giovedì 7 luglio 2016

Sperando possa servire come contributo al cambiamento...denuncia a un po' di dirigenti e funzionari comunali...

Procura della Repubblica
presso il Tribunale
ROMA

DENUNCIA – QUERELA

Il sottoscritto ANDREA CIABOCCO nato a Macerata il 19 luglio 1957, C.F. CBC NDR 57L19 E783A ed ivi residente in Roma alla Via Bruno Molajoli n. 66 (tel. 328 2375811 / 06 52311344) in proprio e nella qualità di Amministratore Unico e Legale Rappresentante pro tempore della S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO ANDREA S.R.L. con sede in Roma, via di Macchia Saponara n.97 (P.I. e C.F. 05332481000) si trova nella necessità di sporgere formale denuncia - querela nei confronti dei sigg.ri.
-        Alessandro Del Missier
-        Stefano Volpe
-        Stefano Mastrangelo
-        Mario Vallorosi
-        Bruno Cignini
-        Fabio Tancredi
-        Maurizio Salvi
-        Marcello Corselli
-        Angela Raimondo
-        Giovanni Serra
-        Fabio Rocchi
-        Lucio Valerio Cotrone
e di chiunque altro verrà ritenuto responsabile per i fatti di seguito esposti.
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1. I PUNTI VERDI QUALITÀ E LA LORO GESTIONE
1.1. La storia dei Punti Verdi Qualità e il PVQ Madonnetta
I fatti di seguito descritti rientrano nell’ambito dei Punti Verdi Qualità cosicché è necessario ripercorrere la storia di questa iniziativa già in parte nota a codesto Ufficio esprimendo, al contempo, la più ampia disponibilità a fornire chiarimenti ed approfondimenti.
       Nel 1995 il Comune di Roma, ritenendo di essere nell’impossibilità di attrezzare ed assicurare una manutenzione costante ed efficace di tutte le aree verdi di proprietà comunale, con la deliberazione n. 169 del 01.8.1995 del Consiglio Comunale, emanò un bando per l’affidamento in concessione dell’attrezzaggio e della gestione di aree verdi non attrezzate o non sufficientemente attrezzate (doc. n. 1).
       In tale bando erano elencate le opere e le attività ammissibili, con possibilità di gestione privata, a carattere ricreativo, culturale, commerciale e di servizi, erano indicate le relative cubature ed era allegato anche il disciplinare contenente criteri, modalità e condizioni per l’affidamento in concessione.
       Tra le aree messe a bando figurava un’area di mq 213.600 circa sita in Roma, compresa tra Via di Acilia, Via di Macchia Saponara e Via Bruno Molajoli – Municipio Roma XIII - denominata Punto Verde Qualità 13.8 “Piano di Zona B/8 Madonnetta”.
       La domanda presentata dalla ditta individuale Andrea Ciabocco (dante causa dell’odierna esponente) risultò prima classificata nella graduatoria approvata con deliberazione della Giunta Comunale n. 4480 del 17.12.1996 (doc. n. 2)
       La ditta individuale Andrea Ciabocco presentò il progetto definitivo che fu approvato dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 2175 in data 17.01.1999 (doc. n.3), nella quale si diede atto anche dell’avvenuta trasformazione – per atto Notaio Patrizio Sbardella Rep. n. 63376, Racc. n. 10606 in data 04.06.1996 – del soggetto concessionario nel nuovo soggetto denominato Ciabocco Andrea s.r.l..
       Per favorire l’accesso al credito da parte dei concessionari, il Comune di Roma otteneva che l’Istituto per il Credito Sportivo (d’ora in poi anche ICS) mettesse a disposizione € 300.000.000,00 per finanziare le opere sportive del progetto Punti Verde Qualità e la Banca di Credito Cooperativo di Roma (d’ora in poi anche BCCR) mettesse a disposizione ulteriori € 100.000.00,00 per finanziare le opere non sportive dello stesso progetto.
       Inoltre, ed era questo l’aspetto più rilevante che avrebbe consentito l’avvio dei cantieri, la BCCR si impegnava a prestare fideiussione all’ICS per i finanziamenti da questo accordati ai concessionari dei Punti Verde Qualità e il Comune di Roma, a sua volta, garantiva la BCCR.
       Tali rapporti furono nel tempo disciplinati da convenzioni che stabilivano anche le modalità e le condizioni per accedere ai sopradescritti finanziamenti. In particolare i) la garanzia principale, reale o personale, a carico del concessionario per un importo almeno pari al 10% del finanziamento accordato; ii) la garanzia accessoria da parte del Comune di Roma mediante rilascio di una fideiussione nella misura dell’88% dell’ammontare delle rate di ammortamento scadenti tempo per tempo; iii) l’ulteriore fondo di garanzia alimentato con la ritenuta del 5% sugli stati di avanzamento lavori (S.A.L.) erogati tempo per tempo ai singoli concessionari; iv) la polizza fideiussoria a carico del concessionario per garantire le somme erogate durante l’esecuzione dei lavori e sino al collaudo finale; v) un investimento, da parte del concessionario, di capitale proprio in misura non inferiore al 10% del valore complessivo dell’investimento al netto dell’IVA, quale risultante dal piano economico finanziario presentato.
       Di seguito nel dettaglio sono elencati i provvedimenti del Comune di Roma che hanno disciplinato questo importante aspetto:
                         i.          deliberazione della Giunta Comunale n. 1282 in data 11 giugno 1999, (doc. n. 4)
                       ii.          deliberazione della Giunta Comunale n. 763 in data 7 dicembre 2001 che specificava le condizioni di cui alla precedente deliberazione n. 1282 in data 11.06.1999 (doc. n. 5) .
                     iii.          deliberazione n. 312 in data 11 giugno 2002  della Giunta Comunale (doc. n. 6)
                     iv.          deliberazione del Consiglio Comunale n. 12 del 18 gennaio 2006, (doc. n. 7) .
                       v.          deliberazioni del Consiglio Comunale n. 148 e n. 149 del 14 settembre 2006, (la c.d. II^ Convenzione). (doc. n. 8)
                     vi.          deliberazione del Consiglio Comunale n. 101 del 17.11.2009 (doc. n. 9), che ha prorogato per il periodo 2007/2010 la validità della convenzione con la sola BCCR, in quanto l’ICS aveva dichiarato di non essere più disponibile.
       Ciabocco Andrea s.r.l. (trasformatasi in S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea a r.l. a seguito di assemblea straordinaria in data 21.05.2009, constatata da pubblico verbale redatto dal Notaio Giovanni Floridi in Roma, Rep. n. 25077, Racc. n. 17134) presentò il progetto esecutivo che, ottenuti i prescritti pareri favorevoli, fu approvato con Determinazione del Dirigente dell’Area Attuazione e Gestione Punti Verde Qualità n. 10 in data 10.09.2001.
       In data 28.12.2001, venne sottoscritta la convenzione – concessione (doc. n. 10) tra il Comune di Roma e la Ciabocco Andrea s.r.l. (successivamente trasformatasi in S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea a r.l.) con la quale era formalmente concessa alla Ciabocco Andrea s.r.l. l’area di proprietà comunale per la realizzazione del Punto Verde Qualità “Madonnetta” ed erano anche puntualmente descritte le caratteristiche dell’intervento ed il dettaglio delle opere da realizzare, i servizi gratuiti ed a pagamento da erogare alla cittadinanza, le imprese incaricate di realizzare le opere, i tempi di esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria, i tempi di attuazione delle sistemazioni del verde pubblico attrezzato e delle attrezzature obbligatorie.
       Alla concessione – convenzione erano allegati “il piano gestionale” ed il “quadro economico generale”.
       Per la realizzazione delle opere previste ed autorizzate, la S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea s.r.l., avvalendosi delle citate convenzioni tra il Comune di Roma, l’Istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito Cooperativo, ha contratto mutui per un importo complessivo di € 9.897.822,95.
       Successivamente all’approvazione del progetto e del relativo quadro economico, è stato necessario acquisire ben sette perizie di variante, tutte autorizzate, che hanno modificato il quadro economico dell’investimento ed hanno prorogato i termini di ultimazione dei lavori, di guisa che al dicembre del 2006 erano state realizzate opere per complessivi € 8.955.256,02 (cfr. pag. 9 – doc. n. 11).
       Del I^ stralcio, sin dal luglio 2003, venivano aperti alla cittadinanza (doc. n. 12) - ed inaugurati ufficialmente nel maggio del 2004 dall’allora sindaco Veltroni (doc. n. 13) - mq 130.860 del parco, equivalenti al 70% del complessivo intervento destinato alla fruizione pubblica, mentre la parte commerciale veniva avviata nel successivo novembre 2005.
       Successivamente, essendosi manifestate nuove esigenze, il Direttore del Dipartimento X^, su richiesta della POLISPORTIVA CIABOCCO, con determinazione n. 799 del 10 agosto 2007, approvava un progetto di interventi integrativi, sempre relativi al I^ stralcio, per un importo complessivo di € 1.511.278,86 (doc. n. 14).
       Per quanto concerne il II^ stralcio, con determinazione dirigenziale n. 906 in data 22.05.2009 (doc. n. 15) era approvata la variante al progetto di cui all’iniziale convenzione / concessione erano autorizzati lavori ulteriori per un importo di € 1.326.915,08.
       Ne consegue che, per la realizzazione del P.V.Q. Madonnetta, la POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea ha eseguito lavori per complessivi € 11.793.449,97, come risulta dalla tabella allegata e sottoscritta dal Direttore dei Lavori (doc. n. 16).
       In data 23.12.2008, l’Ufficio Punti Verdi Qualità rilasciava il nulla osta provvisorio all’inizio dell’attività di asilo nido, edificio sportivo, attrezzature sportive all’aperto, parco urbano attrezzato, spazi espositivi (doc. n. 17).
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1.2. Il PVQ Madonnetta e gli Uffici di Roma Capitale
Per conseguire tali obiettivi, è stato necessario far fronte e superare diverse e notevoli criticità e, in particolare, è stato necessario studiare e far approvare una variante in diminuzione di € 4.000.000,00 per rispondere alle esigenze di ridurre l’impatto ambientale delle opere sul parco.
       È stato altresì necessario avviare e dare concreto seguito a procedure dirette ad ottenere le autorizzazioni necessarie per potere intraprendere le diverse attività (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo: palestre, bar, piscina), sovente interagendo con uffici pubblici per nulla edotti dei contenuti del progetto Punti Verdi.
       Così, per esempio, per avere l’allaccio in fogna, si è dovuto attendere più di un anno, poiché il terreno del parco non era qualificato come verde attrezzato e, quindi, non era prevista alcuna possibilità di collegamento alla rete fognaria pubblica.
       Anche per poter disporre dell’elettricità, del gas e della linea telefonica, è stato necessario far fronte a spese non preventivate, in quanto un lato dell’area costituente il PVQ (lato via Molajoli) era totalmente sprovvisto di servizi e, pertanto, è stato necessario effettuare scavi per circa 1.200 mt. al fine di raggiungere le strade ove correvano le gallerie dei servizi (lato Via di Acilia e Via di Macchia Saponara).
       Nel corso degli anni, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha dovuto interagire con gli Uffici comunali preposti ai PVQ affrontando e tentando di risolvere le numerose problematiche conseguenti e connesse alla realizzazione ed alla gestione di un’opera così grande e complessa.
       In particolare, dal marzo del 2008 al marzo del 2012, il PVQ ha avuto come Responsabile Unico del Procedimento, l’arch. Stefano Volpe, con il quale, dopo un primo periodo di proficua collaborazione, i rapporti diventavano conflittuali, principalmente per il rifiuto del sottoscritto di continuare a tollerare i comportamenti ostili di costui.
       Tale situazione fu dal sottoscritto denunciata pubblicamente in un'intervista resa a Repubblica (doc. n. 18) che gli costò una querela per diffamazione da parte dello stesso arch. Volpe e da Antonio Lucarelli, capo della segreteria del Sindaco Alemanno.
       Anche dopo tale querela l'arch. Volpe continuò ad essere il RUP del PVQ Madonnetta fino a quando fu arrestato, unitamente ad altri funzionari dell’Ufficio Punti Verde Qualità, con l’accusa di corruzione e peculato in relazione alla certificazione dei lavori inerenti al P.V.Q. di Spinaceto (doc. n. 19) e tutti i soggetti sottoposti all’indagine penale sono stati rinviati a giudizio. (doc. n. 20).
       Questa vicenda giudiziaria indusse l'Amministrazione Capitolina a strutturare l'ufficio di gestione del programma PVQ, fino ad allora inquadrato all'interno del Dipartimento Tutela Ambientale, in modo diverso sia nell'organismo di appartenenza che nella organizzazione interna con un avvicendamento quasi vorticoso dei dirigenti preposti.
       Nel marzo del 2012 fu costituito l'Ufficio Temporaneo di Scopo che doveva rispondere agli indirizzi e alle direttive dell'Assessore all'Ambiente, al vertice del quale fu nominato l'avv. Angela Raimondo alla quale, sempre durante la Giunta Alemanno, sono succeduti dapprima l'ing. Roberto Massacesi e, successivamente, la dott.ssa Emanuela Bisanzio.
       Con la riorganizzazione degli Uffici approvata con ordinanza del Sindaco Ignazio Marino n. 242 del 31.10.2013 i PVQ furono affidati ad Ufficio all'interno del Dipartimento Tutela Ambientale diretto dall'ing. Franco Maria Rossetti.
       Successivamente l'Assessore all'Ambiente, Estella Marino, il Direttore del Dipartimento Ambiente, Gaetano Altamura e il Direttore della Gestione Ambientale e del Verde, Bruno Cignini con nota in data 17.02.2014 (doc. n. 21.) indirizzata al Sindaco, al Segretario Generale e al Ragioniere Generale segnalarono che la soluzione alle criticità dei PVQ "non possa utilmente compendiarsi - neanche astrattamente - nell'ambito di una semplice U.O. di una Direzione di Area Dipartimentale ... la poliedricità delle problematiche che vengono in essere, l'ampiezza e l'eterogeneità delle competenze trasversalmente interessate (...) il tutto non disgiunto dall'ingente onere economico che ne deriva a carico dell'Amministrazione capitolina nella denegata ipotesi di un'inefficace azione di contrasto delle problematiche medesimo, impongono una rapida individuazione di un modulo organizzativo, con natura, poteri ed attribuzioni straordinari, necessari ad affrontare solutoriamente tutte le questioni"
       Con ordinanza del Sindaco Ignazio Marino n. 43 del 19.3.2014 nell'ambito della Direzione Esecutiva fu istituito l'Ufficio di Scopo Indirizzo e Coordinamento Programma Punti Verdi Qualità alla direzione del quale fu posto Giovanni Serra.
       Finalmente con delibera della Giunta n. 222 del 3 luglio 2015 avente ad oggetto la riorganizzazione degli uffici e dei servizi di Roma Capitale, all'interno delle strutture di supporto all'Amministrazione è stato istituito l'Ufficio Extradipartimentale Indirizzo e Coordinamento Programma Punti Verdi Qualità alla direzione del quale è stato confermato Giovanni Serra.
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1.3. La Relazione del Direttore dell'Ufficio Speciale di Scopo
Il Direttore dell’Ufficio di Scopo Indirizzo e Coordinamento Programma PVQ, dott. Giovanni Serra, nominato, come detto, con ordinanza sindacale n. 43 del 19.3.2014 istitutiva dell’Ufficio stesso, a poco più di due mesi dall'incarico predispose e sottopose al Segretario Generale ed al Ragioniere Generale di Roma Capitale nonché al Sindaco una relazione "per la definizione delle situazioni pregresse".
       Questa relazione (doc. n. 22) che riprende molte delle osservazioni della precedente in data 17.02.2014 (doc. n. 21) merita di essere citata diffusamente in quanto proveniente dalla stessa Amministrazione Capitolina; essa riferisce autorevolmente della portata degli inadempimenti / illegittimità / illeciti compiuti nella gestione pluriennale del programma dei Punti Verdi Qualità e del notevole rischio finanziario per Roma Capitale.
       Appare davvero surreale che lo stesso Giovanni Serra, estensore della nota, dimentichi il suo contenuto nel programmare e realizzare le azioni amministrative nei confronti della Madonnetta e della POLISPORTIVA CIABOCCO (le sottolineature sono dello scrivente):
Dopo le (...) vicende giudiziarie, notevoli energie dell'ufficio sono state profuse per la riorganizzazione dell'archivio che, tenuto conto delle pratiche poste sotto sequestro giudiziario , risulta carente di atti di varia natura e specie, quali stati di avanzamento, documenti progettuali e di natura finanziaria per cui risulta oggettivamente impossibile procedere alla ricostruzione storica e contabile di tutti gli interventi ricompresi nel programma citato in oggetto. (...)
1.1. Le problematiche tecniche - attuative  
Con riferimento alla ricognizione degli atti presenti si è riscontrata di frequente la difformità sostanziale tra i vari livelli di progettazione, talché il progetto esecutivo approvato con Determinazione Dirigenziale molto spesso non è congruente con il progetto definitivo, approvato con Deliberazione di Giunta. né tantomeno con il preliminare.

In particolare è stato adottato un metodo di calcolo delle superfici coperte e di altri parametri urbanistici in difformità con la Deliberazione C.C. n. 169 /95 di riferimento per il programma in esame.
(...)
Non risultano nominate le Commissioni di collaudo tecnico amministrativo in corso d'opera previsto dalla Deliberazione Consiliare istituente i Punti Verdi Qualità.
La contabilità delle opere, di sovente risulta informe e/o non adeguata agli standards previsti dal regolamento di attuazione del Codice dei Contratti e talvolta, priva della relazione sul conto finale
Risulta, inoltre, doveroso accennare alle problematiche tecniche e finanziarie determinate dalle varianti sostanziali autorizzate, con notevoli aumenti di spesa, non assoggettate alla preventiva approvazione da parte dell'organo politico a cui apparteneva la primaria competenza dell'impegno patrimoniale connesso all'estensione delle garanzie, nonché in merito all'opportunità di ampliare e/o modificare le opere previste.
Infatti, disattendendo alle modalità prevista dall'Amministrazione per il rilascio delle garanzie dei mutui finalizzati alla realizzazione delle opere e, sovente, in difformità dal progetto definitivo approvato con Deliberazione di Giunta Capitolina, i Direttori dell'ufficio hanno approvato molteplici perizie di variante facendo cosi lievitare i costi iniziali fino a tre o quattro volte, impegnando contestualmente l'Amministrazione Capitolina nell'estensione delle garanzie previste nelle convenzioni in essere con gli Istituti di Credito.
Quanto esposto. in considerazione che tutti i progetti sono carenti di rapporti di verifica ed atti di validazione, potrebbe comportare delle sopravvalutazioni del valore delle opere e delle forniture previste dai progetti, come tra l'altro accertato in alcuni casi dall'Autorità Giudiziaria. alterando tra l'altro il reale incremento patrimoniale delle opere realizzate.
(...)
Le predette circostanze significano che, a fronte di un esposizione per oltre 250 milioni nel programma Punti Verdi, Roma Capitale non si ha alcuna certezza che l'incremento del valore patrimoniale non sia notevolmente ridotto rispetto a quanto chiamato a rifondere. Ciò a non voler considerare la difficoltà di gestione per gli interventi completati e ripensamento degli interventi non completati.
(...)
1.2. Le problematiche economico - finanziarie
Per la realizzazione del Programma Punti Verdi Qualità (...) Roma Capitale, con le Deliberazioni Consiliari sopra richiamate nel decennio 1999/2009, avvalendosi della facoltà stabilita dall'art. 207 del TUEL, ha previsto il rilascio di fidejussioni a favore dei concessionari dei Punti Verdi per un totale di oltre 550.000.000,00 che si ripercuotono negativamente sull'equilibrio economico­ finanziario di Roma Capitale.
I mutui effettivamente concessi e garantiti da Roma Capitale ammontano a circa 360.000.000 ,00.
Rispetto ad una ipotetica esposizione finanziaria dell'Amministrazione di 360 milioni risultano incagliati mutui per 233.000.000,00 per i quali le banche hanno richiesto l'intervento a garanzia dell'Amministrazione.
(...)
Il volume di investimenti realizzabili con garanzia pubblica è stato il volano di numerosi investimenti privi di reale sostenibilità economica, con conseguente trasferimento del "core business" dalla gestione alla mera costruzione e contabilizzazione dei costi di realizzazione delle strutture.
Nelle compagini sociali chiamate a realizzare gli interventi, favoriti anche dall'assenza di controlli e dal mancato rispetto della normativa vigente, sono subentrati mediante la cessione di quote societarie od altre alchimie contabili (in alcuni casi il concessionario è una società fiduciaria) , soggetti interessati esclusivamente alla fatturazione (a proprio vantaggio) dei lavori eseguiti e affidati senza procedure ad evidenza pubblica.
La garanzia prestata dall'Amministrazione , senza alcuna verifica preventiva da parte degli Uffici di Roma Capitale consente alle banche di ammettere a finanziamento pubblico opere oltre modo sovrastimate e sovrafatturate che rendono impossibile un recupero dell'investimento dai proventi della gestione delle strutture realizzate.
La responsabilità delle banche, uniche strutture deputate alla valutazione dei Piani Economici­ Finanziari, appare determinante in tutta la sua gravità se si considera che l'accesso ai finanziamenti è avvenuto senza il rispetto delle pochissime norme previste in convenzione a tutela degli interessi economici dell'Amministrazione e senza che risulti effettuata una reale istruttoria della sostenibilità dei business pian allegati alla richiesta di mutuo.
In particolare, malgrado le convenzioni tutte richiedessero come condizione per l'esame delle domande "investimento di capitale proprio in misura non inferiore al 10% del valore complessivo
>,
dell'investimento quale risultante dal PEF presentato e richiedesse per le società un aumento del capitale sociale specificatamente destinato all'investimento ed integralmente sottoscritto alla data di presentazione della domanda" i finanziamenti risultano erogati sovente a favore di società che non avevano deliberato preventivamente l'aumento di capitale richiesto e/o presentavano un capitale sociale di soli 10.000,00 pur essendo titolari di investimenti superiori a 30.000.000,00.
(...)
1.3.Le problematiche amministrative (redazione degli atti).
L'iter amministrativo adottato dall'ufficio per pervenire alla sottoscrizione delle convenzioni, all'adozione delle perizie di variante , all'assunzione di garanzie e comunque tutto quanto concerne l'attività di controllo sull'operato dei Concessionari non risponde ai canoni buona amministrazione che deve informare l'attività della PA
Non si riesce a comprendere se le attività poste in essere siano state determinate da ignoranza della normativa tecnica ed amministrativa in materia di opere  pubbliche oppure tutta l'attività sia riconducibile ad una unica regia finalizzata a trasferire in capo all'Amministrazione i sicuri oneri finanziari derivanti dalla realizzazione di opere pubbliche prive di reale sostenibilità economica .
Dall'esame degli atti tecnico-amministrativi posti in essere dagli uffici emerge da un lato una spasmodica volontà di portare a compimento l'esecuzione di opere anche in assenza delle condizioni previste dalla legislazione e, dall'altro una metodica disapplicazione della normativa posta a tutela del!'Amministrazione Capitolina.
(...)
Non risulta che l'ufficio per tutte le perizie di variante approvate, pur nei casi di variazioni economiche sostanziali, abbia modificato la convenzione originar a, verificata la sostenibilità del PEF ed abbia accertato l'operatività delle garanzie per l'Amministrazione o chiesto l'aggiornamento delle stesse per gli importi di perizia.
E' altresì emerso che, in alcuni casi, gli elaborati tecnici richiamati nei provvedimenti adottati (approvazione progetti, convenzioni e perizie di variante) non sono chiaramente identificabili e che tali atti siano stati volutamente sottratti alla registrazione. Quanto sopra impedisce ai tecnici che sono subentrati nelle attivi di verifica di avere certezza in ordine alla corrispondenza tra gli elaborati progettuali effettivamente approvati dai dirigenti e quelli presenti in archivio privi di protocollo."
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1.4. Il "malaffare" dei Punti Verdi Qualità e la "diversità" del PVQ Madonnetta
E' stata sopra ricordata per il diretto coinvolgimento della POLISPORTIVA CIABOCCO la vicenda del PVQ di Parco Spinaceto per la quale la Procura della Repubblica fece arrestare gli imprenditori Massimo Dolce e Marco Bernardini, il responsabile dei procedimenti di progettazione e gestione dei PVQ, architetto Stefano Volpe con la sua compagna, funzionaria dello stesso ufficio, Anna Maria Parisi.
       Da quanto riportato da fonti giornalistiche anche in merito agli interrogatori degli arrestati, questi "imprenditori" sfruttavano i PVQ dei quali erano direttamente o indirettamente concessionari per ottenere mutui, le risorse dei quali erano destinati piuttosto che alla costruzione delle opere ai propri affari.
       Il meccanismo delle garanzie prestate dal Comune ha spinto "imprenditori" con pochi scrupoli a costruire magari sopravvalutando il valore delle opere realizzate e delle forniture previste dai progetti, come confermato in modo autorevole dalla citata relazione dell'attuale Direttore dell'Ufficio PVQ (doc. n. 22. - pag.4)
       La stessa fonte accusa: "Il volume di investimenti realizzabili con garanzia pubblica è stato il volano di numerosi investimenti privi di reale sostenibilità economica, con conseguente trasferimento del "core business" dalla gestione alla mera costruzione e contabilizzazione dei costi di realizzazione delle strutture.
       Ed ancora: "Nelle compagini sociali chiamate a realizzare gli interventi, favoriti anche dall'assenza di controlli e dal mancato rispetto della normativa vigente, sono subentrati mediante la cessione di quote societarie od altre alchimie contabili (in alcuni casi il concessionario è una società fiduciaria) , soggetti interessati esclusivamente alla fatturazione (a proprio vantaggio) dei lavori eseguiti e affidati senza procedure ad evidenza pubblica."
       Quello che si sottolinea è che gli episodi di malaffare” di tipo politico - amministrativo si sono succeduti nel tempo. e la stampa, non solo romana, ne ha fatto ampio resoconto: ciò nonostante non sono stati adottati idonei provvedimenti atti a punire i responsabili e ad intervenire a favore di quanti, come la POLISPORTIVA CIABOCCO, si trovavano e si trovano in difficoltà proprio per aver compiutamente adempiuto agli obblighi di realizzazione e gestione pubblica del verde.
       Già nel 2010 in un articolo su "Repubblica" a firma di Corrado Zunino (doc. n. 23) rano ipotizzati collegamenti tra la destra eversiva e la gestione dei PVQ attraverso Antonio Lucarelli, allora capo della segreteria del Sindaco Alemanno ed erano descritti con abbondanza di particolari i PVQ coinvolti, gli "imprenditori" interessati, le connessioni con la grande criminalità.
       In un passaggio dell'articolo è citata una telefonata tra l'ing. Giancarlo Scarozza e Gennaro Mokbel: quest'ultimo vuole aiutare Carmine Fasciani, boss di Ostia condannato per associazione mafiosa, e chiede: "Ma è possibile acciuffa' quello sulla Colombo?" ottenendo una risposta inquietante: "No, quello è di Salabè, un operatore dei servizi segreti"
       Giancarlo Scarozza è il direttore del PVQ "Parco Feronia" (di proprietà di Lucia Mokbel, sorella del faccendiere Gennaro condannato per una colossale truffa a danno di compagnie telefoniche) per il quale una perizia ordinata dopo il fallimento di un'impresa sub appaltatrice ha certificato movimenti terra gonfiati, pagamenti addirittura esosi per pareti di spogliatoi mai completati, lavori inesistenti certificati come eseguiti (doc. n. 24)
       Su un area di appena 20.000 metri quadrati risulterebbe pagati sbancamenti di terra per 60 mila metri cubi (!!!).
       Ma anche Silvio Fanella, ucciso nella sua casa alla Camilluccia mentre era agli arresti domiciliari nel luglio del 2014, era, come riferisce Repubblica, "era finito nel giro dei punti verdi qualità acquistando una quota dall'ex segretario di Alemanno, Lucarelli e aveva uno stretto legame con Gennaro Mockbel" (doc. n. 25).
       Ed anche la recentissima vicenda giudiziaria di "Mafia Capitale" ha riguardato i PVQ: tanto che "Repubblica"del 16.12.2015 intitola "Le mani di Carminati e Diotallevi anche sui punti verde qualità". (doc. n. 26)
       Nell'articolo a firma di Daniele Autieri, evidentemente redatta sulla base di fonti di prima mano, è descritta la vicenda dei PVQ e il ruolo svolto da Massimo Carminati: "Il ruolo di Carminati nell'affare è diretto perchè il boss di Mafia capitale partecipa al business, si interessa per aprire un'attività commerciale all'interno e per affidarne la gestione alla compagna Alessia Marini. Nel corso di una conversazione telefonica Carminati spiega a Ietto (si tratta di Giuseppe Ietto che gestisce la zona ristorazione del PVQ, titolare anche della Unibar, la società che gestisce anche la ristorazione all'interno della RAI di Saxa Rubra): "Stiamo sistemando una situazione con Alessia, poi la mettiamo ad occuparsi di queste cose. Stavo pensando di prendere un localino lì all'Olgiata".
       Dello stesso tenore è anche un articolo di Giuliano Longo comparso il 03.12.2014 sul quotidiano on line "Cinque Giorni" (doc. n. 27)
       Qualche giorno dopo lo stesso giornalista a proposito di Mafia Capitale scrive di un "ritorno dei Punti Verde Qualità" e del "Parco Feronia (doc. n. 28)
       Insomma nonostante gli organi di stampa abbiano spesso ricollegato i PVQ al “malaffare", perchè non sono stati adottati idonei provvedimenti atti a punire i responsabili e ad intervenire a favore di quanti, come la POLISPORTIVA CIABOCCO, si trovavano e si trovano in difficoltà proprio per aver adempiuto agli obblighi di carattere "sociale" sul versante del verde pubblico.
       Infatti il P.V.Q. Madonnetta è sempre stato considerato un esempio di gestione virtuosa (doc. n. 29): è frequentato quotidianamente da centinaia di persone, che utilizzano i diciassette ettari di verde pubblico, le attrezzature e gli impianti realizzati (sei campi da tennis in terra battuta e due campi polivalenti coperti; una piscina coperta di mt. 25 x mt. 16,50; sei palestre; due campi da beach volley; un campo da calciotto in pozzolana; due campi da calcetto in erba sintetica; uno skate park; una parete da arrampicata e relativo tunnel; tre locali amministrativi; tredici spogliatoi annessi all’edificio piscina; dieci spogliatoi annessi agli edifici adibiti a palestra; un centro estetico; un ristorante; un bar; tre scuole dell’infanzia; un campo di pratica di golf; giochi all’aperto per bambini; mq 4.500 di orti urbani).
       All’interno del PVQ Madonnetta sono state organizzate, direttamente dalla società concessionaria o in collaborazione con essa, decine di manifestazioni e di iniziative attinenti alle diverse discipline sportive e di carattere sociale.
       La migliore dimostrazione della "diversità" del PVQ Madonnetta sono le attestazioni di stima e solidarietà nei confronti della società concessionaria e della sua attività di gestione seguite al provvedimento di revoca della concessione, la partecipazione di migliaia di cittadini alla manifestazione del 12/13 settembre ("Scateniamo il Paradiso") e, soprattutto, le diecimila firme di adesione alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare.
       Tanti cittadini che hanno in molti modi espresso la soddisfazione di vedere un'area fino al 2000 abbandonata e in stato di degrado curata, attrezzata ed aperta alla fruizione pubblica gratuita e, al contempo, la preoccupazione che l'area ritorni alle condizioni in cui era prima del 2000.

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1.5. la costruzione di nuovi impianti
Successivamente alla sottoscrizione della convenzione ed alla realizzazione delle opere del P.V.Q. Madonnetta, nel medesimo contesto territoriale del Municipio XIII (ora Municipio X) sono stati realizzati e sono funzionanti, altri Punti Verdi Qualità: il P.V.Q. 13.12 Parco dei Pescatori (che ospita al proprio interno piscine, palestre, area commerciale), il P.V.Q. 13.13 Parco Pineta di Via Oletta (che ospita al proprio interno un’area ludica), il P.V.Q. 13.17 Parchi della Colombo (che ospita al proprio interno piscina, palestre, area commerciale).
       Sono stati altresì realizzati e sono funzionanti, altri impianti sportivi di proprietà capitolina: il Centro Federale Polo Natatorio di Ostia, lo Sporting Club Infernetto, la seconda piscina del Centro Sportivo Comunale Le Cupole.
       Inoltre Roma Capitale, con il coinvolgimento diretto dei diversi uffici, ha poi concesso a soggetti privati di realizzare impianti sportivi: il Centro Sportivo Babel (che ospita al proprio interno piscine, palestre, calcetto, area commerciale), la seconda piscina e le palestre del Centro Sportivo Eschilo 1, il Centro Sportivo di Via Mellano (che pure ospita al proprio interno una piscina e palestre).
       Da ultimo a poca distanza dal P.V.Q. Madonnetta è in fase di realizzazione anche il Punto Verde Qualità 13.1 Parco Dragona Acilia Nord (che ospita al proprio interno piscine e palestre).
       La realizzazione di tali strutture ha inciso, in termini di riduzione, sull’utenza del P.V.Q. Madonnetta, con la conseguente notevole contrazione dei ricavi agevolmente riscontrabile attraverso l’esame dei bilanci della società per le annualità 2010, 2011, 2012 e 2013 tanto che dal settembre 2014 la POLISPORTIVA CIABOCCO ha preferito non attivare la piscina divenuta ormai improduttiva.
       Proprio in considerazione del verificarsi di questi eventi (tutti noti e, comunque portati a conoscenza del Comune di Roma!) la POLISPORTIVA CIABOCCO ha più volte inutilmente sollecitato la revisione della convenzione – concessione al fine di poter ristabilire l’equilibrio economico finanziario degli investimenti e della connessa gestione economica del Punto Verde Qualità Madonnetta: come di seguito dimostrato la risposta dei dirigenti del Comune di Roma è stata colpevolmente omissiva.
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1.6. La illegittima revoca - L'intervento dei cittadini
       Le difficoltà finanziarie originate dalla consistente riduzione dei ricavi come sopra descritta hanno avuto come conseguenza l’impossibilità per la POLISPORTIVA CIABOCCO di far fronte ai propri impegni con gli Istituti di credito cosicché con lettera prot. n. LV/660 in data 02.3.2015 l'Ufficio Punti Verdi Qualità diffidava la società concessionaria al pagamento di € 1.133.267,04 e comunicava l’avvio del procedimento di revoca – decadenza. (doc. n 30)
       Nonostante la società concessionaria avesse provveduto in data 23 aprile 2015 a formulare le proprie osservazioni al riguardo, con determinazione n. 55 in data 25.5.2015 il Direttore dell'Ufficio Speciale PVQ, dott. Giovanni Serra, determinava la decadenza – revoca della convenzione – concessione sottoscritta il 28 dicembre 2001 (doc. n. 31).
       Avverso tale determinazione, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha proposto ricorso avanti il TAR del Lazio (il giudizio è incardinato avanti la II sezione con il n. di R.G. 10209/2015) chiedendo, previa sospensiva, l'annullamento della determinazione di revoca ritenendola illegittima sotto diversi profili: l'illegittimità della richiesta fideiussione e il mancato svincolo della polizza fideiussoria, il mancato passaggio alla c.d. “seconda convenzione”, l’autofinanziamento oltre il 10%, la mancata convocazione della Commissione di vigilanza, la mancata revisione del “PEF” – Piano Economico Finanziario, il superamento del tasso di soglia del mutuo con l’ICS, la mancanza della fideiussione, la tenuità dell'inadempimento.
       A seguito del provvedimento di revoca della concessione, numerose sono state le attestazioni di stima e solidarietà nei confronti della società concessionaria e della sua attività di gestione del Punto Verde tanto che i comitati di quartiere e le associazioni frequentanti il parco hanno organizzato per il 12/13 settembre u.s. una manifestazione ("scateniamo il Paradiso") alla quale hanno partecipato migliaia i cittadini che hanno in molti modi espresso la soddisfazione di vedere un'area fino al 2000 abbandonata e in stato di degrado curata, attrezzata ed aperta alla fruizione pubblica gratuita e, al contempo, la preoccupazione che la revoca della concessione abbia come unico risultato il ritorno dell'area alle condizioni in cui era prima del 2000.
       Da tale manifestazione è nato il Comitato "Salviamo il Parco della Madonnetta" che ha più volte e in diversi modi rappresentato alle istituzioni locali ed anche a quelle cittadine la preoccupazione circa il futuro del Punto Verde Qualità Madonnetta e le dannose conseguenze di un ipotetico cambio di gestione.
       Questo Comitato si è fatto promotore di una proposta di deliberazione da sottoporre all'Assemblea Capitolina che, dopo essere stata registrata al Segretariato Generale, secondo quanto stabilito dai regolamenti di Roma Capitale, ha raccolto oltre diecimila firme (doc. n. 32).
       Attraverso questa delibera il Comitato promotore e i cittadini firmatari intendono contemperare l’interesse pubblico "a limitare la morosità di Roma Capitale e a procedere all’individuazione di un nuovo concessionario che subentri nelle rate di mutuo" con l’interesse di Roma Capitale ad adottare tutte le misure necessarie ad evitare un lungo ed oneroso contenzioso e, soprattutto, continuare a garantire l’apertura di un parco attrezzato di ventidue ettari a fruizione libera da parte della cittadinanza.
       La soluzione proposta nella citata deliberazione consentirebbe a Roma Capitale di acquisire la piena e totale disponibilità degli impianti e delle attrezzature sportive nonché della struttura per ristorazione veloce su via di Acilia che potrebbero essere affidate in concessione ad altri soggetti dietro versamento di un corrispettivo mentre l'intero parco continuerebbe ad essere manutenuto dalla POLISPORTIVA CIABOCCO che trarrebbe le risorse necessarie dalla gestione del ristorante e delle strutture destinate a scuola materna.
       Il Comitato di Quartiere "Amici della Madonnetta" ed altri 13 cittadini, assistiti dall'Avv. Maurizio Mazzi, con studio in Roma, Via Giovanni Antonelli n. 9, hanno depositato un atto di intervento ad adiuvandum sostenendo in toto le tesi della POLISPORTIVA CIABOCCO con l'obbiettivo di tutelare e garantire la gestione del Parco a fruizione pubblica (doc. n. 33).
       All'udienza in Camera di Consiglio del 7 ottobre Roma Capitale si è costituita a mezzo dell'avv. Angelo Raimondo, cioè la stessa che nel periodo 2012 / 2013 aveva retto il primo Ufficio Speciale di Scopo.
       Nella memoria firmata da costei si contestava i motivi del ricorso della POLISPORTIVA CIABOCCO e se ne chiedeva il rigetto.
       Il Collegio ha deciso di rinviare la causa all'udienza di merito (doc. n. 35) per la fissazione della quale la POLISPORTIVA CIABOCCO sta predisponendo l'istanza.
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       All’interno di questa ricostruzione della vicenda dei Punti Verdi Qualità e, nello specifico, di quella del Punto Verde Madonnetta sono stati posti in essere azioni ed omissioni penalmente rilevanti e, per ciò, si chiede che sia esercitata l'azione penale nei confronti degli autori degli stessi come evidenziati nel prosieguo.
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2.1. - Abuso d'atti d'ufficio per aver imposto la firma di una polizza fideiussoria con la SOCIETA' ITALIANA CAUZIONI (SIC)
Come già sopra illustrato, il sistema dei provvedimenti amministrativi che hanno regolato i PVQ, prevedeva, a carico del concessionario, anche il rilascio di una polizza fideiussoria stipulata con un’impresa di assicurazione.
       L’Ufficio Punti Verde Qualità individuava (a quanto risulta senza nessuna procedura di gara neppure informale) detta impresa nella S.I.C. Società Italiana Cauzioni (alla quale è succeduta la ATRADIUS), impresa che gli addetti all’Ufficio e, in particolare, il responsabile finanziario dello stesso, sig. Alessandro Del Missier, di fatto imponevano ai concessionari che, infatti, tutti senza eccezione, concludevano le polizze con la predetta società.
       Questa polizza ha subito una diversa configurazione nei due provvedimenti che l’hanno istituita e resa obbligatoria per i concessionari.
       Nella delibera della Giunta Comunale n. 1282 in data 11.06.1999 (doc. n. 4), era stabilito che “il Concessionario e/o l’Impresa esecutrice dovranno presentare idonea fidejussione all’Istituto ed alla banca atta a garantire nel corso della realizzazione delle opere e fino al collaudo finale, il rimborso delle somme eventualmente già erogate dagli stessi, comprensivi di interessi di preammortamento e/o moratori ed accessori tutti”.
       Il tenore testuale della norma sopra riportata non dà adito a dubbi interpretativi: la polizza avrebbe dovuto garantire gli istituti di credito per le somme erogate prima che le opere fossero terminate e, una volta terminate le opere, le somme erogate sarebbero state garantite dalle opere stesse.
       Con la successiva delibera della Giunta Comunale n. 763 in data 07.12.2001 (doc. n. 5), la finalità di questa polizza fideiussoria, il costo della quale gravava sempre sul concessionario, subiva una radicale modifica.
       Era, infatti, previsto che “il Concessionario e/o l’Impresa esecutrice dovranno presentare idonea fideiussione atta a garantire la piena realizzazione degli obblighi assunti dal Concessionario nel corso della realizzazione delle opere e fino al collaudo finale delle stesse”.
       In forza di tali previsioni la polizza diviene uno strumento diretto a garantire il pieno rispetto di tutti gli obblighi assunti dal concessionario in un periodo di tempo ben determinato, ossia fino al collaudo delle opere.
       È opportuno rilevare che l’analisi dettagliata dei documenti che sostanziano tali garanzie suscita una serie di perplessità che di seguito si intende evidenziare perchè formino oggetto di valutazione (doc. n. 36, n. 37 e n. 38).
                                  i.          le polizze sono state redatte su moduli prestampati predisposti dalla Compagnia assicuratrice (prima la S.I.C. e, quindi, la ATRADIUS).
                                ii.          le polizze indicavano come beneficiario il Comune di Roma, ma con una “dichiarazione di vincolo”, sottoscritta dalla BCCR, dalla S.I.C. e dall’Ufficio Punti Verde Qualità ma – circostanza davvero singolare – non dal concessionario; “le parti (ma, si ripete, non il concessionario – n.d.r.) prendono e danno atto che il beneficio della garanzia viene vincolato a favore della Banca di Credito Cooperativo di Roma”.
                              iii.          le condizioni generali della polizza, redatte anch’esse su moduli predisposti dalla società assicuratrice e senza alcun riferimento specifico ai Punti Verde Qualità, all’art. 3 prevedevano che “il Contraente per essere liberato dall’obbligo di pagamento dei supplementi del premio, deve consegnare all’ASSICURATORE: a) l’originale della polizza restituitagli dal beneficiario con annotazione di svincolo, oppure b) una dichiarazione rilasciata dal beneficiario che liberi l’assicuratore da ogni responsabilità in ordine alla garanzia prestata”.
                              iv.          l’importo di tale garanzia veniva fissato del tutto immotivamente e apoditticamente nel 110% dell’importo del mutuo concesso, nonostante che la legge Merloni, all’epoca vigente, (come del resto, il successivo Codice dei contratti pubblici) prevedesse una cauzione definitiva pari al solo 10%.
                                v.          il premio calcolato su tale base, decorrente dal giorno dell’erogazione, veniva fissato nell’0,6% annuo, comprensivo di imposte e spese.
       La POLISPORTIVA CIABOCCO ha sottoscritto con la S.I.C. (successivamente ATRADIUS) le seguenti polizze:
                                  i.          la n. BP 0062036 in data 11 dicembre 2002 per un importo garantito di € 5.627.757,49 (cioè il 110% del mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo) e un premio semestrale di € 16.883,50 (doc. n. 36);
                                ii.          la n. BP0072877 in data 26 maggio 2003 per un importo garantito di € 1.839.630,83 (cioè il 120% [!!!] del mutuo con la Banca di Credito Cooperativo n. 061025 in data 6 giugno 2003) e un premio trimestrale di € 11.040,00 (doc. n. 37);
                              iii.          la n. BP0602031 in data 1 ottobre 2006 per un importo garantito di € 819.000,00 (cioè il 110% del mutuo con la Banca di Credito Cooperativo n. 174535 in data 20 ottobre 2006) ed un premio trimestrale di € 1.229,00 (doc. n.  38).
       Ebbene i lavori oggetto della concessione e, quindi garantiti dalla polizza, erano tutti ultimati alla data del 31 dicembre 2006, come si desume dal certificato di ultimazione lavori redatto il 12 gennaio 2007 dal Direttore dei Lavori, ing. Mario Ciabocco (doc. n. 11), e ciò nonostante, il Comune di Roma e l'Ufficio Punti Verdi Qualità mai hanno provveduto alla restituzione delle tre polizze o, quantomeno, all’invio alla SIC della dichiarazione liberatoria.
       Il comportamento omissivo da parte dei Dirigente l'ufficio PVQ non è venuto meno nonostante le sollecitazioni rivolte, cosicché la SIC (e, poi, la ATRADIUS) ha preteso i premi per i periodi successivi al 31 dicembre 2006 e fino al 15 giugno 2008, per un importo complessivo di € 66.366,50.
       L'azione penale dovrà essere esercitata nei confronti dei sigg. Alessandro Del Missier, Stefano Volpe e Stefano Mastrangelo per il reato ognuno per il ruolo svolto e degli altri funzionari capitolini che sarà individuato essere stati coinvolti.
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2.2 - Abuso d'atti d'ufficio per aver imposto alla Polisportiva Ciabocco un AUTOFINANZIAMENTO OLTRE IL 10%
L’articolo 8 della convenzione tra Comune di Roma/ICS/BCRR, approvata dalla Giunta Comunale con la deliberazione n. 1282 dell’11 giugno 1999 (doc. n. 4), stabiliva che una delle condizioni di esame delle domande di finanziamento fosse “l’investimento da parte del Concessionario di capitale proprio in misura non inferiore al 10% (dieci per cento) del valore complessivo dell’investimento, al netto dell’IVA, quale risultante dal piano economico – finanziario presentato. Tale capitale di rischio dovrà essere reperito unicamente mediante investimento di capitale proprio”.
       I successivi provvedimenti che hanno statuito sulle convenzioni tra il Comune di Roma e gli Istituti di credito nulla hanno innovato su questo punto.
       Il piano economico generale del Punto Verde Qualità ‘Madonnetta’, redatto dal Direttore dei lavori, ingegnere Mario Ciabocco (doc. 9), riporta lavori per € 9.514.938,06, oltre IVA per € 2.278.511,91 (dei quali € 1.221.296,57 all’aliquota del 20% ed € 1.057.215,34 all’aliquota del 10%), per un totale complessivo di € 11.793.449,97.
       Ne consegue che sarebbe dovuto essere a carico della società esponente l’importo di € 989.782,29, corrispondenti al 10% dell’importo dei lavori (€ 9.897.822,95).
       Orbene, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha provveduto a pagare l’intero importo dei lavori (€ 11.793.449,97), così come attestato dai verbali delle Commissioni di vigilanza incaricate di autorizzare il pagamento degli successivi S.A.L. dei mutui mentre, come più volte specificato, l’importo dei mutui è stato di € 9.897.822,95 cosicché è rimasto carico della Società attrice l’importo di € 1.895.627,02, con una maggiorazione, rispetto al 10% stabilito dalle disposizioni comunali, di € 905.844,73.
       Tale maggior somma è stata pagata dalla POLISPORTIVA CIABOCCO man mano che si evidenziavano necessità aggiuntive rispetto al piano originario nella considerazione che l’attesa per ottenere un eventuale finanziamento integrativo da parte degli Istituti di Credito avrebbe allungato i tempi di realizzazione anche perché l’attenzione degli Uffici del Comune di Roma era tutta focalizzata alla realizzazione di nuovi PVQ piuttosto che ad integrare i finanziamenti dei PVQ esistenti, circostanza confermata dalla relazione dell'attuale Direttore dell'Ufficio PVQ (v. doc. n. 22 - pag. 5)
       Infatti ogni volta che il sottoscritto rappresentava questo stato di cose si è sempre sentito rispondere che l'importante era andare avanti e che tanto la situazione sarebbe stata in qualche modo risolta.
       L'azione penale dovrà essere esercitata nei confronti dei responsabili degli Uffici succedutisi nel tempo (arch. Stefano Volpe, dott. Mario Vallorosi, dott. Bruno Cignini, dott. Fabio Tancredi). e degli altri funzionari capitolini che sarà individuato essere stati coinvolti.
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2.3 - Abuso d'atti d'ufficio per aver violato l'art. 207 comma 1 del Testi Unico degli Enti Locali (TUEL).
La determinazione di revoca (doc. n. 31) afferma che la BCCR ha provveduto al pagamento all’ICS dell’importo complessivo di € 1.133.267,04 e che tale importo è stato rimborsato alla stessa BCC Roma da Roma Capitale in quanto fideiussore con successivi provvedimenti emanati dalla Ragioneria Generale – IV Direzione senza, tuttavia, che sia in alcun modo specificato quale sia il titolo in forza del quale Roma Capitale ha provveduto al pagamento dell’importo sopra indicato.
       Al riguardo va rilevato che il contratto di mutuo con l'ICS venne sottoscritto solo e soltanto da Andrea Ciabocco nella sua qualità di legale rappresentante della omonima Polisportiva .e dal dott. Francesco Savini Nicci, nella sua qualità di Direttore Generale dell’ICS (v. doc. n. 39). Nessun rappresentante del Comune era presente.
       L’unica clausola contrattuale dedicata alla disciplina delle garanzie testualmente recita “la parte mutuataria (la POLISPORTIVA CIABOCCO) promette il rilascio di una fideiussione solidale bancaria di € 5.627.757,49 da parte della Banca di Credito Cooperativo di Roma”.
       E in effetti la BCCR ha rilasciato la fideiussione all'ICS, tanto è vero che quest’ultimo è stato soddisfatto delle sue pretese a seguito dei mancati pagamenti da parte della POLISPORTIVA CIABOCCO ma non vi alcuna documentazione attestante il rilascio di una fideiussione da parte di Roma Capitale a favore della BCCR.
       Orbene l’art. 207 del TUEL – nel testo vigente all’epoca della stipula del contratto di mutuo con l’ICS – sotto la rubrica “Fideiussione”, al comma 1 dispone che “I Comuni, le province e le città metropolitane possono rilasciare a mezzo di deliberazione consiliare garanzia fideiussoria per l’assunzione di mutui destinati ad investimenti”.
       La legge formalmente ed inequivocabilmente stabilisce la competenza del Consiglio Comunale al rilascio della garanzia fideiussoria e ciò sulla base della necessità che sia il Consiglio Comunale ad accertare il verificarsi delle condizioni previste per il rilascio della fideiussione ed elencate nel successivo comma 3 del medesimo articolo.
       Con riguardo al caso del PVQ Madonnetta, non è dato risalire all’assunzione, da parte del Consiglio Comunale, di una delibera che abbia autorizzato il rilascio della fideiussione, né tanto meno è dato ricostruire attraverso quali atti e per quali importi sia stata assunta l’obbligazione di garanzia di Roma Capitale di rimborsare alla BCCR le somme da questa richieste in ragione dei pretesi inadempimenti dell’odierna esponente.
       Né può giovare il richiamo alle deliberazioni con le quali sono state approvate le convenzioni tra Roma Capitale e gli istituti di credito e ciò per due dirimenti ragioni: si tratta di delibere della Giunta Comunale e non del Consiglio e si tratta di delibere del tutto generiche e di tipo programmatico, che non riguardano specificatamente il Punto Verde Qualità Madonnetta e la POLISPORTIVA CIABOCCO.
       Si noti che su questo punto puntualmente sollevato avanti il Tar e dettagliatamente esaminato nel ricorso, la memoria di costituzione di Roma Capitale redatta dall'avv. Angelo Raimondo nulla dice
       L'azione penale dovrà essere esercitata non solo nei confronti dei Dirigenti dell'Ufficio PVQ che hanno autorizzato la stipula degli atti di mutuo con gli Istituti di credito ma che nei confronti dei Dirigenti dell'Ufficio di Ragioneria di Roma Capitale (dott. Maurizio Salvi, Ragioniere Generale. dott. Marcello Corselli, Vice Ragioniere Generale) che hanno autorizzato i pagamenti alla BCCR sulla base di una garanzia inesistente e/o illegalmente prestata.
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2.4 - Violazione dell’art. 644 c.p.
La POLISPORTIVA CIABOCCO stipulò con l'ICS un contratto di mutuo il 07.10.2002 a rogito Notaio dott. Igor Genghini di Roma, mutuo garantito da fidejussione rilasciata dalla BCCR per l’importo di € 5.627.757,49 (doc. n. 39).
       Il mutuo era regolato dalla convenzione Comune di Roma / ICS/ BCC nel testo risultante dalle deliberazioni della Giunta Comunale n. 763 del 7 dicembre 2001 e n. 312 dell’11 giugno 2002.
       Giacché il rimborso del mutuo è stato particolarmente oneroso stante i tassi di interesse praticati, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha incaricato un professionista di redigere la perizia che si allega (doc. n. 40).
       Rinviando interamente alla stessa quanto a: i) esposizione dei fatti; ii) differenza tra l'importo mutuato e l'importo erogato; iii) esposizione dei costi collegati all'operazione di finanziamento (polizza assicurativa SIC; costo polizza fideiussione BCCR; spese di istruttoria a favore della BCCR; titoli a garanzia); iv) metodologia di verifica del tasso di interesse convenzionale e del tasso di interesse usurario, ci si limita a riportare integralmente le conclusioni cui è giunto il dott. Antonio De Lucia:
"Il contratto di mutuo è da considerarsi usurario in quanto il tasso globale annuo individuato nell’analisi è ben superiore ad ogni tasso soglia di periodo.
Inoltre è da considerarsi usurario sin dall’origine in quanto veniva minacciato, già dalla sottoscrizione del contratto, di applicare un tasso di mora superiore al tasso soglia del periodo.
Il superamento del tasso di mora dal tasso soglia avviene sia considerando il tasso di mora ottenuto incrementando il TAN indicato nel contratto sia maggiorando di 4 punti il tasso effettivo globale annuo individuato.
Per quanto riguarda invece il periodo di preammortamento si evidenzia che nel 2003 2004 e 2005 avveniva il superamento dei tassi soglia già singolarmente individuati.
Ultima evidenza è il richiamo all’usura soggettiva riportata dall’art.644 c.p. allorquando dispone che: “Sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria”. (comma III)
In ogni caso, il tasso di mora stabilito nel contratto (8,50%) è stato applicato sulle rate effettivamente pagate in ritardo ed esso stesso supera il tasso soglia fin dall’origine del contratto di mutuo.
Infatti le rilevazioni per i tassi soglia nel quarto trimestre 2002 sono pari all’8,41, mentre alla data della prima erogazione (19.02.2003) sono pari all’8.05%."
       L'azione penale dovrà essere esercitata nei confronti dei dirigenti dell'Istituto per il Credito Sportivo, Ente di Diritto Pubblico con sede in Roma, via Alessandro Farnese n. 1 sia quelli in carica all'epoca della stipula dell'atto di mutuo (dott. Francesco Savini Nicci) sia di quelli attualmente in carica in quanto hanno preteso, ed ottenuto, il pagamento di tassi superiore al tasso soglia fissato dalla Banca d'Italia.
       È evidente che la Ragioneria di Roma Capitale ha del tutto omesso di vigilare sul tasso effettivo del mutuo stipulato con l’ICS e, circostanza ancor più grave, ha pagato senz’altro quanto richiesto dalla Banca di Credito Cooperativo quale fideiussore dell’ICS.
       L'azione penale dovrà anche essere esercitata nei confronti del Ragioniere Generale di Roma Capitale dott. Maurizio Salvi e del Dirigente (dott. Marcello Corselli) che ha autorizzato i pagamenti anche dopo che in data 20.3.2015, la POLISPORTIVA CIABOCCO aveva formalmente comunicato alla Ragioneria di Roma Capitale l’avvenuta violazione dell’art. 644 c.p., al contempo diffidando la stessa a corrispondere ulteriori somme all’ICS (doc. n. 41).
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2.5 - Omissione di atti d’ufficio in relazione alle DELIBERAZIONI CONSIGLIO COMUNALE N. 148/2006 E 149/2006.
L’art. 21 bis delle convenzioni con l’Istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito Cooperativo, approvate dal Consiglio Comunale rispettivamente con le delibere n. 148 e n. 149 del 14 settembre 2006, (note, se pur non del tutto appropriatamente, come seconda convenzione) testualmente recita: “i concessionari dei Punti Verdi Qualità, già realizzati o in corso di realizzazione alla data del 30 luglio 2006 (ed il Punto Verde Qualità Madonnetta rientra tra questin.d.r.) i quali abbiano ottenuto un finanziamento agevolato da parte dell’Istituto per il Credito Sportivo secondo quanto previsto nella precedente convenzione Comune di Roma, Istituto per il Credito Sportivo, Banca di Credito Cooperativo di Roma ex deliberazione G.C. n. 128/99 e successive modifiche ed integrazioni (ed il Punto Verde Qualità Madonnetta rientra tra questi – n.d.r.) potranno su loro specifica richiesta ed in accordo con la Banca di Credito Cooperativo di Roma e l’Istituto per il Credito Sportivo, usufruire della presente convenzione. Potranno usufruire di tale norma solo i soggetti concessionari che risultino in regola con gli obblighi derivanti dalla Convenzione sottoscritta con l’Amministrazione Comunale con i pagamenti delle rate di preammortamento (nel caso di opere in corso di realizzazione) o di ammortamento (nel caso di opere già realizzate)”.
       Tali convenzioni consentivano l’allungamento dei mutui a venti anni nonché, in forza della differente disciplina introdotta, la restituzione di gran parte delle somme trattenute sui S.A.L. per alimentare il fondo di garanzia.
       Avendo interesse a vedere applicate ai propri contratti di mutuo le condizioni più vantaggiose previste nelle convenzioni di cui sopra, la POLISPORTIVA CIABOCCO si è ripetutamente rivolta agli Uffici di Roma Capitale, per il tramite di:
i) un’istanza inoltrata all’Ufficio Punti Verde Qualità in data 18.04.2007 ed in data 09.02.2009 (docc. n. 42 e 43);
ii) un atto indirizzato al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente ed al Responsabile dell’Ufficio Punti Verde Qualità in data 18.04.2012 (doc. n. 44);
iii) una diffida notificata in data 16.07.2012 al Sindaco di Roma Capitale ed al responsabile dell’Ufficio Punti Verdi Qualità (doc. n. .45.).
       Solo a fronte di tale ultima diffida, con nota in data 06.08.2012, il Responsabile dell’Ufficio Punti Verdi Qualità, avv. Angela Raimondo, si limitava a richiedere agli Istituti di Credito mutuatari l’esistenza delle condizioni previste dalle richiamate deliberazioni consiliari.
       Decorsi da allora oltre tre anni, non è dato conoscere l’esito di tale corrispondenza, a fronte del dato, incontrovertibile, che nessun riscontro è stato fornito.
       Come detto, le citate deliberazioni del Consiglio Comunale n. 148/2006 e n. 149/2006 prevedevano la variazione della durata del mutuo, anche fino a venti anni: qualora l’istanza della POLISPORTIVA CIABOCCO volta ad ottenere tale più favorevole condizione fosse stata accolta, ricorrendone tutti i requisiti e le condizioni, l’importo delle rate di mutuo sarebbe notevolmente diminuito, in quanto le rate stesse sarebbero state distribuite su un più ampio arco temporale nell’ambito della durata trentennale della concessione.
       L'avv. Angela Raimondo, all'epoca responsabile dell'Ufficio Speciale di Scopo PVQ, ha omesso di dare seguito, come era suo dovere d'ufficio, all'istanza presentata dalla POLISPORTIVA CIABOCCO, ritardo dal quale alla stessa Polisportiva è derivato un danno, dovrà essere chiamata a rispondere del reato di cui all'art. 328 c.p.
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2.6. - Omissione di atti d’ufficio in relazione alla mancata convocazione della commissione di vigilanza sul II stralcio dei lavori.
La POLISPORTIVA CIABOCCO ad integrazione del proprio programma di finanziamento per la realizzazione del PVQ Madonnetta in data 24.12.2010 contrasse un mutuo con la Banca di Credito Cooperativo per un importo di € 1.194.000,00 (doc. n. 46), diretto a finanziare la realizzazione di un bar ristoro sulla via di Acilia, il progetto del quale era stato approvato con la Determinazione Dirigenziale n. 906 del 22 maggio 2009 (il cd II stralcio dei lavori).
       Di detto mutuo è stata erogata la somma di € 1.089.000,00, mentre il saldo (€ 105.000,00) avrebbe dovuto essere erogato, secondo le procedure fissate dai diversi provvedimenti deliberativi, all’esito del parere favorevole della Commissione di Vigilanza all’uopo incaricata dal Comune.
       Ebbene nonostante i lavori siano terminati il 13 ottobre 2010, come da comunicazione al Comune di Roma in data 22 ottobre 2010 (doc. n.47), e che la convocazione sia stata più volte sollecitata (doc. n. .48), la Commissione di Vigilanza non è stata convocata cosicché la Banca di Credito Cooperativo non ha erogato la residua somma di € 105.000,00 a saldo dei lavori eseguiti, saldo che è rimasto a carico per intero della POLISPORTIVA CIABOCCO.
       Questa somma, qualora fosse entrata nella disponibilità della stessa Società esponente, sarebbe stato diversamente utilizzata per evitare o ridurre le attuali situazioni di sofferenza finanziaria.
       L'azione penale dovrà essere esercitata nei confronti dell'arch. Stefano Volpe, all'epoca responsabile dell'Ufficio Punti Verdi Qualità di Roma Capitale e di quanti succedutigli nell'incarico non hanno provveduto per il reato di cui all'art. 328 c.p.
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2.7 - Omissione di atti d’ufficio in relazione all’art. 143 D. lgs. n. 163/2006.
Coerentemente con il disposto dell’articolo 143, comma 8, del d.lgs. n. 163/2006, a mente del quale “costituiscono parte integrante” del contratto “i presupposti e le condizioni di base che determinano l’equilibrio economico e finanziario degli investimenti e della connessa gestione”, alla concessione - convenzione Comune di Roma / POLISPORTIVA CIABOCCO erano allegati “il piano gestionale” ed il “quadro economico generale”.
       Senonchè, come già dettagliatamente sopra descritto al punto 1.5 cui si rinvia successivamente alla sottoscrizione della convenzione ed alla realizzazione delle opere del PVQ Madonnetta, nel medesimo contesto del Municipio XIII^ (ora Municipio X^) sono stati realizzati e sono funzionanti altri Punti Verdi Qualità, altri impianti sportivi di proprietà capitolina e non.
       L'attività di tali strutture fortemente riduce l’utenza del PVQ Madonnetta, cosicché i ricavi si sono sensibilmente contratti rispetto alla previsione originaria alla base della convenzione tra la POLISPORTIVA CIABOCCO e il Comune di Roma come agevolmente riscontrabile dai bilanci della società per le diverse annualità.
       Questa consistente riduzione dei ricavi e la conseguente modifica dell'equilibrio del piano economico - finanziario sono una conseguenza diretta delle azioni della Amministrazione concedente e ciò renderebbe necessaria la revisione del piano stesso, così come previsto dal comma 8 del citato articolo 143 del D.Lgs. n. 163/2006 e ss.ii.mm. che prevede che in presenza di “variazioni apportate dalla stazione appaltante a(i) ... presupposti o condizioni di base” si dia luogo alla “rideterminazione delle nuove condizioni di equilibrio, anche tramite la proroga del termine di scadenza delle concessioni.”.
       Ma vi è di più: il comma 8 bis del medesimo articolo 143 del D.Lgs. 163/2006 ha esteso la possibilità di rivedere il piano economico finanziario “in presenza di variazioni non imputabili al concessionario”.
       La POLISPORTIVA CIABOCCO inoltrava in data 17.12.2012 a Roma Capitale formale invito a provvedere a tutti gli atti amministrativi necessari ed opportuni per poter ristabilire l’equilibrio della gestione economica del Punto Verde Qualità Madonnetta (doc. n. 49).
       Non avendo avuto alcun riscontro a tale istanza, la POLISPORTIVA CIABOCCO è stata costretta ad impugnare il silenzio dell’Amministrazione Capitolina avanti il T.A.R. del Lazio che ha deciso il ricorso con la sentenza n. 3817/2014 (doc. n. 50) dichiarandolo inammissibile, trattandosi di controversia devoluta alla giurisdizione del Giudice ordinario, ma statuendo che “risulta condivisibile la qualificazione giuridica della concessione di cui trattasi operata dalla società ricorrente” e, ancor di più, che “il concessionario ha un vero e proprio diritto soggettivo ad ottenere la revisione dell’equilibrio economico-finanziario del rapporto concessorio in presenza dei presupposti indicati dalla predetta disposizione (sopravvenienze normative, oppure variazioni unilateralmente apportate dalla stazione appaltante ai presupposti e alle condizioni di base che determinano l’equilibrio economico-finanziario degli investimenti e della gestione del concessionario)”.
       Forte di tale autorevole riconoscimento, in data 06.05.2014 la POLISPORTIVA CIABOCCO inoltrava al Direttore Ufficio Speciale di Scopo Punti Verde Qualità, dott. Giovanni Serra, formale istanza affinché provvedesse alla revisione della convenzione – concessione al fine di rideterminare “nuove condizioni di equilibrio, anche tramite la proroga del termine di scadenza della concessione”. (doc. n. 51)
       Essendo rimasta tale nota senza riscontro, in data 24.11.2014 (doc. n. 52) la S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea a r. l. ha inviato una memoria diretta ad illustrare le linee per un nuovo piano economico - finanziario.
       Anche tale nota è rimasta inspiegabilmente ed illegittimamente senza esito.
       Prima ancora della discussione avanti il TAR della richiesta sospensiva, con nota in data 24.9.2015, la POLISPORTIVA CIABOCCO ha inoltrato all’Ufficio Punti Verde un “Piano Economico Finanziario” (doc. n. 53), ritenendo che ciò ancora rispondesse all’esigenza della pubblica amministrazione di vedere proseguire la gestione del Punto Verde in una condizione di equilibrio economico che consentisse di far fronte agli impegni assunti.
       Con nota prot. n. 2724 in data 28.9.2015 (doc. n. 54), il Direttore dell’Ufficio Indirizzo e Coordinamento del Programma Punti Verde di Roma Capitale, Giovanni Serra, ha ritenuto il documento "non proponibile" invocando (del tutto erroneamente) il disposto dell'art 153 comma 9 del D.Lgs 163/2006 che si riferisce alla finanza di progetto, figura giuridica del tutto diversa dalla concessione dei lavori pubblici nella quale, per insegnamento del TAR Lazio, devono essere inquadrati i PVQ.
       Ma quello che qui interessa rilevare è la conclusione cui arriva l’Ufficio Punti Verde di Roma Capitale “il progetto iniziale ed il relativo Piano Economico Finanziario, redatti da codesta Società (la Polisportiva Ciabocco - ndr) erano sovradimensionati per cui le opere realizzate non avevano e non hanno (la sottolineatura è nostra) la capacità di autofinanziamento mediante la gestione”.
       Tuttavia i dirigenti dell'Ufficio PVQ dimenticano che il Piano economico finanziario fu sì redatto dalla POLISPORTIVA ma fu poi sottoposto al vaglio degli Uffici del Comune di Roma (Dipartimento Ambiente e Ragioneria) e, solo dopo l'approvazione di questi, a quello del responsabile della Banca di Credito Cooperativo che, a sua volta, lo approvò.
       Le affermazioni contenute nella sopra citata nota a firma del Direttore dell’Ufficio Punti Verde Qualità Giovanni Serra e del Dirigente Ing. Fabio Rocchi, nella misura in cui pretenderebbero di ascrivere la responsabilità dell’odierna insostenibilità economica della concessione alla società esponente, si pongono in evidente contraddizione con il contenuto della citata relazione dello stesso. Giovanni Serra ove si afferma che “la responsabilità delle banche, uniche strutture deputate alla valutazione dei Piani Economici – Finanziari, appare determinante in tutta la sua gravità se si considera che l’accesso ai finanziamenti è avvenuto senza il rispetto delle pochissime norme previste in convenzione a tutela degli interessi economici dell’Amministrazione e senza che risulti effettuata una reale istruttoria della sostenibilità dei business plan allegati alla richiesta di mutuo” (doc. n. 22 pag. 5).
       All’epoca della stipula della convenzione, il piano economico era tutt’altro che insostenibile, tanto ciò è vero che la POLISPORTIVA CIABOCCO ha pagato, oltre le rate di preammortamento per complessivi € 1.061.040,66, anche le rate dei diversi mutui fino al 30 giugno 2011 per un importo di € 989.573,11 in conto capitale ed € 1.137.807,93 per interessi per un totale di € 2.127.381,04.
       Come già ampiamente evidenziato, l’insostenibilità successivamente manifestatasi è imputabile alla responsabilità esclusiva del Comune che ha unilateralmente modificato l’assetto degli impianti sportivi presenti nel territorio del Municipio XIII.
       Ma vi è di più grave: l’affermazione contenuta nella nota prot. n. 2724 in data 28.09.2015, secondo cui “le opere non avevano e non hanno la capacità di autofinanziamento mediante la gestione” è un riconoscimento esplicito ed inequivoco delle ragioni della POLISPORTIVA CIABOCCO, la quale sin dal dicembre 2012 ha denunciato l’insostenibilità del piano economico ed ne ha ripetutamente richiesto (ahimè inutilmente) la revisione.
       La condotta del Direttore dell'Ufficio Punti Verdi Qualità dell’Amministrazione Capitolina, che ha omesso di pronunciarsi sull’istanza della POLISPORTIVA CIABOCCO di revisione del piano economico finanziario, ha inciso ed incide sulla possibilità, in vero molto concreta stante il suo fondamento, di allungare la concessione e, di conseguenza, modificare i tempi e le modalità di restituzione dei mutui e il programma di investimento della POLISPORTIVA stessa.
       L'azione penale per il reato di cui all'art. 328 c.p. dovrà essere esercitata nei confronti del dott. Giovanni Serra, Direttore dell'Ufficio Punti Verdi Qualità di Roma Capitale il quale, pur consapevole della insostenibilità economico - finanziaria del PVQ Madonnetta come confessato nella nota del 28.9.2015, nulla ha fatto per risolvere la questione ed, anzi, non ha neppure risposto alle richieste della POLISPORTIVA CIABOCCO!
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2.8 - Abuso di atti d'ufficio successivi alla revoca - Il sopralluogo per l'inventario
Nelle more della decisione del TAR sulla richiesta sospensiva della revoca della concessione, con nota prot. n. LV/2519 in data 07.9.2015 (doc. n. 55) il Dirigente, Fabio Rocchi, e il Direttore dell'Ufficio Extradipartimentale PVQ, Giovanni Serra, comunicavano all’ing. Mario Ciabocco, nella sua qualità di Direttore dei Lavori, che il successivo 15 settembre 2015 si sarebbe proceduto ad un sopralluogo finalizzato alla “inventariazione dei beni esistenti sul Punto Verde Qualità in oggetto”.
       In modo censurabile la comunicazione suddetta è stata inoltrata soltanto al direttore dei lavori nominato dalla società concessionaria e non anche alla società stessa e la Polizia Locale è stata invitata a fornire l'assistenza con un riferimento all'Assessore alla Legalità, Alfonso Sabella (che avrebbe "specificatamente richiesto" "tali attività"), che non può non risultare quanto meno allusivo.
       Ma, ed è quello che qui interessa rilevare, i funzionari incaricati (tra gli altri, l'ing Fabio Rocchi e il sig. Lucio Valerio Cotrone) hanno proceduto con modalità operative incompatibili con il reale assetto proprietario dei beni mobili inventariati, che, per quanto sistemati all'interno degli immobili realizzati in esecuzione della concessione, non sono necessariamente di proprietà del Comune e, talvolta, neppure della società concessionaria.
       Nel corso dell’inventario, eseguito con grande dispiegamento di forze della Polizia Locale, peraltro senza che nessun ostacolo fosse stato annunciato o effettivamente frapposto all’azione dei funzionari, i funzionari stessi non si sono limitati al compito conferitogli ma hanno messo in atto azioni volte a screditare la gestione e a recare un danno patrimoniale alla stessa.
       Infatti hanno volutamente, con accanimento, screditato la figura del concessionario spargendo voci di presunti reati penali commessi dallo stesso.
       Hanno poi richiesto, senza esibire nessun atto autorizzativo per un simile comportamento, ai responsabili delle diverse attività nel PVQ la consegna di copia dei contratti stipulati con la POLISPORTIVA CIABOCCO, invitandoli anche a versare i corrispettivi dovuti per le sub concessioni direttamente a Roma Capitale.
       Di tali comportamenti sono stati testimoni diversi cittadini che erano presenti e che hanno tentato, inutilmente, di avere maggiori informazioni su quanto stava avvenendo.
       Ciò ha arrecato alla POLISPORTIVA CIABOCCO un ulteriore grave danno, dal momento che i sub concessionari hanno ritenuto di poter ritardare i pagamenti ovvero di limitarsi a versare importi mensili anche in presenza di rate trimestrali o semestrali, in ragione dell’incertezza creata dal comportamento e dall'atteggiamento dei responsabili dell'Ufficio PVQ circa il futuro della concessione.
       L'azione penale dovrà essere esercitata nei confronti dell'ing. Fabio Rocchi, del sig. Lucio Valerio Cotrone, del dott. Giovanni Serra e degli altri funzionari capitolini che sarà individuato essere stati presenti.
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2.9 - Abuso di atti d'ufficio successivi alla revoca - LA RICHIESTA DI PAGARE I CANONI A ROMA CAPITALE
La convenzione - concessione tra il Comune di Roma e la POLISPORTIVA CIABOCCO stipulata con atto pubblico il 28.10.2001 prevede per la POLISPORTIVA CIABOCCO, ferma restando la sua responsabilità nei confronti del Comune, la possibilità di affidare la gestione di singole e dettagliate attività ad altri soggetti.
       La Polisportiva, anche in un progetto di coinvolgimento delle realtà sportive del territorio, si è avvalsa di questa possibilità concedendo l’uso di spazi sportivi ad associazioni qualificate ed esperte nelle diverse discipline (pallavolo, basket, pattinaggio, ginnastica artistica etc.) e i relativi ricavi sono sempre stati riportati nei bilanci della Polisportiva.
       Nelle more della decisione del TAR sulla legittimità del provvedimento di revoca, l’Ufficio Punti Verdi Qualità di Roma Capitale ha posto in atto una strategia diretta a convincere tutti i soggetti utilizzatori che il pagamento degli importi contrattualmente fissati con la Polisportiva dovesse essere fatto direttamente al Comune.
       Il sig. Lucio Valerio Cotrone, impiegato dell'Ufficio PVQ (e, come detto, presente al sopralluogo per l'inventario) in presenza di molti testimoni ha ammesso di aver addirittura consigliato ai soggetti utilizzatori di costituirsi in comitato e "nominare un avvocato" fornendo anche loro le coordinate bancarie di Roma Capitale (doc. n. 56)
       Le pressioni si sono anche concretizzate sia in esplicite richieste scritte sia attraverso la presenza al parco per più giorni consecutivi di Vigili Urbani mandati a richiedere insistentemente la documentazione amministrativa a tutti i soggetti utilizzatori.
       Il sig. Roberto Colluccini, titolare della società Roal Garden gestrice dell’area affittata per uso vivaio, ha ricevuto una nota in data 30.9.2015 (e, quindi, prima ancora della pronuncia sull'istanza di sospensiva!!!) (doc. n. 57) con la quale lo si invitava a "corrispondere a Roma Capitale e nelle more dell'individuazione del nuovo concessionario, a titolo di indennità per l'uso non abitativo dell'immobile ... l'importo di € 2.000,00 (duemila/00) mensili"
       Nella stessa nota, ad evitare possibili equivoci, erano anche indicate le modalità di pagamento e coordinate bancarie di Roma Capitale.
       Senza voler qui riproporre questioni di diritto civile, ci si limita ad osservare che il rapporto obbligatorio tra gli utilizzatori di singole parti del PVQ e il concessionario pur revocato / decaduto (e su questo punto, lo si ribadisce ancora. è pendente giudizio avanti il TAR e non esiste, quindi, alcuna decisione definitiva) è pienamente valido ed efficace tra la parti ex art. 1372 del codice civile.
       Allo scopo di porre fine a tale illegittima / illegale condotta la POLISPORTIVA CIABOCCO in data 23.10.2015 ha inviato una diffida (doc. nn. 58 e 59) a due dei soggetti sub concessionari (srl Assieme Real Estate titolare del contratto per la gestione del bar ristoro su via di Acilia ed Aurora srl, titolare del contratto per la gestione di un asilo su via di Acilia ) invitandoli a ripristinare immediatamente il pagamento delle somme contrattualmente dovute versando anche gli importi arretrati e, al contempo, diffidando il Ragioniere Generale di Roma Capitale ad incassare qualsiasi somma da parte dei citati soggetti in virtù del contratto con la POLISPORTIVA CIABOCCO anche per non incorrere nel reato di cui all'art. 646 del codice penale.
       L'azione penale dovrà essere esercitata nei confronti del sig. Lucio Valerio Cotrone e del dott. Giovanni Serra per i reati di cui all'art. 323 del c.p e, qualora accertata la riscossione, del Ragioniere Generale di Roma Capitale, dott. Stefano Fermante per i reati di cui all'art. 646 del c.p..
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2.10 - Abuso di atti d'ufficio successivi alla revoca - la occupazione degli impianti sportivi
Quest'ultimo episodio della vita del PVQ Madonnetta ha già formato oggetto di una denuncia querela depositata in data 06.11.2015 al Comando della stazione dei CC di Acilia (doc. n. 60) il contenuto (con i relativi 8 allegati) della quale debbono intendersi qui integralmente trascritti.
In relazione a quanto sino esposto e con ampia riserva di ottenere il risarcimento dei danni subiti e subendi sia in proprio che nella qualità di Amministratore Unico della S.S. POLISPORTIVA CIABOCCO ANDREA a r.l., lo scrivente ha chiesto che
                                  i.          sia predisposto quanto necessario per identificare le persone che sono attualmente all’interno delle strutture sportive del PVQ Madonnetta
                                ii.          sia predisposto quanto necessario per lo sgombero anche forzoso al fine di restituire alla Polisportiva la detenzione e così poter esercitare la custodia e la salvaguardia dei beni pubblici costituenti il PVQ
                              iii.          sia esercitata l’azione penale nei confronti dei rappresentanti legali e dei dirigenti e tecnici delle società sportive A.S.D. Alix Pattinaggio, G.S.D. Basket Palocco, A.S.D. Sporteam Pallavolo A.S.D. Movimento Verticale Arrampicata, A.S.D. Le Volpi Tennis A.S.D. Dragon City, A.S.D. Loma Dance, A.S.D. Scuolaccademica, S.S.D. La Fenice 2009 a rl A.S.D. Gipsy Family, A.S.D. ILive per i reati previsti e puniti agli artt. 633 e 635 cp con l'aggravante di cui ai commi 3 e 5 bis in ogni caso con l'aggravante di cui all'art. 416
                              iv.          Giovanni Serra nella sua qualità di Direttore dell’ Ufficio Extradipartimentale Indirizzo e coordinamento Programma Punti Verde di Roma Capitale per il reato previsto e punito all'art. 323 cp
                                v.          Lucio Valerio Cotrone in servizio presso Ufficio Extradipartimentale Indirizzo e coordinamento Programma Punti Verde di Roma Capitale per il reato previsto e punito all'art. 323 cp
                              vi.          il Comandante del X Gruppo di Polizia Locale per il reato previsti e punito all'art. 328 cp
                            vii.          e nei confronti di tutti coloro che saranno  ritenuti responsabili dei reati sopraindicati e di qualsivoglia altro reato si riterrà di ravvisare nell’esposizione di tutti i fatti narrati.
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In relazione a quanto sino ad ora esposto e con ampia riserva di ottenere il risarcimento dei danni subiti e subendi sia in proprio che nella qualità di Amministratore Unico della S.S. POLISPORTIVA CIABOCCO ANDREA a r.l., il sottoscritto Andrea Ciabocco come in epigrafe generalizzato in proprio e nella qualità di Amministratore Unico e Legale Rappresentante pro tempore della S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO ANDREA S.R.L.
chiede
che venga esercitata l’azione penale nei confronti di:
-        Alessandro Del Missier
-        Stefano Volpe
-        Stefano Mastrangelo
-        Mario Vallorosi
-        Bruno Cignini
-        Fabio Tancredi
-        Maurizio Salvi
-        Marcello Corselli
-        Angela Raimondo
-        Giovanni Serra
-        Fabio Rocchi
-        Lucio Valerio Cotrone
-        di chiunque altro verrà ritenuto responsabile per i fatti di seguito esposti
per i reati per ciascuno descritti nella narrativa che precede e per tutti quei reati che dovessero emergere nel corso delle indagini
chiede
di essere informato, ex art. 406 III° comma c.p.p. , di ogni eventuale richiesta di proroga delle indagini e di essere avvisato, ex art.408 II° comma c.p., di un’eventuale richiesta di archiviazione.
Mi oppongo fin d’ora, qualora si intendesse procedere per un reato perseguibile a querela, ad una richiesta di emissione di decreto penale di condanna.
Con ossequio
Roma, 10 novembre 2015
Andrea Ciabocco in proprio e n.q.



si allegano n. 60 (sessanta) documenti descritti nel testo su esteso

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Andrea Ciabocco "Vi racconto come è stato ucciso un bel sogno" - Il Quotidiano del Litorale

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