" dalla gestione
alla mera costruzione e contabilizzazione dei costi di realizzazione delle
strutture.
Ed ancora: "Nelle compagini sociali chiamate a realizzare gli interventi, favoriti anche dall'assenza di controlli e dal mancato rispetto
della normativa vigente, sono
subentrati mediante la cessione di quote societarie od altre alchimie
contabili (in alcuni
casi il concessionario è una società fiduciaria) , soggetti
interessati esclusivamente alla fatturazione (a proprio vantaggio) dei lavori eseguiti
e affidati senza procedure ad evidenza pubblica."
Quello che si
sottolinea è che gli episodi di malaffare”
di tipo politico - amministrativo si sono succeduti nel tempo. e la stampa, non
solo romana, ne ha fatto ampio resoconto: ciò nonostante non sono stati
adottati idonei provvedimenti atti a punire i responsabili e ad intervenire a
favore di quanti, come la POLISPORTIVA CIABOCCO, si trovavano e si trovano in
difficoltà proprio per aver compiutamente adempiuto agli obblighi di realizzazione
e gestione pubblica del verde.
Già nel 2010 in
un articolo su "Repubblica"
a firma di Corrado Zunino (doc. n. 23) rano ipotizzati collegamenti tra la
destra eversiva e la gestione dei PVQ attraverso Antonio Lucarelli, allora capo
della segreteria del Sindaco Alemanno ed erano descritti con abbondanza di
particolari i PVQ coinvolti, gli "imprenditori"
interessati, le connessioni con la grande criminalità.
In un passaggio
dell'articolo è citata una telefonata tra l'ing. Giancarlo Scarozza e Gennaro
Mokbel: quest'ultimo vuole aiutare Carmine Fasciani, boss di Ostia
condannato per associazione mafiosa, e chiede: "Ma è possibile acciuffa' quello sulla Colombo?" ottenendo una
risposta inquietante: "No, quello è
di Salabè, un operatore dei servizi segreti"
Giancarlo
Scarozza è il direttore del PVQ "Parco Feronia" (di proprietà di Lucia
Mokbel, sorella del faccendiere Gennaro condannato per una colossale truffa
a danno di compagnie telefoniche) per il quale una perizia ordinata dopo il
fallimento di un'impresa sub appaltatrice ha certificato movimenti terra
gonfiati, pagamenti addirittura esosi per pareti di spogliatoi mai completati,
lavori inesistenti certificati come eseguiti (doc. n. 24)
Su un area di
appena 20.000 metri quadrati risulterebbe pagati sbancamenti di terra per 60
mila metri cubi (!!!).
Ma anche Silvio
Fanella, ucciso nella sua casa alla Camilluccia mentre era agli arresti
domiciliari nel luglio del 2014, era, come riferisce Repubblica, "era finito nel giro dei punti verdi qualità
acquistando una quota dall'ex segretario di Alemanno, Lucarelli e aveva uno
stretto legame con Gennaro Mockbel" (doc. n. 25).
Ed anche la
recentissima vicenda giudiziaria di "Mafia Capitale" ha
riguardato i PVQ: tanto che "Repubblica"del 16.12.2015 intitola
"Le mani di Carminati e Diotallevi
anche sui punti verde qualità". (doc. n. 26)
Nell'articolo a
firma di Daniele Autieri, evidentemente redatta sulla base di fonti di prima
mano, è descritta la vicenda dei PVQ e il ruolo svolto da Massimo Carminati:
"Il ruolo di Carminati nell'affare è
diretto perchè il boss di Mafia capitale partecipa al business, si interessa
per aprire un'attività commerciale all'interno e per affidarne la gestione alla
compagna Alessia Marini. Nel corso di una conversazione telefonica Carminati
spiega a Ietto (si tratta di Giuseppe Ietto che gestisce la zona
ristorazione del PVQ, titolare anche della Unibar, la società che gestisce
anche la ristorazione all'interno della RAI di Saxa Rubra): "Stiamo sistemando una situazione con Alessia, poi la mettiamo
ad occuparsi di queste cose. Stavo pensando di prendere un localino lì
all'Olgiata".
Dello stesso
tenore è anche un articolo di Giuliano Longo comparso il 03.12.2014 sul quotidiano
on line "Cinque Giorni"
(doc. n. 27)
Qualche giorno
dopo lo stesso giornalista a proposito di Mafia Capitale scrive di un
"ritorno dei Punti Verde Qualità" e del "Parco Feronia (doc. n. 28)
Insomma nonostante
gli organi di stampa abbiano spesso ricollegato i PVQ al “malaffare",
perchè non sono stati adottati idonei provvedimenti atti a punire i
responsabili e ad intervenire a favore di quanti, come la POLISPORTIVA
CIABOCCO, si trovavano e si trovano in difficoltà proprio per aver adempiuto
agli obblighi di carattere "sociale" sul versante del verde pubblico.
Infatti il
P.V.Q. Madonnetta è sempre stato considerato un esempio di gestione virtuosa (doc.
n. 29): è frequentato quotidianamente da centinaia di persone, che utilizzano i
diciassette ettari di verde pubblico, le attrezzature e gli impianti realizzati
(sei campi da tennis in terra battuta e due campi polivalenti coperti; una
piscina coperta di mt. 25 x mt. 16,50; sei palestre; due campi da beach volley;
un campo da calciotto in pozzolana; due campi da calcetto in erba sintetica;
uno skate park; una parete da
arrampicata e relativo tunnel; tre locali amministrativi; tredici spogliatoi
annessi all’edificio piscina; dieci spogliatoi annessi agli edifici adibiti a
palestra; un centro estetico; un ristorante; un bar; tre scuole dell’infanzia;
un campo di pratica di golf; giochi all’aperto per bambini; mq 4.500 di orti
urbani).
All’interno
del PVQ Madonnetta sono state organizzate, direttamente dalla società
concessionaria o in collaborazione con essa, decine di manifestazioni e di
iniziative attinenti alle diverse discipline sportive e di carattere sociale.
La migliore dimostrazione della "diversità" del PVQ Madonnetta sono le attestazioni di stima e
solidarietà nei confronti della società concessionaria e della sua attività di
gestione seguite al provvedimento di revoca della concessione, la
partecipazione di migliaia di cittadini alla manifestazione del 12/13 settembre
("Scateniamo il Paradiso")
e, soprattutto, le diecimila firme di adesione alla proposta di deliberazione
di iniziativa popolare.
Tanti cittadini che hanno in molti modi espresso la
soddisfazione di vedere un'area fino al 2000 abbandonata e in stato di degrado
curata, attrezzata ed aperta alla fruizione pubblica gratuita e, al contempo,
la preoccupazione che l'area ritorni alle condizioni in cui era prima del 2000.
ooOoo
1.5.
la costruzione di nuovi impianti
Successivamente alla sottoscrizione
della convenzione ed alla realizzazione delle opere del P.V.Q. Madonnetta, nel
medesimo contesto territoriale del Municipio XIII (ora Municipio X) sono stati
realizzati e sono funzionanti, altri Punti Verdi Qualità: il P.V.Q. 13.12 Parco
dei Pescatori (che ospita al proprio interno piscine, palestre, area
commerciale), il P.V.Q. 13.13 Parco Pineta di Via Oletta (che ospita al proprio
interno un’area ludica), il P.V.Q. 13.17 Parchi della Colombo (che ospita al
proprio interno piscina, palestre, area commerciale).
Sono
stati altresì realizzati e sono funzionanti, altri impianti sportivi di
proprietà capitolina: il Centro Federale Polo Natatorio di Ostia, lo Sporting
Club Infernetto, la seconda piscina del Centro Sportivo Comunale Le Cupole.
Inoltre
Roma Capitale, con il coinvolgimento diretto dei diversi uffici, ha poi
concesso a soggetti privati di realizzare impianti sportivi: il Centro Sportivo
Babel (che ospita al proprio interno piscine, palestre, calcetto, area
commerciale), la seconda piscina e le palestre del Centro Sportivo Eschilo 1,
il Centro Sportivo di Via Mellano (che pure ospita al proprio interno una
piscina e palestre).
Da
ultimo a poca distanza dal P.V.Q. Madonnetta è in fase di realizzazione anche
il Punto Verde Qualità 13.1 Parco Dragona Acilia Nord (che ospita al proprio
interno piscine e palestre).
La
realizzazione di tali strutture ha inciso, in termini di riduzione, sull’utenza
del P.V.Q. Madonnetta, con la conseguente notevole contrazione dei ricavi agevolmente
riscontrabile attraverso l’esame dei bilanci della società per le annualità
2010, 2011, 2012 e 2013 tanto che dal settembre 2014 la POLISPORTIVA CIABOCCO
ha preferito non attivare la piscina divenuta ormai improduttiva.
Proprio in considerazione del verificarsi
di questi eventi (tutti noti e, comunque portati a conoscenza del Comune di
Roma!) la POLISPORTIVA CIABOCCO ha più volte inutilmente sollecitato la
revisione della convenzione – concessione al fine di poter ristabilire
l’equilibrio economico finanziario degli investimenti e della connessa gestione
economica del Punto Verde Qualità Madonnetta: come di seguito dimostrato la
risposta dei dirigenti del Comune di Roma è stata colpevolmente omissiva.
ooOoo
1.6.
La illegittima revoca - L'intervento dei cittadini
Le
difficoltà finanziarie originate dalla consistente riduzione dei ricavi come
sopra descritta hanno avuto come conseguenza l’impossibilità per la POLISPORTIVA
CIABOCCO di far fronte ai propri impegni con gli Istituti di credito cosicché con
lettera prot. n. LV/660 in data 02.3.2015 l'Ufficio Punti Verdi Qualità
diffidava la società concessionaria al pagamento di € 1.133.267,04 e comunicava
l’avvio del procedimento di revoca – decadenza. (doc. n 30)
Nonostante
la società concessionaria avesse provveduto in data 23 aprile 2015 a formulare
le proprie osservazioni al riguardo, con determinazione n. 55 in data 25.5.2015
il Direttore dell'Ufficio Speciale PVQ, dott. Giovanni Serra, determinava la
decadenza – revoca della convenzione – concessione sottoscritta il 28 dicembre 2001
(doc. n. 31).
Avverso
tale determinazione, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha proposto ricorso avanti il TAR
del Lazio (il giudizio è incardinato avanti la II sezione con il n. di R.G.
10209/2015) chiedendo, previa sospensiva, l'annullamento della determinazione
di revoca ritenendola illegittima sotto diversi profili: l'illegittimità della
richiesta fideiussione e il mancato svincolo della polizza fideiussoria, il mancato
passaggio alla c.d. “seconda convenzione”,
l’autofinanziamento oltre il 10%, la mancata convocazione della Commissione di
vigilanza, la mancata revisione del “PEF” – Piano Economico Finanziario, il
superamento del tasso di soglia del mutuo con l’ICS, la mancanza della fideiussione,
la tenuità dell'inadempimento.
A
seguito del provvedimento di revoca della concessione, numerose sono state le
attestazioni di stima e solidarietà nei confronti della società concessionaria
e della sua attività di gestione del Punto Verde tanto che i comitati di
quartiere e le associazioni frequentanti il parco hanno organizzato per il 12/13
settembre u.s. una manifestazione ("scateniamo
il Paradiso") alla quale hanno partecipato migliaia i cittadini che
hanno in molti modi espresso la soddisfazione di vedere un'area fino al 2000
abbandonata e in stato di degrado curata, attrezzata ed aperta alla fruizione
pubblica gratuita e, al contempo, la preoccupazione che la revoca della
concessione abbia come unico risultato il ritorno dell'area alle condizioni in
cui era prima del 2000.
Da tale manifestazione è nato il Comitato
"Salviamo il Parco della Madonnetta"
che ha più volte e in diversi modi rappresentato alle istituzioni locali ed
anche a quelle cittadine la preoccupazione circa il futuro del Punto Verde
Qualità Madonnetta e le dannose conseguenze di un ipotetico cambio di gestione.
Questo
Comitato si è fatto promotore di una proposta di deliberazione da sottoporre
all'Assemblea Capitolina che, dopo essere stata registrata al Segretariato
Generale, secondo quanto stabilito dai regolamenti di Roma Capitale, ha
raccolto oltre diecimila firme (doc. n. 32).
Attraverso
questa delibera il Comitato promotore e i cittadini firmatari intendono
contemperare l’interesse pubblico "a
limitare la morosità di Roma Capitale e a procedere all’individuazione di un
nuovo concessionario che subentri nelle rate di mutuo" con l’interesse
di Roma Capitale ad adottare tutte le misure necessarie ad evitare un lungo ed
oneroso contenzioso e, soprattutto, continuare a garantire l’apertura di un
parco attrezzato di ventidue ettari a fruizione libera da parte della cittadinanza.
La soluzione
proposta nella citata deliberazione consentirebbe a Roma Capitale di acquisire
la piena e totale disponibilità degli impianti e delle attrezzature sportive
nonché della struttura per ristorazione veloce su via di Acilia che potrebbero
essere affidate in concessione ad altri soggetti dietro versamento di un
corrispettivo mentre l'intero parco continuerebbe ad essere manutenuto dalla POLISPORTIVA
CIABOCCO che trarrebbe le risorse necessarie dalla gestione del ristorante e
delle strutture destinate a scuola materna.
Il Comitato di
Quartiere "Amici della Madonnetta"
ed altri 13 cittadini, assistiti dall'Avv. Maurizio Mazzi, con studio in Roma,
Via Giovanni Antonelli n. 9, hanno depositato un atto di intervento ad adiuvandum
sostenendo in toto le tesi della POLISPORTIVA
CIABOCCO con l'obbiettivo di tutelare e garantire la gestione del Parco a
fruizione pubblica (doc. n. 33).
All'udienza
in Camera di Consiglio del 7 ottobre Roma Capitale si è costituita a mezzo
dell'avv. Angelo Raimondo, cioè la stessa che nel periodo 2012 / 2013 aveva
retto il primo Ufficio Speciale di Scopo.
Nella
memoria firmata da costei si contestava i motivi del ricorso della POLISPORTIVA
CIABOCCO e se ne chiedeva il rigetto.
Il Collegio ha deciso di rinviare la
causa all'udienza di merito (doc. n. 35) per la fissazione della quale la POLISPORTIVA
CIABOCCO sta predisponendo l'istanza.
ooOoo
All’interno di questa ricostruzione della
vicenda dei Punti Verdi Qualità e, nello specifico, di quella del Punto Verde Madonnetta
sono stati posti in essere azioni ed
omissioni penalmente rilevanti e, per ciò, si chiede che sia esercitata
l'azione penale nei confronti degli autori degli stessi come evidenziati nel
prosieguo.
ooOoo
2.1.
- Abuso d'atti d'ufficio per aver imposto la firma di una polizza fideiussoria con
la SOCIETA' ITALIANA CAUZIONI (SIC)
Come già sopra illustrato, il sistema dei
provvedimenti amministrativi che hanno regolato i PVQ, prevedeva, a carico del
concessionario, anche il rilascio di una polizza fideiussoria stipulata con
un’impresa di assicurazione.
L’Ufficio
Punti Verde Qualità individuava (a quanto risulta senza nessuna procedura di
gara neppure informale) detta impresa nella S.I.C. Società Italiana Cauzioni
(alla quale è succeduta la ATRADIUS), impresa che gli addetti all’Ufficio e, in
particolare, il responsabile finanziario dello stesso, sig. Alessandro Del
Missier, di fatto imponevano ai concessionari che, infatti, tutti senza eccezione, concludevano le
polizze con la predetta società.
Questa
polizza ha subito una diversa configurazione nei due provvedimenti che l’hanno
istituita e resa obbligatoria per i concessionari.
Nella
delibera della Giunta Comunale n. 1282 in data 11.06.1999 (doc. n. 4), era
stabilito che “il Concessionario e/o
l’Impresa esecutrice dovranno presentare idonea fidejussione all’Istituto ed
alla banca atta a garantire nel corso della realizzazione delle opere e fino al
collaudo finale, il rimborso delle somme eventualmente già erogate dagli
stessi, comprensivi di interessi di preammortamento e/o moratori ed accessori
tutti”.
Il
tenore testuale della norma sopra riportata non dà adito a dubbi
interpretativi: la polizza avrebbe dovuto garantire gli istituti di credito per
le somme erogate prima che le opere fossero terminate e, una volta terminate le
opere, le somme erogate sarebbero state garantite dalle opere stesse.
Con
la successiva delibera della Giunta Comunale n. 763 in data 07.12.2001 (doc. n.
5), la finalità di questa polizza fideiussoria, il costo della quale gravava sempre
sul concessionario, subiva una radicale modifica.
Era,
infatti, previsto che “il Concessionario
e/o l’Impresa esecutrice dovranno presentare idonea fideiussione atta a
garantire la piena realizzazione degli obblighi assunti dal Concessionario nel
corso della realizzazione delle opere e fino al collaudo finale delle stesse”.
In
forza di tali previsioni la polizza diviene uno strumento diretto a garantire
il pieno rispetto di tutti gli
obblighi assunti dal concessionario in un periodo di tempo ben determinato,
ossia fino al collaudo delle opere.
È
opportuno rilevare che l’analisi dettagliata dei documenti che sostanziano tali
garanzie suscita una serie di perplessità
che di seguito si intende evidenziare perchè formino oggetto di valutazione (doc.
n. 36, n. 37 e n. 38).
i.
le
polizze sono state redatte su moduli prestampati predisposti dalla Compagnia
assicuratrice (prima la S.I.C. e, quindi, la ATRADIUS).
ii.
le
polizze indicavano come beneficiario il Comune di Roma, ma con una
“dichiarazione di vincolo”, sottoscritta dalla BCCR, dalla S.I.C. e
dall’Ufficio Punti Verde Qualità ma – circostanza davvero singolare – non dal
concessionario; “le parti (ma, si ripete,
non il concessionario – n.d.r.) prendono e danno atto che il beneficio della
garanzia viene vincolato a favore della Banca di Credito Cooperativo di Roma”.
iii.
le
condizioni generali della polizza, redatte anch’esse su moduli predisposti
dalla società assicuratrice e senza alcun riferimento specifico ai Punti Verde
Qualità, all’art. 3 prevedevano che “il
Contraente per essere liberato dall’obbligo di pagamento dei supplementi del
premio, deve consegnare all’ASSICURATORE: a) l’originale della polizza
restituitagli dal beneficiario con annotazione di svincolo, oppure b) una
dichiarazione rilasciata dal beneficiario che liberi l’assicuratore da ogni
responsabilità in ordine alla garanzia prestata”.
iv.
l’importo
di tale garanzia veniva fissato del tutto immotivamente e apoditticamente nel
110% dell’importo del mutuo concesso, nonostante che la legge Merloni,
all’epoca vigente, (come del resto, il successivo Codice dei contratti
pubblici) prevedesse una cauzione definitiva pari al solo 10%.
v.
il
premio calcolato su tale base, decorrente dal giorno dell’erogazione, veniva
fissato nell’0,6% annuo, comprensivo di imposte e spese.
La POLISPORTIVA CIABOCCO ha sottoscritto
con la S.I.C. (successivamente ATRADIUS) le seguenti polizze:
i.
la n. BP 0062036 in data 11 dicembre 2002 per un
importo garantito di € 5.627.757,49 (cioè il 110% del mutuo con l’Istituto per
il Credito Sportivo) e un premio semestrale di € 16.883,50 (doc. n. 36);
ii.
la n. BP0072877 in data 26 maggio 2003 per un
importo garantito di € 1.839.630,83 (cioè il 120% [!!!] del mutuo con la Banca
di Credito Cooperativo n. 061025 in data 6 giugno 2003) e un premio trimestrale
di € 11.040,00 (doc. n. 37);
iii.
la n. BP0602031 in data 1 ottobre 2006 per un
importo garantito di € 819.000,00 (cioè il 110% del mutuo con la Banca di
Credito Cooperativo n. 174535 in data 20 ottobre 2006) ed un premio trimestrale
di € 1.229,00 (doc. n. 38).
Ebbene i lavori oggetto della concessione
e, quindi garantiti dalla polizza, erano tutti ultimati alla data del 31
dicembre 2006, come si desume dal certificato di ultimazione lavori redatto il
12 gennaio 2007 dal Direttore dei Lavori, ing. Mario Ciabocco (doc. n. 11), e
ciò nonostante, il Comune di Roma e l'Ufficio Punti Verdi Qualità mai hanno
provveduto alla restituzione delle tre polizze o, quantomeno, all’invio alla
SIC della dichiarazione liberatoria.
Il comportamento omissivo da parte dei
Dirigente l'ufficio PVQ non è venuto meno nonostante le sollecitazioni rivolte,
cosicché la SIC (e, poi, la ATRADIUS) ha preteso i premi per i periodi
successivi al 31 dicembre 2006 e fino al 15 giugno 2008, per un importo
complessivo di € 66.366,50.
L'azione penale dovrà essere esercitata
nei confronti dei sigg. Alessandro Del Missier, Stefano Volpe e Stefano
Mastrangelo per il reato ognuno per il ruolo svolto e degli altri
funzionari capitolini che sarà individuato essere stati coinvolti.
ooOoo
2.2
- Abuso d'atti d'ufficio per aver imposto alla Polisportiva Ciabocco un AUTOFINANZIAMENTO OLTRE IL 10%
L’articolo
8 della convenzione tra Comune di Roma/ICS/BCRR, approvata dalla Giunta
Comunale con la deliberazione n. 1282 dell’11 giugno 1999 (doc. n. 4),
stabiliva che una delle condizioni di esame delle domande di finanziamento
fosse “l’investimento da parte del Concessionario
di capitale proprio in misura non inferiore al 10% (dieci per cento) del valore
complessivo dell’investimento, al netto dell’IVA, quale risultante dal piano
economico – finanziario presentato. Tale capitale di rischio dovrà essere
reperito unicamente mediante investimento di capitale proprio”.
I successivi provvedimenti che hanno
statuito sulle convenzioni tra il Comune di Roma e gli Istituti di credito
nulla hanno innovato su questo punto.
Il piano economico generale del Punto
Verde Qualità ‘Madonnetta’, redatto dal Direttore dei lavori, ingegnere Mario
Ciabocco (doc. 9), riporta lavori per € 9.514.938,06, oltre IVA per €
2.278.511,91 (dei quali € 1.221.296,57 all’aliquota del 20% ed € 1.057.215,34
all’aliquota del 10%), per un totale complessivo di € 11.793.449,97.
Ne consegue che sarebbe dovuto essere a
carico della società esponente l’importo di € 989.782,29, corrispondenti al 10%
dell’importo dei lavori (€ 9.897.822,95).
Orbene, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha
provveduto a pagare l’intero importo dei lavori (€ 11.793.449,97), così come
attestato dai verbali delle Commissioni di vigilanza incaricate di autorizzare
il pagamento degli successivi S.A.L. dei mutui mentre, come più volte specificato,
l’importo dei mutui è stato di € 9.897.822,95 cosicché è rimasto carico della
Società attrice l’importo di € 1.895.627,02, con una maggiorazione, rispetto al
10% stabilito dalle disposizioni comunali, di € 905.844,73.
Tale maggior somma è stata pagata dalla POLISPORTIVA
CIABOCCO man mano che si evidenziavano necessità aggiuntive rispetto al piano
originario nella considerazione che l’attesa per ottenere un eventuale
finanziamento integrativo da parte degli Istituti di Credito avrebbe allungato
i tempi di realizzazione anche perché l’attenzione degli Uffici del Comune di
Roma era tutta focalizzata alla realizzazione di nuovi PVQ piuttosto che ad
integrare i finanziamenti dei PVQ esistenti, circostanza confermata dalla
relazione dell'attuale Direttore dell'Ufficio PVQ (v. doc. n. 22 - pag. 5)
Infatti ogni volta che il sottoscritto rappresentava questo stato di cose si è sempre sentito
rispondere che l'importante era andare avanti e che tanto la situazione sarebbe
stata in qualche modo risolta.
L'azione penale dovrà essere esercitata
nei confronti dei responsabili degli Uffici succedutisi nel tempo (arch. Stefano
Volpe, dott. Mario Vallorosi, dott. Bruno Cignini, dott. Fabio
Tancredi). e degli altri funzionari capitolini che sarà individuato essere
stati coinvolti.
ooOoo
2.3
- Abuso d'atti d'ufficio per aver violato l'art. 207 comma 1 del Testi Unico
degli Enti Locali (TUEL).
La determinazione di revoca (doc. n. 31)
afferma che la BCCR ha provveduto al pagamento all’ICS dell’importo complessivo
di € 1.133.267,04 e che tale importo è stato rimborsato alla stessa BCC Roma da
Roma Capitale in quanto fideiussore con successivi provvedimenti emanati dalla
Ragioneria Generale – IV Direzione senza, tuttavia, che sia in alcun modo
specificato quale sia il titolo in forza del quale Roma Capitale ha provveduto
al pagamento dell’importo sopra indicato.
Al
riguardo va rilevato che il contratto di mutuo con l'ICS venne sottoscritto solo
e soltanto da Andrea Ciabocco nella sua qualità di legale rappresentante della omonima
Polisportiva .e dal dott. Francesco Savini Nicci, nella sua qualità di
Direttore Generale dell’ICS (v. doc. n. 39). Nessun rappresentante del Comune
era presente.
L’unica
clausola contrattuale dedicata alla disciplina delle garanzie testualmente
recita “la parte mutuataria (la POLISPORTIVA
CIABOCCO) promette il rilascio di una
fideiussione solidale bancaria di € 5.627.757,49 da parte della Banca di
Credito Cooperativo di Roma”.
E
in effetti la BCCR ha rilasciato la fideiussione all'ICS, tanto è vero che
quest’ultimo è stato soddisfatto delle sue pretese a seguito dei mancati
pagamenti da parte della POLISPORTIVA CIABOCCO ma non vi alcuna documentazione
attestante il rilascio di una fideiussione da parte di Roma Capitale a favore
della BCCR.
Orbene
l’art. 207 del TUEL – nel testo vigente all’epoca della stipula del contratto
di mutuo con l’ICS – sotto la rubrica “Fideiussione”,
al comma 1 dispone che “I Comuni, le
province e le città metropolitane possono rilasciare a mezzo di deliberazione
consiliare garanzia fideiussoria per l’assunzione di mutui destinati ad
investimenti”.
La
legge formalmente ed inequivocabilmente stabilisce la competenza del Consiglio
Comunale al rilascio della garanzia fideiussoria e ciò sulla base della
necessità che sia il Consiglio Comunale ad accertare il verificarsi delle
condizioni previste per il rilascio della fideiussione ed elencate nel
successivo comma 3 del medesimo articolo.
Con
riguardo al caso del PVQ Madonnetta, non è dato risalire all’assunzione, da
parte del Consiglio Comunale, di una delibera che abbia autorizzato il rilascio
della fideiussione, né tanto meno è dato ricostruire attraverso quali atti e
per quali importi sia stata assunta l’obbligazione di garanzia di Roma Capitale
di rimborsare alla BCCR le somme da questa richieste in ragione dei pretesi
inadempimenti dell’odierna esponente.
Né
può giovare il richiamo alle deliberazioni con le quali sono state approvate le
convenzioni tra Roma Capitale e gli istituti di credito e ciò per due dirimenti
ragioni: si tratta di delibere della Giunta Comunale e non del Consiglio e si
tratta di delibere del tutto generiche e di tipo programmatico, che non
riguardano specificatamente il Punto Verde Qualità Madonnetta e la POLISPORTIVA
CIABOCCO.
Si
noti che su questo punto puntualmente sollevato avanti il Tar e
dettagliatamente esaminato nel ricorso, la memoria di costituzione di Roma Capitale
redatta dall'avv. Angelo Raimondo nulla dice
L'azione penale dovrà essere esercitata
non solo nei confronti dei Dirigenti dell'Ufficio PVQ che hanno autorizzato la
stipula degli atti di mutuo con gli Istituti di credito ma che nei confronti
dei Dirigenti dell'Ufficio di Ragioneria di Roma Capitale (dott. Maurizio Salvi,
Ragioniere Generale. dott. Marcello Corselli, Vice Ragioniere Generale) che
hanno autorizzato i pagamenti alla BCCR sulla base di una garanzia inesistente
e/o illegalmente prestata.
ooOoo
2.4
- Violazione dell’art. 644 c.p.
La POLISPORTIVA CIABOCCO
stipulò con l'ICS un contratto di mutuo il 07.10.2002 a rogito Notaio dott.
Igor Genghini di Roma, mutuo garantito da fidejussione rilasciata dalla BCCR
per l’importo di € 5.627.757,49 (doc. n. 39).
Il
mutuo era regolato dalla convenzione Comune di Roma / ICS/ BCC nel testo
risultante dalle deliberazioni della Giunta Comunale n. 763 del 7 dicembre 2001
e n. 312 dell’11 giugno 2002.
Giacché
il rimborso del mutuo è stato particolarmente oneroso stante i tassi di interesse
praticati, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha incaricato un professionista di redigere
la perizia che si allega (doc. n. 40).
Rinviando
interamente alla stessa quanto a: i) esposizione dei fatti; ii) differenza tra
l'importo mutuato e l'importo erogato; iii) esposizione dei costi collegati
all'operazione di finanziamento (polizza assicurativa SIC; costo polizza
fideiussione BCCR; spese di istruttoria a favore della BCCR; titoli a
garanzia); iv) metodologia di verifica del tasso di interesse convenzionale e
del tasso di interesse usurario, ci si limita a riportare integralmente le
conclusioni cui è giunto il dott. Antonio De Lucia:
"Il contratto di mutuo è da considerarsi usurario in quanto il
tasso globale annuo individuato nell’analisi è ben superiore ad ogni tasso
soglia di periodo.
Inoltre è da considerarsi
usurario sin dall’origine in quanto veniva minacciato, già dalla sottoscrizione
del contratto, di applicare un tasso di mora superiore al tasso soglia del
periodo.
Il superamento del tasso di mora dal
tasso soglia avviene sia considerando il tasso di mora ottenuto incrementando
il TAN indicato nel contratto sia maggiorando di 4 punti il tasso effettivo
globale annuo individuato.
Per quanto riguarda invece
il periodo di preammortamento si evidenzia che nel 2003 2004 e 2005 avveniva il
superamento dei tassi soglia già singolarmente individuati.
Ultima evidenza è il richiamo all’usura
soggettiva riportata dall’art.644 c.p. allorquando dispone che: “Sono altresì
usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o
compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio
praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto
alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione,
quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica
o finanziaria”. (comma III)
In
ogni caso, il tasso di mora stabilito nel contratto (8,50%) è stato applicato
sulle rate effettivamente pagate in ritardo ed esso stesso supera il tasso
soglia fin dall’origine del contratto di mutuo.
Infatti
le rilevazioni per i tassi soglia nel quarto trimestre 2002 sono pari all’8,41,
mentre alla data della prima erogazione (19.02.2003) sono pari all’8.05%."
L'azione
penale dovrà essere esercitata nei confronti dei dirigenti dell'Istituto per il
Credito Sportivo, Ente di Diritto Pubblico con sede in Roma, via Alessandro
Farnese n. 1 sia quelli in carica all'epoca della stipula dell'atto di mutuo (dott.
Francesco Savini Nicci) sia di quelli attualmente in carica in quanto
hanno preteso, ed ottenuto, il pagamento di tassi superiore al tasso soglia
fissato dalla Banca d'Italia.
È
evidente che la Ragioneria di Roma Capitale ha del tutto omesso di vigilare sul
tasso effettivo del mutuo stipulato con l’ICS e, circostanza ancor più grave,
ha pagato senz’altro quanto richiesto dalla Banca di Credito Cooperativo quale
fideiussore dell’ICS.
L'azione penale dovrà anche essere
esercitata nei confronti del Ragioniere Generale di Roma Capitale dott. Maurizio
Salvi e del Dirigente (dott. Marcello Corselli) che ha autorizzato i
pagamenti anche dopo che in data 20.3.2015, la POLISPORTIVA CIABOCCO aveva
formalmente comunicato alla Ragioneria di Roma Capitale l’avvenuta violazione
dell’art. 644 c.p., al contempo diffidando la stessa a corrispondere ulteriori
somme all’ICS (doc. n. 41).
ooOoo
2.5
- Omissione di atti d’ufficio in relazione alle DELIBERAZIONI CONSIGLIO
COMUNALE N. 148/2006 E 149/2006.
L’art. 21 bis delle convenzioni con l’Istituto per il Credito Sportivo e la
Banca di Credito Cooperativo, approvate dal Consiglio Comunale rispettivamente
con le delibere n. 148 e n. 149 del 14 settembre 2006, (note, se pur non del tutto
appropriatamente, come seconda convenzione) testualmente recita: “i concessionari dei Punti Verdi Qualità, già
realizzati o in corso di realizzazione alla data del 30 luglio 2006 (ed il
Punto Verde Qualità Madonnetta rientra tra questi – n.d.r.) i quali abbiano
ottenuto un finanziamento agevolato da parte dell’Istituto per il Credito
Sportivo secondo quanto previsto nella precedente convenzione Comune di Roma,
Istituto per il Credito Sportivo, Banca di Credito Cooperativo di Roma ex
deliberazione G.C. n. 128/99 e successive modifiche ed integrazioni (ed il
Punto Verde Qualità Madonnetta rientra tra questi – n.d.r.) potranno su loro specifica richiesta ed in accordo con la Banca di
Credito Cooperativo di Roma e l’Istituto per il Credito Sportivo, usufruire
della presente convenzione. Potranno usufruire di tale norma solo i soggetti
concessionari che risultino in regola con gli obblighi derivanti dalla
Convenzione sottoscritta con l’Amministrazione Comunale con i pagamenti delle
rate di preammortamento (nel caso di opere in corso di realizzazione) o di
ammortamento (nel caso di opere già realizzate)”.
Tali
convenzioni consentivano l’allungamento dei mutui a venti anni nonché, in forza
della differente disciplina introdotta, la restituzione di gran parte delle
somme trattenute sui S.A.L. per alimentare il fondo di garanzia.
Avendo
interesse a vedere applicate ai propri contratti di mutuo le condizioni più
vantaggiose previste nelle convenzioni di cui sopra, la POLISPORTIVA CIABOCCO
si è ripetutamente rivolta agli Uffici di Roma Capitale, per il tramite di:
i) un’istanza inoltrata
all’Ufficio Punti Verde Qualità in data 18.04.2007 ed in data 09.02.2009 (docc.
n. 42 e 43);
ii) un atto indirizzato al
Sindaco, all’Assessore all’Ambiente ed al Responsabile dell’Ufficio Punti Verde
Qualità in data 18.04.2012 (doc. n. 44);
iii) una diffida notificata
in data 16.07.2012 al Sindaco di Roma Capitale ed al responsabile dell’Ufficio
Punti Verdi Qualità (doc. n. .45.).
Solo
a fronte di tale ultima diffida, con nota in data 06.08.2012, il Responsabile
dell’Ufficio Punti Verdi Qualità, avv. Angela Raimondo, si limitava a
richiedere agli Istituti di Credito mutuatari l’esistenza delle condizioni
previste dalle richiamate deliberazioni consiliari.
Decorsi
da allora oltre tre anni, non è dato conoscere l’esito di tale corrispondenza,
a fronte del dato, incontrovertibile, che nessun riscontro è stato fornito.
Come
detto, le citate deliberazioni del Consiglio Comunale n. 148/2006 e n. 149/2006
prevedevano la variazione della durata del mutuo, anche fino a venti anni: qualora
l’istanza della POLISPORTIVA CIABOCCO volta ad ottenere tale più favorevole
condizione fosse stata accolta, ricorrendone tutti i requisiti e le condizioni,
l’importo delle rate di mutuo sarebbe notevolmente diminuito, in quanto le rate
stesse sarebbero state distribuite su un più ampio arco temporale nell’ambito
della durata trentennale della concessione.
L'avv. Angela Raimondo, all'epoca
responsabile dell'Ufficio Speciale di Scopo PVQ, ha omesso di dare seguito,
come era suo dovere d'ufficio, all'istanza presentata dalla POLISPORTIVA
CIABOCCO, ritardo dal quale alla stessa Polisportiva è derivato un danno, dovrà
essere chiamata a rispondere del reato di cui all'art. 328 c.p.
ooOoo
2.6.
- Omissione di atti d’ufficio in relazione alla mancata convocazione della
commissione di vigilanza sul II stralcio dei lavori.
La
POLISPORTIVA CIABOCCO ad integrazione del proprio programma di finanziamento
per la realizzazione del PVQ Madonnetta in data 24.12.2010 contrasse un mutuo
con la Banca di Credito Cooperativo per un importo di € 1.194.000,00 (doc. n. 46),
diretto a finanziare la realizzazione di un bar ristoro sulla via di Acilia, il
progetto del quale era stato approvato con la Determinazione Dirigenziale n.
906 del 22 maggio 2009 (il cd II stralcio dei lavori).
Di detto mutuo è stata erogata la somma
di € 1.089.000,00, mentre il saldo (€ 105.000,00) avrebbe dovuto essere
erogato, secondo le procedure fissate dai diversi provvedimenti deliberativi,
all’esito del parere favorevole della Commissione di Vigilanza all’uopo
incaricata dal Comune.
Ebbene nonostante i lavori siano
terminati il 13 ottobre 2010, come da comunicazione al Comune di Roma in data
22 ottobre 2010 (doc. n.47), e che la convocazione sia stata più volte
sollecitata (doc. n. .48), la Commissione di Vigilanza non è stata convocata
cosicché la Banca di Credito Cooperativo non ha erogato la residua somma di €
105.000,00 a saldo dei lavori eseguiti, saldo che è rimasto a carico per intero
della POLISPORTIVA CIABOCCO.
Questa somma, qualora fosse entrata nella
disponibilità della stessa Società esponente, sarebbe stato diversamente
utilizzata per evitare o ridurre le attuali situazioni di sofferenza
finanziaria.
L'azione penale dovrà essere esercitata
nei confronti dell'arch. Stefano Volpe, all'epoca responsabile
dell'Ufficio Punti Verdi Qualità di Roma Capitale e di quanti succedutigli
nell'incarico non hanno provveduto per il reato di cui all'art. 328 c.p.
ooOoo
2.7
- Omissione di atti d’ufficio in relazione all’art. 143 D. lgs. n. 163/2006.
Coerentemente
con il disposto dell’articolo 143, comma 8, del d.lgs. n. 163/2006, a mente del
quale “costituiscono parte integrante”
del contratto “i presupposti e le
condizioni di base che determinano l’equilibrio economico e finanziario degli
investimenti e della connessa gestione”, alla concessione - convenzione Comune
di Roma / POLISPORTIVA CIABOCCO erano allegati “il piano gestionale” ed il “quadro
economico generale”.
Senonchè, come già dettagliatamente sopra
descritto al punto 1.5 cui si rinvia successivamente alla sottoscrizione della
convenzione ed alla realizzazione delle opere del PVQ Madonnetta, nel medesimo
contesto del Municipio XIII^ (ora Municipio X^) sono stati realizzati e sono
funzionanti altri Punti Verdi Qualità, altri impianti sportivi di proprietà
capitolina e non.
L'attività di tali strutture fortemente
riduce l’utenza del PVQ Madonnetta, cosicché i ricavi si sono sensibilmente
contratti rispetto alla previsione originaria alla base della convenzione tra
la POLISPORTIVA CIABOCCO e il Comune di Roma come agevolmente riscontrabile dai
bilanci della società per le diverse annualità.
Questa consistente riduzione dei ricavi e
la conseguente modifica dell'equilibrio del piano economico - finanziario sono una
conseguenza diretta delle azioni della Amministrazione concedente e ciò renderebbe
necessaria la revisione del piano stesso, così come previsto dal comma 8 del
citato articolo 143 del D.Lgs. n. 163/2006 e ss.ii.mm. che prevede che in
presenza di “variazioni apportate dalla
stazione appaltante a(i) ... presupposti o condizioni di base” si dia luogo
alla “rideterminazione delle nuove
condizioni di equilibrio, anche tramite la proroga del termine di scadenza
delle concessioni.”.
Ma vi è
di più: il comma 8 bis del medesimo
articolo 143 del D.Lgs. 163/2006 ha
esteso la possibilità di rivedere il piano economico finanziario “in presenza di variazioni non imputabili
al concessionario”.
La POLISPORTIVA CIABOCCO inoltrava in
data 17.12.2012 a Roma Capitale formale invito a provvedere a tutti gli atti
amministrativi necessari ed opportuni per poter ristabilire l’equilibrio della
gestione economica del Punto Verde Qualità Madonnetta (doc. n. 49).
Non avendo avuto alcun riscontro a tale
istanza, la POLISPORTIVA CIABOCCO è stata costretta ad impugnare il silenzio
dell’Amministrazione Capitolina avanti il T.A.R. del Lazio che ha deciso il
ricorso con la sentenza n. 3817/2014 (doc. n. 50) dichiarandolo inammissibile,
trattandosi di controversia devoluta alla giurisdizione del Giudice ordinario,
ma statuendo che “risulta condivisibile
la qualificazione giuridica della concessione di cui trattasi operata dalla
società ricorrente” e, ancor di più, che “il concessionario ha un vero
e proprio diritto soggettivo ad ottenere la revisione dell’equilibrio
economico-finanziario del rapporto concessorio in presenza dei presupposti
indicati dalla predetta disposizione (sopravvenienze normative, oppure
variazioni unilateralmente apportate dalla stazione appaltante ai presupposti e
alle condizioni di base che determinano l’equilibrio economico-finanziario
degli investimenti e della gestione del concessionario)”.
Forte
di tale autorevole riconoscimento, in data 06.05.2014 la POLISPORTIVA CIABOCCO inoltrava
al Direttore Ufficio Speciale di Scopo Punti Verde Qualità, dott. Giovanni
Serra, formale istanza affinché provvedesse alla revisione della convenzione –
concessione al fine di rideterminare “nuove
condizioni di equilibrio, anche tramite la proroga del termine di scadenza
della concessione”. (doc. n. 51)
Essendo
rimasta tale nota senza riscontro, in data 24.11.2014 (doc. n. 52) la S.S.D. POLISPORTIVA
CIABOCCO Andrea a r. l. ha inviato una memoria diretta ad illustrare le linee
per un nuovo piano economico - finanziario.
Anche
tale nota è rimasta inspiegabilmente ed illegittimamente senza esito.
Prima ancora della discussione avanti il
TAR della richiesta sospensiva, con nota in data 24.9.2015, la POLISPORTIVA
CIABOCCO ha inoltrato all’Ufficio Punti Verde un “Piano Economico Finanziario”
(doc. n. 53), ritenendo che ciò ancora rispondesse all’esigenza della pubblica
amministrazione di vedere proseguire la gestione del Punto Verde in una
condizione di equilibrio economico che consentisse di far fronte agli impegni
assunti.
Con nota prot. n. 2724 in data 28.9.2015
(doc. n. 54), il Direttore dell’Ufficio Indirizzo e Coordinamento del Programma
Punti Verde di Roma Capitale, Giovanni Serra, ha ritenuto il documento "non proponibile" invocando (del
tutto erroneamente) il disposto dell'art 153 comma 9 del D.Lgs 163/2006 che si
riferisce alla finanza di progetto, figura giuridica del tutto diversa dalla
concessione dei lavori pubblici nella quale, per insegnamento del TAR Lazio, devono
essere inquadrati i PVQ.
Ma quello che qui interessa rilevare è la
conclusione cui arriva l’Ufficio Punti Verde di Roma Capitale “il progetto iniziale ed il relativo Piano
Economico Finanziario, redatti da codesta Società (la Polisportiva Ciabocco
- ndr) erano sovradimensionati per cui le
opere realizzate non avevano e non hanno (la sottolineatura è nostra) la capacità di autofinanziamento mediante
la gestione”.
Tuttavia i dirigenti dell'Ufficio PVQ
dimenticano che il Piano economico finanziario fu sì redatto dalla POLISPORTIVA
ma fu poi sottoposto al vaglio degli Uffici del Comune di Roma (Dipartimento Ambiente
e Ragioneria) e, solo dopo l'approvazione
di questi, a quello del responsabile della Banca di Credito Cooperativo che, a
sua volta, lo approvò.
Le affermazioni contenute nella sopra
citata nota a firma del Direttore dell’Ufficio Punti Verde Qualità Giovanni
Serra e del Dirigente Ing. Fabio Rocchi, nella misura in cui pretenderebbero di
ascrivere la responsabilità dell’odierna insostenibilità economica della
concessione alla società esponente, si pongono in evidente contraddizione con
il contenuto della citata relazione dello stesso. Giovanni Serra ove si afferma
che “la responsabilità delle banche,
uniche strutture deputate alla
valutazione dei Piani Economici – Finanziari, appare determinante in tutta la
sua gravità se si considera che l’accesso ai finanziamenti è avvenuto senza il
rispetto delle pochissime norme previste in convenzione a tutela degli
interessi economici dell’Amministrazione e senza che risulti effettuata una
reale istruttoria della sostenibilità dei business plan allegati alla richiesta
di mutuo” (doc. n. 22 pag. 5).
All’epoca della stipula della
convenzione, il piano economico era tutt’altro che insostenibile, tanto ciò è vero
che la POLISPORTIVA CIABOCCO ha pagato, oltre le rate di preammortamento per
complessivi € 1.061.040,66, anche le rate dei diversi mutui fino al 30 giugno
2011 per un importo di € 989.573,11 in conto capitale ed € 1.137.807,93 per
interessi per un totale di € 2.127.381,04.
Come già ampiamente evidenziato,
l’insostenibilità successivamente manifestatasi è imputabile alla
responsabilità esclusiva del Comune che ha unilateralmente modificato l’assetto
degli impianti sportivi presenti nel territorio del Municipio XIII.
Ma vi è di più grave: l’affermazione
contenuta nella nota prot. n. 2724 in data 28.09.2015, secondo cui “le opere non avevano e non hanno la capacità
di autofinanziamento mediante la gestione” è un riconoscimento esplicito ed
inequivoco delle ragioni della POLISPORTIVA CIABOCCO, la quale sin dal dicembre
2012 ha denunciato l’insostenibilità del piano economico ed ne ha ripetutamente
richiesto (ahimè inutilmente) la revisione.
La condotta del Direttore dell'Ufficio
Punti Verdi Qualità dell’Amministrazione Capitolina, che ha omesso di
pronunciarsi sull’istanza della POLISPORTIVA CIABOCCO di revisione del piano
economico finanziario, ha inciso ed incide sulla possibilità, in vero molto
concreta stante il suo fondamento, di allungare la concessione e, di
conseguenza, modificare i tempi e le modalità di restituzione dei mutui e il
programma di investimento della POLISPORTIVA stessa.
L'azione penale per il reato di cui
all'art. 328 c.p. dovrà essere esercitata nei confronti del dott. Giovanni
Serra, Direttore dell'Ufficio Punti Verdi Qualità di Roma Capitale il
quale, pur consapevole della insostenibilità economico - finanziaria del PVQ
Madonnetta come confessato nella nota del 28.9.2015, nulla ha fatto per
risolvere la questione ed, anzi, non ha neppure risposto alle richieste della POLISPORTIVA
CIABOCCO!
ooOoo
2.8 - Abuso
di atti d'ufficio successivi alla revoca - Il sopralluogo per l'inventario
Nelle more
della decisione del TAR sulla richiesta sospensiva della revoca della
concessione, con nota prot. n. LV/2519 in data 07.9.2015 (doc. n. 55) il Dirigente,
Fabio Rocchi, e il Direttore dell'Ufficio Extradipartimentale PVQ, Giovanni
Serra, comunicavano all’ing. Mario Ciabocco, nella sua qualità di Direttore dei
Lavori, che il successivo 15 settembre 2015 si sarebbe proceduto ad un
sopralluogo finalizzato alla “inventariazione
dei beni esistenti sul Punto Verde Qualità in oggetto”.
In modo censurabile la comunicazione
suddetta è stata inoltrata soltanto al direttore dei lavori nominato dalla
società concessionaria e non anche alla società stessa e la Polizia Locale è
stata invitata a fornire l'assistenza con un riferimento all'Assessore alla
Legalità, Alfonso Sabella (che avrebbe "specificatamente richiesto" "tali attività"), che non può non risultare quanto meno
allusivo.
Ma, ed è quello che qui interessa
rilevare, i funzionari incaricati (tra gli altri, l'ing Fabio Rocchi e il
sig. Lucio Valerio Cotrone) hanno proceduto con modalità operative
incompatibili con il reale assetto proprietario dei beni mobili inventariati,
che, per quanto sistemati all'interno degli immobili realizzati in esecuzione
della concessione, non sono necessariamente di proprietà del Comune e,
talvolta, neppure della società concessionaria.
Nel corso dell’inventario, eseguito con
grande dispiegamento di forze della Polizia Locale, peraltro senza che nessun
ostacolo fosse stato annunciato o effettivamente frapposto all’azione dei
funzionari, i funzionari stessi non
si sono limitati al compito conferitogli ma hanno messo in atto azioni volte a
screditare la gestione e a recare un danno patrimoniale alla stessa.
Infatti hanno volutamente, con accanimento, screditato la
figura del concessionario spargendo voci di presunti reati penali commessi
dallo stesso.
Hanno poi richiesto, senza esibire nessun atto autorizzativo
per un simile comportamento, ai responsabili delle diverse attività nel PVQ la
consegna di copia dei contratti stipulati con la POLISPORTIVA CIABOCCO,
invitandoli anche a versare i corrispettivi dovuti per le sub concessioni
direttamente a Roma Capitale.
Di tali comportamenti sono stati
testimoni diversi cittadini che erano presenti e che hanno tentato,
inutilmente, di avere maggiori informazioni su quanto stava avvenendo.
Ciò ha arrecato alla POLISPORTIVA
CIABOCCO un ulteriore grave danno, dal momento che i sub concessionari hanno
ritenuto di poter ritardare i pagamenti ovvero di limitarsi a versare importi
mensili anche in presenza di rate trimestrali o semestrali, in ragione
dell’incertezza creata dal comportamento e dall'atteggiamento dei responsabili dell'Ufficio
PVQ circa il futuro della concessione.
L'azione penale dovrà essere esercitata
nei confronti dell'ing. Fabio Rocchi, del sig. Lucio Valerio Cotrone,
del dott. Giovanni Serra e degli altri funzionari capitolini che sarà
individuato essere stati presenti.
ooOoo
2.9
- Abuso di atti d'ufficio
successivi alla revoca - LA RICHIESTA DI PAGARE I CANONI A ROMA CAPITALE
La convenzione - concessione
tra il Comune di Roma e la POLISPORTIVA CIABOCCO stipulata con atto pubblico il
28.10.2001 prevede per la POLISPORTIVA CIABOCCO, ferma restando la sua
responsabilità nei confronti del Comune, la possibilità di affidare la gestione
di singole e dettagliate attività ad altri soggetti.
La Polisportiva, anche in un progetto di coinvolgimento delle
realtà sportive del territorio, si è avvalsa di questa possibilità concedendo
l’uso di spazi sportivi ad associazioni qualificate ed esperte nelle diverse
discipline (pallavolo, basket, pattinaggio, ginnastica artistica etc.) e i
relativi ricavi sono sempre stati riportati nei bilanci della Polisportiva.
Nelle more della decisione del TAR sulla legittimità del
provvedimento di revoca, l’Ufficio Punti Verdi Qualità di Roma Capitale ha
posto in atto una strategia diretta a convincere tutti i soggetti utilizzatori
che il pagamento degli importi contrattualmente fissati con la Polisportiva
dovesse essere fatto direttamente al Comune.
Il sig. Lucio Valerio Cotrone, impiegato dell'Ufficio PVQ (e,
come detto, presente al sopralluogo per l'inventario) in presenza di molti
testimoni ha ammesso di aver addirittura consigliato ai soggetti utilizzatori
di costituirsi in comitato e "nominare
un avvocato" fornendo anche loro le coordinate bancarie di Roma
Capitale (doc. n. 56)
Le pressioni si sono anche concretizzate sia in esplicite
richieste scritte sia attraverso la presenza al parco per più giorni
consecutivi di Vigili Urbani mandati a richiedere insistentemente la
documentazione amministrativa a tutti i soggetti utilizzatori.
Il sig. Roberto Colluccini, titolare della società Roal Garden
gestrice dell’area affittata per uso vivaio, ha ricevuto una nota in data
30.9.2015 (e, quindi, prima ancora della pronuncia sull'istanza di
sospensiva!!!) (doc. n. 57) con la quale lo si invitava a "corrispondere a Roma Capitale e nelle more
dell'individuazione del nuovo concessionario, a titolo di indennità per l'uso
non abitativo dell'immobile ... l'importo di € 2.000,00 (duemila/00) mensili"
Nella stessa nota, ad evitare possibili equivoci, erano anche
indicate le modalità di pagamento e coordinate bancarie di Roma Capitale.
Senza voler qui riproporre questioni di diritto civile, ci si
limita ad osservare che il rapporto obbligatorio tra gli utilizzatori di
singole parti del PVQ e il concessionario pur revocato / decaduto (e su questo
punto, lo si ribadisce ancora. è pendente giudizio avanti il TAR e non esiste,
quindi, alcuna decisione definitiva) è pienamente valido ed efficace tra la
parti ex art. 1372 del codice civile.
Allo scopo di porre fine a tale illegittima / illegale
condotta la POLISPORTIVA CIABOCCO in data 23.10.2015 ha inviato una diffida (doc.
nn. 58 e 59) a due dei soggetti sub concessionari (srl Assieme Real Estate
titolare del contratto per la gestione del bar ristoro su via di Acilia ed
Aurora srl, titolare del contratto per la gestione di un asilo su via di Acilia
) invitandoli a ripristinare immediatamente il pagamento delle somme
contrattualmente dovute versando anche gli importi arretrati e, al contempo,
diffidando il Ragioniere Generale di Roma Capitale ad incassare qualsiasi somma
da parte dei citati soggetti in virtù del contratto con la POLISPORTIVA
CIABOCCO anche per non incorrere nel reato di cui all'art. 646 del codice
penale.
L'azione penale dovrà essere esercitata
nei confronti del sig. Lucio Valerio Cotrone e del dott. Giovanni
Serra per i reati di cui all'art. 323 del c.p e, qualora accertata la
riscossione, del Ragioniere Generale di Roma Capitale, dott. Stefano Fermante
per i reati di cui all'art. 646 del c.p..
ooOoo
2.10
- Abuso di atti d'ufficio
successivi alla revoca - la occupazione degli impianti sportivi
Quest'ultimo episodio della
vita del PVQ Madonnetta ha già formato oggetto di una denuncia querela
depositata in data 06.11.2015 al Comando della stazione dei CC di Acilia (doc.
n. 60) il contenuto (con i relativi 8 allegati) della quale debbono intendersi
qui integralmente trascritti.
In
relazione a quanto
sino esposto e con ampia riserva di ottenere il risarcimento dei danni subiti e
subendi sia in proprio che nella qualità di Amministratore Unico della S.S. POLISPORTIVA
CIABOCCO ANDREA a r.l., lo scrivente ha chiesto che
i.
sia
predisposto quanto necessario per identificare le persone che sono attualmente
all’interno delle strutture sportive del PVQ Madonnetta
ii.
sia
predisposto quanto necessario per lo sgombero anche forzoso al fine di
restituire alla Polisportiva la detenzione e così poter esercitare la custodia
e la salvaguardia dei beni pubblici costituenti il PVQ
iii.
sia
esercitata l’azione penale nei confronti dei rappresentanti legali e dei
dirigenti e tecnici delle società sportive A.S.D. Alix Pattinaggio, G.S.D.
Basket Palocco, A.S.D. Sporteam Pallavolo A.S.D. Movimento Verticale
Arrampicata, A.S.D. Le Volpi Tennis A.S.D. Dragon City, A.S.D. Loma Dance, A.S.D.
Scuolaccademica, S.S.D. La Fenice 2009 a rl A.S.D. Gipsy Family, A.S.D. ILive
per i reati previsti e puniti agli artt. 633 e 635 cp con l'aggravante di cui ai commi 3 e 5 bis
in ogni caso con l'aggravante di cui all'art. 416
iv.
Giovanni
Serra nella sua qualità
di Direttore dell’ Ufficio Extradipartimentale
Indirizzo e coordinamento Programma Punti Verde di Roma Capitale per il reato
previsto e punito all'art. 323 cp
v.
Lucio
Valerio Cotrone in
servizio presso Ufficio Extradipartimentale
Indirizzo e coordinamento Programma Punti Verde di Roma Capitale per il reato
previsto e punito all'art. 323 cp
vi.
il Comandante
del X Gruppo di Polizia Locale per il reato previsti e punito all'art. 328
cp
vii.
e
nei confronti di tutti coloro che saranno
ritenuti responsabili dei reati sopraindicati e di qualsivoglia altro
reato si riterrà di ravvisare nell’esposizione di tutti i fatti narrati.
ooOoo
In relazione a quanto sino ad ora esposto e con ampia
riserva di ottenere il risarcimento dei danni subiti e subendi sia in proprio
che nella qualità di Amministratore Unico della S.S. POLISPORTIVA CIABOCCO
ANDREA a r.l., il sottoscritto Andrea Ciabocco come in epigrafe generalizzato
in proprio e nella qualità di Amministratore
Unico e Legale Rappresentante pro tempore
della S.S.D. POLISPORTIVA
CIABOCCO ANDREA S.R.L.
chiede
che venga esercitata
l’azione penale nei confronti di:
-
Alessandro
Del Missier
-
Stefano
Volpe
-
Stefano
Mastrangelo
-
Mario
Vallorosi
-
Bruno
Cignini
-
Fabio
Tancredi
-
Maurizio
Salvi
-
Marcello
Corselli
-
Angela
Raimondo
-
Giovanni
Serra
-
Fabio
Rocchi
-
Lucio
Valerio Cotrone
-
di
chiunque altro verrà ritenuto responsabile per i fatti di seguito esposti
per i reati per ciascuno
descritti nella narrativa che precede e per tutti quei reati che dovessero
emergere nel corso delle indagini
chiede
di essere informato, ex art.
406 III° comma c.p.p. , di ogni eventuale richiesta di proroga delle indagini e
di essere avvisato, ex art.408 II° comma c.p., di un’eventuale richiesta di
archiviazione.
Mi oppongo fin d’ora,
qualora si intendesse procedere per un reato perseguibile a querela, ad una
richiesta di emissione di decreto penale di condanna.
Con ossequio
Roma, 10 novembre 2015
Andrea Ciabocco
in proprio e n.q.
si allegano n. 60 (sessanta) documenti descritti
nel testo su esteso
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