ALLA
PROCURA GENERALE
DELLA
CORTE DEI CONTI DEL LAZIO
R O M A
Il
sottoscritto ANDREA CIABOCCO nato a
Macerata il 19 luglio 1957, C.F. CBC NDR 57L19 E783A ed ivi residente in Roma
alla Via Bruno Molajoli n. 66 (tel. 328 2375811 / 06 52311344) in proprio e
nella qualità di Amministratore Unico
della S.S.D. Polisportiva CIABOCCO ANDREA a r.l. con sede in Roma, via di Macchia Saponara
n.97 (P.I. e C.F. 05332481000)
premesso
Nel 1995 il Comune di Roma, ritenendo di essere
nell’impossibilità di attrezzare ed assicurare una manutenzione costante ed
efficace di tutte le aree verdi di sua proprietà, con la deliberazione del
Consiglio Comunale n. 169 del 01 agosto 1995, emanò un bando per l’affidamento
in concessione dell’attrezzaggio e della gestione di aree verdi non attrezzate
o non sufficientemente attrezzate (doc. n. 1).
In tale bando era posto a carico del
concessionario l’attrezzaggio e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle
aree verdi e, quale contropartita, allo stesso era riconosciuta la possibilità
di gestire economicamente strutture ed attività (la tipologia delle quali era dettagliatamente
indicata), a carattere sportivo, ricreativo, culturale, commerciale e di
servizio.
Al riguardo delle opere realizzate, era
stabilito (art. 8) che le stesse entrassero a far parte del patrimonio
indisponibile del Comune sin dalla loro realizzazione.
Tra le aree messe a bando figurava un’area di
mq 213.600 circa sita in Roma, compresa tra Via di Acilia, Via di Macchia
Saponara e Via Bruno Molajoli – Municipio Roma XIII (ora Municipio X)
denominata Punto Verde Qualità 13.8 “Piano
di Zona B/8 Madonnetta”.
La domanda presentata dalla ditta individuale
Andrea Ciabocco (dante causa dell’odierna esponente) risultò prima classificata
nella graduatoria approvata con deliberazione della Giunta Comunale n. 4480 del
17 dicembre 1996 (doc. n. 2).
La ditta individuale Andrea Ciabocco presentò
il progetto definitivo che fu approvato dalla Giunta Comunale con deliberazione
n. 2175 in data 17.01.1999 (doc. n. 3), nella quale si diede atto anche
dell’avvenuta trasformazione – per atto Notaio Patrizio Sbardella Rep. n. 63376,
Racc. n. 10606 in data 04.06.1996 – del soggetto concessionario nel nuovo
soggetto denominato Ciabocco Andrea s.r.l..
Per favorire l’accesso al credito da parte dei
concessionari, il Comune di Roma otteneva che l’Istituto per il Credito
Sportivo (d’ora in poi anche ICS) mettesse a disposizione € 300.000.000,00 per
finanziare le opere sportive del progetto Punti Verde Qualità e la Banca di
Credito Cooperativo di Roma (d’ora in poi anche BCCR) mettesse a disposizione
ulteriori € 100.000.00,00 per finanziare le opere non sportive dello stesso
progetto.
Inoltre, ed era questo l’aspetto più rilevante
che avrebbe consentito l’effettivo avvio dei cantieri, la BCCR si impegnava a
prestare fideiussione all’ICS per i finanziamenti da questo accordati ai
concessionari dei Punti Verde Qualità e il Comune di Roma, a sua volta,
garantiva la BCCR.
Di seguito nel dettaglio sono elencati i
provvedimenti del Comune di Roma che hanno disciplinato questo importante
aspetto:
i.
deliberazione della Giunta Comunale n. 1282 in
data 11 giugno 1999, (doc. n. 4)
ii.
deliberazione della Giunta Comunale n. 763 in
data 7 dicembre 2001 che specificava le condizioni di cui alla precedente
deliberazione n. 1282 in data 11.06.1999 (doc. n. 5) .
iii.
deliberazione n. 312 in data 11 giugno
2002 della Giunta Comunale (doc. n. 6)
iv.
deliberazione del Consiglio Comunale n. 12 del
18 gennaio 2006, (doc. n. 7) .
v.
deliberazioni del Consiglio Comunale n. 148 e
n. 149 del 14 settembre 2006, (la c.d. II^ Convenzione). (doc. n. 8)
vi.
deliberazione del Consiglio Comunale n. 101 del
17.11.2009 (doc. n. 9), che ha prorogato per il periodo 2007/2010 la validità
della convenzione con la sola BCCR, in quanto l’ICS aveva dichiarato di non
essere più disponibile.
In data 28.12.2001, venne sottoscritta la
convenzione – concessione (doc. n. 10) tra il Comune di Roma e la Ciabocco
Andrea s.r.l. (successivamente trasformatasi in S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO
Andrea a r.l.) con la quale era formalmente concessa alla Ciabocco Andrea
s.r.l. l’area di proprietà comunale per la realizzazione del Punto Verde
Qualità “Madonnetta”.
La S.S.D. POLISPORTIVA
CIABOCCO Andrea s.r.l., avvalendosi delle citate convenzioni tra il Comune di
Roma, l’Istituto per il Credito Sportivo e la Banca di Credito Cooperativo, ha
contratto mutui per un importo complessivo di € 9.897.822,95 (garantiti come
sopra descritto) che, unitamente a € 1.895.627,02 di risorse proprie hanno
permesso la realizzazione del Punto Verde Madonnetta che
è costituito da (doc. n. 11) :
i.
17 ettari di verde
pubblico a fruizione libera attrezzato con prato, specie arboree e arbustive,
percorsi pedonali e ciclabili, impianto di irrigazione, elementi di arredo;
ii.
strutture destinate a
produrre le risorse economiche necessarie a rimborsare i finanziamenti ed
esattamente:
· un centro sportivo che ha al suo interno due piscine, 4 palestre per ginnastiche, 2 palestre
per giochi di squadra e pattinaggio, parete di arrampicata, 8 campi da tennis,
campi di calcio a 5, campo di calcio a 7 e relativi spogliatoi e servizi;
· un campo di pratica di golf
· costruzioni destinate a ristorante, ristorazione
veloce, 2 bar,
· tre scuole materne;
iii.
due “aree cani” a fruizione libera per una superficie totale di 4.000 mq.
iv.
4.500 mq di orti
urbani.
Tutte queste opere,
lo si ripete, sono di proprietà del
Comune di Roma sin dalla loro ultimazione.
Per contro la
società concessionaria ha assunto l’obbligo, obbligo tuttora adempiuto:
i.
della manutenzione
ordinaria e straordinaria dei 17 (diciassette!) ettari del parco
pubblico secondo modalità stabilite dall’Amministrazione Comunale;
ii.
della manutenzione
delle aree cani
iii. della custodia e guardiania dell’intero P.V.Q.
I Punti Verdi Qualità sono
stati spesso alla ribalta delle cronaca per episodi di malcostume e malaffare
ma il Punto Verde Madonnetta è stato unanimemente considerato come un esempio
di corretta gestione.
Il P.V.Q. Madonnetta
è ad oggi frequentato quotidianamente da centinaia di persone, che utilizzano i
diciassette ettari di verde pubblico, mentre, in conseguenza di quanto di
seguito esposto e senza responsabilità della società concessionaria, gli
impianti e le attrezzature sportive versano in stato di abbandono.
All’interno del P.V.Q.
Madonnetta sono state organizzate, direttamente dalla società concessionaria o
in collaborazione con essa, decine di manifestazioni e di iniziative attinenti
alle diverse discipline sportive e di carattere sociale delle quali esiste
ampia e dettagliata documentazione presso l'Ufficio Punti Verdi di Roma
Capitale (v. doc. n. 12) .
Senonché,
successivamente alla sottoscrizione della convenzione ed alla costruzione del
P.V.Q. Madonnetta, nel medesimo contesto territoriale (Municipio XIII, ora
Municipio X) sono stati realizzati (e sono
attualmente funzionanti), altri Punti Verdi Qualità, altri impianti sportivi di
proprietà capitolina e di proprietà privata.
La realizzazione di
tali strutture ha inciso fortemente, in termini di riduzione, sull’utenza del
P.V.Q. Madonnetta, con la conseguente notevole contrazione dei ricavi
agevolmente riscontrabile attraverso l’esame dei bilanci della società per le
annualità 2011, 2012, 2013 e 2014, tanto che dal settembre 2014 la società
concessionaria ha preferito non attivare la piscina divenuta ormai
improduttiva.
La S.S.D.
POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea s.r.l. ha
più volte ma sempre inutilmente sollecitato la revisione della convenzione –
concessione (doc. n. 13 e 14) al fine di poter ristabilire l’equilibrio
economico finanziario degli investimenti e della connessa gestione economica
del Punto Verde Qualità Madonnetta e ciò nonostante che la sentenza n.
3817/2014 del Tribunale Amministrativo del Lazio – II^ sezione (doc. n. 15) abbia
riconosciuto l’esistenza in capo alla società concessionaria del diritto
soggettivo ad ottenere la revisione del piano economico - finanziario a seguito
di variazioni apportate ai presupposti del contratto dalla concedente Roma
Capitale.
Le difficoltà
finanziarie originate dalla consistente riduzione dei ricavi come sopra
descritta hanno avuto come conseguenza immediata l’impossibilità per la
POLISPORTIVA CIABOCCO di far fronte ai propri impegni con gli Istituti di
credito cosicché con lettera prot. n. LV/660 in data 02.3.2015 l'Ufficio Punti
Verdi Qualità diffidava la società concessionaria al pagamento di €
1.133.267,04 e comunicava l’avvio del procedimento di revoca – decadenza (doc.
n. 16).
Nonostante la
società concessionaria avesse provveduto in data 23 aprile 2015 a formulare le
proprie osservazioni (doc. n. 17) , con provvedimento dirigenziale n. 55 in
data 25 maggio 2015 (doc. n. 18) Roma Capitale determinava la decadenza – revoca
della concessione e risoluzione, con effetto immediato della convenzione –
concessione sottoscritta il 28 dicembre 2001.
Avverso tale
determinazione, la Polisportiva Ciabocco Andrea ha proposto ricorso avanti il
TAR del Lazio (R.G. 10209/2015) (doc. n. 19) chiedendo l'annullamento della
Determinazione di revoca ritenendola illegittima sotto diversi profili tra i
quali la mancata revisione del “PEF” – Piano Economico Finanziario.
Il TAR non ha ancora
fissato l'udienza di discussione.
La migliore dimostrazione della "diversità" del PVQ Madonnetta sono
le attestazioni di stima e solidarietà nei confronti della società
concessionaria e della sua attività di gestione seguite al provvedimento di
revoca della concessione, la partecipazione di migliaia di cittadini alla
manifestazione del 12/13 settembre ("Scateniamo
il Paradiso") (doc. n. 20) e, soprattutto, le dodicimila firme di
adesione alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare (doc. n. 21) che individua soluzioni per conciliare l’interesse
dell’amministrazione a ridurre la propria esposizione debitoria con l’esigenza
di salvaguardare il Parco della Madonnetta e le strutture ivi realizzate, in
ogni caso garantendo gli attuali standard di manutenzione.
Tanti cittadini che hanno in molti modi
espresso la soddisfazione di vedere un'area fino al 2000 abbandonata e in stato
di degrado curata, attrezzata ed aperta alla fruizione pubblica gratuita e, al
contempo, la preoccupazione che l'area ritorni alle condizioni in cui era prima
del 2000.
Prima ancora della
discussione della richiesta sospensiva del provvedimento di revoca della
concessione, con nota in data 24 settembre 2015 (doc. n. 22), ed anche rispondendo
alle sollecitazioni dei responsabili politici dell’Amministrazione Capitolina, l’esponente
ha inoltrato all’Ufficio Punti Verde di Roma Capitale un aggiornato “Piano
Economico - Finanziario”, ritenendo che ciò rispondesse all’esigenza della
pubblica amministrazione di vedere proseguire la gestione del Punto Verde in
una condizione di equilibrio economico che consentisse alla società
concessionaria di far fronte agli impegni assunti.
La nota di risposta
dell’Ufficio Punti Verde di Roma Capitale n. 2724 in data 28 settembre 2015, (doc.
n. 23) non può che suscitare vivo stupore e profonda perplessità: infatti il
dott. Giovanni Serra, Direttore di quell'ufficio, ha addirittura ritenuto il
documento "non proponibile
quale base di riferimento della revisione delle condizioni contrattuali"
in quanto "non risulta essere stato
redatto da soggetto qualificato nè risultano per lo stesso essere state svolte
attività di asseverazione ... secondo
i disposti ex (sic!) art 153 comma 9
del DLGS 163/2006".
Al di là del richiamo
normativo del tutto inappropriato (infatti si riferisce alla finanza di
progetto, figura giuridica del tutto diversa dalla concessione dei lavori
pubblici nella quale, per insegnamento del TAR Lazio, devono essere inquadrati
i P.V.Q.) si richiama l’attenzione sulla conclusione della nota dell’Ufficio
capitolino: “il progetto iniziale ed
il relativo Piano Economico Finanziario, redatti da codesta Società erano
sovradimensionati per cui le opere realizzate non avevano e non hanno la
capacità di autofinanziamento mediante la gestione”.
Tale conclusione è
contraddetta dalla realtà dei fatti: il piano presentato dalla società
esponente illustra la possibilità di raggiungere l'equilibrio economico della
gestione al verificarsi di due condizioni ben
esplicitate: l’allungamento del periodo di restituzione dei mutui e la
revisione dei tassi di interesse.
Ma la nota in esame
contiene un’affermazione che per la sua gravità non potrà non trovare una
sanzione: il progetto iniziale ed il relativo Piano Economico Finanziario,
redatti dalla S.S.D. POLISPORTIVA CIABOCCO Andrea s.r.l. al momento della sottoscrizione della convenzione –
concessione sarebbero stati sovradimensionati per cui “le opere realizzate non avevano e non
hanno la capacità di autofinanziamento mediante la gestione”.
Al riguardo si intende
ribadire che il Piano Economico Finanziario fu sì redatto dalla Polisportiva ma
fu poi sottoposto al vaglio degli Uffici
del Comune di Roma (Dipartimento Ambiente e Ragioneria) e, solo dopo l'approvazione
di questi, a quello del responsabile della Banca di Credito Cooperativo che, a
sua volta, lo approvò.
All’epoca della
stipula della convenzione, il piano economico era tutt’altro che insostenibile,
tanto ciò vero che la Polisportiva ha pagato, oltre € 1.061.040,66 di preammortamento, le rate dei diversi
mutui fino al 30 giugno 2011 per un importo di € 989.573,11 in conto capitale
ed € 1.137.807,93 per interessi per un totale di € 2.127.381,04.
Come già ampiamente
evidenziato, l’insostenibilità si è verificata successivamente e per responsabilità
esclusiva del Comune, il quale ha unilateralmente modificato l’assetto degli
impianti sportivi presenti nel territorio del Municipio XIII in pregiudizio
dell’esponente.
Ma vi è di più
grave: l’affermazione contenuta nella nota prot. n. 2724 in data 28.09.2015,
secondo cui “le opere non avevano e non hanno la capacità di autofinanziamento
mediante la gestione” è un riconoscimento esplicito ed inequivoco delle
ragioni della Polisportiva esponente, la quale sin dal dicembre 2012 ha
denunciato l’insostenibilità del piano economico ed ha ripetutamente richiesto
(ahimè inutilmente) la revisione del piano economico finanziario con la
conseguente rimodulazione dei mutui in corso (doc. nn. 13 e 14)
E’ evidente la
responsabilità del Direttore dell’Ufficio Punti Verdi che, pur consapevole come
confessato nella nota del 2015, nulla ha fatto per risolvere la questione ed,
anzi, non ha neppure risposto alle richieste della Polisportiva Ciabocco!
Le affermazioni in
esame che pretenderebbero di ascrivere la responsabilità dell’insostenibilità
economica della concessione alla società esponente, sono in evidente
contraddizione con il contenuto della Relazione che lo stesso Giovanni Serra il
04 giugno 2014 predispose e sottopose al Segretario Generale ed al Ragioniere
Generale di Roma Capitale in adempimento del disposto dell’ordinanza sindacale
n. 43 del 19 marzo 2014 istitutiva dell’Ufficio stesso (doc. n. 24).
In tale relazione si
chiarisce che “la garanzia prestata
dall’Amministrazione, senza alcuna verifica preventiva da parte degli Uffici di
Roma Capitale, consente alle banche di ammettere a finanziamento pubblico opere
oltremodo sovrastimate e sovrafatturate che rendono impossibile un recupero
dell’investimento dai proventi delle strutture realizzate” e che “la responsabilità delle banche,
uniche strutture deputate alla
valutazione dei Piani Economici – Finanziari, appare determinante in tutta
la sua gravità se si considera che l’accesso ai finanziamenti è avvenuto
senza il rispetto delle pochissime norme previste in convenzione a tutela degli
interessi economici dell’Amministrazione e senza che risulti effettuata una
reale istruttoria della sostenibilità dei business plan allegati alla richiesta
di mutuo”.
Anche al di là del comportamento omissivo
circa la revisione del PEF, l’Ufficio Punti Verdi Qualità, nelle more della
decisione del TAR sulla legittimità del provvedimento di revoca, ha posto in
atto una strategia diretta a "strangolare"
finanziariamente la società concessionaria cercando di convincere tutti i soggetti
utilizzatori delle diverse strutture che il pagamento degli importi
contrattualmente fissati con la Polisportiva dovesse essere fatto direttamente
all'Amministrazione Capitolina.
Di questa “pressione” ne sono dimostrazione:
i.
il sopralluogo del 15 settembre finalizzato alla “inventariazione dei beni esistenti sul Punto Verde Qualità in oggetto”
(doc. n. 25.) nel corso del quale i funzionari capitolini hanno
messo in atto azioni volte a screditare la gestione e la figura del
concessionario spargendo voci di presunti reati penali commessi dallo stesso. Di tali comportamenti sono stati testimoni diversi
cittadini e che hanno tentato, inutilmente, di avere maggiori informazioni su
quanto stava avvenendo.
ii.
la nota n. 2744 a firma del Direttore
dell'Ufficio, Giovanni Serra, inviata in data 30.9.2015 al sig. Roberto
Colluccini, titolare della società Roal Garden gestrice dell’area affittata per
uso vivaio (doc. n. 26);
iii. la
corrispondenza con Assieme Real Estate affittuaria di un bar ristoro ugualmente
all'interno del Punto Verde Madonnetta (doc.n. 27 e n. 28) ;
iv. la
presenza al parco per più giorni consecutivi di Vigili Urbani mandati a
richiedere insistentemente la documentazione amministrativa a tutti i soggetti
utilizzatori.
I soggetti utilizzatori, sicuramente
rassicurati dai comportamenti dei funzionari pubblici, non hanno più versato quanto
dovuto per le utenze (sempre e tutte intestate alla Polisportiva Ciabocco) e per
i canoni quanti pattuito ma ciò ha causato il collasso finanziario della
Polisportiva che, priva di risorse, non ha potuto far fronte ai propri impegni
con la società fornitrice dell’energia elettrica che ha così interrotto la
fornitura nella mattinata del 27 ottobre.
Conseguentemente la Polisportiva si è trovata
costretta ad impedire l’accesso alle persone e alle autovetture essendo le
strutture sportive del tutto inutilizzabili ma nella successiva giornata le catene poste a chiusura del cancello di ingresso sono
state rotte e sono riprese le attività sportive con la partecipazione di minori
ed adulti sia nel corpo centrale (ginnastica, danza) che nei palloni
pressostatici (pallavolo, pattinaggio, basket) e nei campi all'aperto (tennis,
calcio a 7 e a 5, skate).
A fronte di questo stato di
cose il sottoscritto in proprio e nella qualità di legale rappresentante della
Polisportiva in data 30 ottobre ha presentato al Comando della Stazione dei
Carabinieri di Acilia un esposto descrivendo la situazione e chiedendo lo
sgombero dei locali (doc. n. 29).
Con
telegrammi in data 30 e 31 Ottobre la Polisportiva ha informato della
situazione gli uffici di Roma Capitale (il Segretario Generale, il Vice
Direttore Generale, il Direttore dell'Ufficio Punti Verdi) (doc. n. 30 e n. 31).
Finalmente
nel pomeriggio del 2 novembre il Direttore dell'Ufficio Punti Verdi di Roma
Capitale inviava la nota prot. n. 3097 con la quale categoricamente affermava
di non aver “autorizzato alcuno a
procedere al taglio di catene o altre azioni forza” e rammentava alla
Polisportiva Ciabocco "che, seppure
decaduta, rimane obbligata alla custodia e guardiania del compendio immobiliare
fino alla ripresa in consegna da parte dell'Amministrazione scrivente"
(doc. n. 32)
Nella
stessa nota Giovanni Serra invitava il X Gruppo della Polizia Locale "a verificare quanto lamentato e a prendere
le opportune iniziative necessarie ad evitare l'incolumità pubblica (sic!!!) e la sicurezza delle attrezzature e degli
edifici"
A seguito
di tale comunicazione e perdurando lo stato di occupazione, nella stessa serata
del 2 novembre la Polisportiva inviava alle società sportive “occupanti” un
telegramma diffidale a rilasciare i locali (doc.n. 33).
Nonostante
tale stato di cose l'occupazione è proseguita.
Tutto ciò
ha formato oggetto di una denuncia – querela presentata in data 02 novembre presso
la Stazione dei Carabinieri di Acilia (doc.n. 34).
Nonostante
tale stato di cose l'occupazione è proseguita.
Le società occupanti si costituivano in un
fantomatico “Comitato Pro Madonnetta”
presieduto dal sig. Vittorio Di Francesco, Amministratore Unico della ssd a r l
La Fenice 2009 alla quale effettivamente la POLISPORTIVA CIABOCCO aveva
affittato la palestra per l’attività di ginnastica artistica e ritmica per il
periodo 01 giugno 2015 - 31 agosto 2016.
A questo punto la Polisportiva volendo anche
capire che cosa avesse originato un simile cambiamento di atteggiamento, tra
l’altro, verificava che la ssd a rl Fenice 2009 (P. IVA n. 08606951005,
iscritta alla Camera di Commercio di Roma con il n. 1106016) era
precedentemente denominata SSD a rl IL CANGURO (con la quale la POLISPORTIVA
CIABOCCO aveva avuto rapporti nella stagione sportiva precedente) e che
Fabrizio Testa era tra i fondatori della società e che alla data della visura
(18 novembre 2015) il 50% delle quote era di proprietà dello stesso Fabrizio
Testa (doc. n. 35).
Il sig. Ciabocco denunciava pubblicamente tale
stato di cose in un'assemblea tenutasi al Parco il giorno 17 dicembre alla
presenza di numerosi cittadini e rappresentanti di diverse forze politiche (doc.
n. 36).
All'esito di tale riunione in data 23 dicembre 2015
il Comitato “Salviamo il Parco della
Madonnetta” scriveva al Prefetto di Roma chiedendo di valutare
l’opportunità di emettere un provvedimento che impedisse alla SSD a rl LA
FENICE 2009 così profondamente infiltrata di continuare ad utilizzare uno
spazio di proprietà pubblica. (doc. n. 37) e, successivamente, informava anche
il Direttore dell’Ufficio P.V.Q. di Roma Capitale della presenza all’interno
del P.V.Q. della ssd a rl La Fenice e della composizione della compagine
sociale della stessa (doc. n. 38).
Finalmente con determinazione n. 4 del 22
gennaio 2016 prot. n. 247 (doc. n. 39) il Direttore dell'Ufficio P.V.Q.
provvedeva a “interdire con efficacia
immediata ogni attività in essere nell'area sportiva ricompresa nel
"Punto Verde Qualità 13.8 P.d.Z. 88 Madonnetta" di cui all'allegata
planimetria, parte integrante del presente provvedimento, con diffida a
lasciare i locali occupati, liberi da persone e cose non di proprietà
dell'Amministrazione Capitolina, entro e non oltre giorni quindici dalla
notifica del presente atto!, con l'avvertenza che in mancanza si procederà allo
sgombero forzoso in danno con l'ausilio della Polizia Locale”.
Ciò in quanto “è stato verificato che – a seguito
di contratto sottoscritto con la SSD Ciabocco relativo al periodo
01.06.2015 al 31.08.2016 per un importo di € 30.00 , all’interno della
struttura è presente ed opera quale promotore di un Comitato denominato “pro
Madonnetta” la Società Sportiva Dilettantistica La Fenice 2009 nella cui
compagine sociale figura, quale azionista al 50%, persona già condannata per
reati contro la Pubblica Amministrazione ed attualmente sottoposta a processo
penale per i reati di cui all’art. 461 bis davanti al Tribunale di Roma,
procedimento che ha vista l’Amministrazione Capitolina costituirsi parte civile”.
Mentre le attività effettivamente cessavano
subito, la rimozione dei materiali avveniva ben oltre il termine di quindici
giorni senza che nessuno vigilasse cosicché è stato possibile portare via
attrezzature che, in quanto acquistate nell’ambito della convenzione –
concessione, sono (o erano) di proprietà di Roma Capitale.
Infine nel pomeriggio del 29 febbraio u.s.
una pattuglia di Vigili Urbani del X Gruppo composta ha affisso cartelli su
parte degli edifici degli impianti del P.V.Q., cartelli che recitavano
testualmente: "Verbale di chiusura
struttura immobile a seguito Determinazione Dirigenziale N.4 del 22/1/2016 a
firma del Direttore Giovanni Serra e Dirigente Fabio Rocchi – Si comunica che
in data 29/2/2016 vengono apposti presenti verbali come disposto dalla
determinazione in oggetto. Coloro che verranno sorpresi all’interno verranno
perseguiti a norma di legge”" (doc .n. 40).
Ebbene la citata determinazione dirigenziale n.
4 del 22 gennaio 2016 (doc.n. 39) non ha disposto la chiusura degli edifici ma
ha disposto "di interdire con
efficacia immediata ogni attività in essere nell'area sportiva
ricompresa nel "Punto Verde Qualità 13.8 P.d.Z. 88 Madonnetta" di cui
all'allegata planimetria, parte integrante del presente provvedimento, con
diffida a lasciare i locali occupati, liberi da persone e cose non di proprietà
dell'Amministrazione Capitolina, entro e non oltre giorni quindici dalla
notifica . del presente atto, con l'avvertenza che in mancanza si procederà
allo sgombero forzoso in danno con l'ausilio della Polizia Locale".
Ed ancora: “Il
Gruppo X Mare di Polizia Locale è incaricato dell'esecuzione del presente provvedimento
relativamente all'inibizione immediata delle attività ed alla notifica
dello stesso agli interessati”
Come è evidente non vi è alcuna prescrizione di
chiusura ed anzi si ribadisce che la SSD Ciabocco Andrea srl “rimane obbligata alla custodia e alla
guardiania del compendio immobiliare fino alla ripresa in consegna da parte
dell’Amministrazione", cosa che evidentemente ancora non è avvenuta.
Tuttavia questo atteggiamento ha generato la
convinzione che fosse del tutto inopportuna ancorché non giuridicamente inibita
la ripresa delle attività all’interno del centro sportivo anche perché alcuni
degli occupanti continuavano ad aggirarsi con il pretesto di completare lo
sgombero delle attrezzature.
Da quel momento gli impianti sportivi non sono
stati più utilizzati e Roma Capitale non ha adottato alcun provvedimento per
garantire il permanere di livelli minimi di manutenzione che sono strettamente
connessi all'uso quotidiano né, d'altra parte, la Polisportiva poteva
provvedere a tali incombenti sia per le disposizioni e l'atteggiamento adottati
dall'Amministrazione sia per il totale prosciugarsi delle risorse finanziarie
conseguente al dissolversi delle società utilizzatrici.
L'atteggiamento quanto meno omissivo dei
diversi uffici di Roma Capitale ha avuto come conseguenza il deterioramento e
la distruzione parziale di beni appartenenti al patrimonio pubblico (circostanza
ampiamente nota a tutti!) cosicché qualora si addivenisse alla decisione di
ripristinare con la Polisportiva Ciabocco o altro soggetto, il Punto Verde
sarebbero necessarie ingenti spese (a carico del bilancio pubblico?).
E ciò senza voler considerare che il medesimo
atteggiamento ha di fatto privato i cittadini del quartiere di servizi sportivi
e ricreativi che, fino al momento dell'intervento dei doversi uffici capitolini
erano realizzati all'interno del PVQ e che dal dicembre 2015 nessuno svolge o
può svolgere.
A conferma di quanto sopra esposto, nonostante
la Polisportiva abbia continuato a provvedere alla custodia e alla guardiania,
sono stati compiuti atti vandalici come denunciato al Comando della Stazione
dei Carabinieri di Acilia il 16 aprile 2016 (doc. n. 41) e il 28 aprile 2016 (doc.
n. 42).
tutto ciò premesso, il sottoscritto in
proprio e nella qualità di Amministratore Unico della S.S.D. Polisportiva
CIABOCCO ANDREA a r. l.
chiede
a codesta Autorità Contabile
di accertare:
1. se il danneggiamento e il
deterioramento degli edifici e delle attrezzature di proprietà pubblica
realizzate all'interno del Punto Verde Qualità Madonnetta sito in Roma -
Municipio X sia conseguenza del comportamento dei responsabili degli Uffici di
Roma Capitale e/o di coloro che hanno agito in nome e per conto degli stessi;
2. se il mancato riequilibrio del piano
economico finanziario con il conseguente inadempimento da parte della
Polisportiva e l'escussione della fideiussione rilasciata da Roma Capitale in
favore della Banca di Credito Cooperativo non abbia generato un danno per Roma
Capitale costretta a pagare somme ingenti che sarebbero rimaste, con l'uso
della normale diligenza da parte dei responsabili degli Uffici di Roma Capitale
e/o di coloro che hanno agito in nome e per conto degli stessi, a carico della
Polisportiva concessionaria;
3. quali siano, in caso di accertamento
per colpa e/o dolo anche in considerazione dei principi di efficienza,
efficacia ed economicità costituzionalmente imposti, le misure ritenute più
opportune nei confronti dei soggetti eventualmente responsabili del danno
erariale cagionato oltre che dell’eventuale danno alle persone e all’ambiente
nel territorio comunale
In fede
Roma 28 giugno 2016
L'AMMINISTRATORE UNICO
Andrea Ciabocco
Si allega fotocopia
documento identità
Indice documenti allegati
1.
deliberazione Coniglio Comunale n. 169 del 01
agosto 1995
2.
deliberazione Giunta Comunale n. 4480 del 17
dicembre 1996
3.
deliberazione della Giunta Comunale n. 2175 in
data 17 gennaio 1999
4.
deliberazione della Giunta Comunale n. 1282 in
data 11 giugno 1999,
5.
deliberazione della Giunta Comunale n. 763 in
data 7 dicembre 2001
6.
deliberazione della Giunta Comunale n. 312 in
data 11 giugno 2002
7.
deliberazione del Consiglio Comunale n. 12 del
18 gennaio 2006
8.
deliberazioni del Consiglio Comunale n. 148 e
n. 149 del 14 settembre 2006
9.
deliberazione del Consiglio Comunale n. 101 del
17 novembre 2009
10.
convenzione – concessione Comune di Roma /
Polisportiva Ciabocco del 28 dicembre 2001
11.
planimetrie del Punto Verde Qualità Madonnetta
12.
elenco attività svolte all'interno del Punto
Verde Qualità Madonnetta
13.
richiesta revisione PEF 16 aprile 2014
14.
richiesta revisione PEF 6 maggio 2014
15.
sentenza n.
3817/2014 del Tribunale Amministrativo del Lazio
16.
nota Ufficio Punti
Verdi Qualità prot. n. LV/660 del 02 marzo 2015
17.
osservazioni Polisportiva
Ciabocco
18.
determinazione dirigenziale
n. 55 del 25 maggio 2015
19.
ricorso avanti il
TAR del Lazio (R.G. 10209/2015)
20.
manifestazione "Scateniamo il Paradiso" del 12/13 settembre 2015
21.
proposta di deliberazione di iniziativa popolare
22.
nota Polisportiva Ciabocco
del 24 settembre 2015
23.
nota dell’Ufficio
Punti Verde n. 2724 del 28 settembre 2015
24.
relazione Serra 04
giugno 2014 prot. n. 2696
25.
sopralluogo del 15 settembre
26.
nota n. 2744 del 30 settembre 2015 del
Direttore dell'Ufficio Punti Verdi Qualità a Coluccini Roberto
27.
nota n. 1742 del 17 giugno 2015 del Direttore
dell'Ufficio Punti Verdi Qualità a Assieme Real Estate srl
28.
nota n. 2743 del 30 settembre 2015 del
Direttore dell'Ufficio Punti Verdi Qualità a Assieme Real Estate srl
29.
esposto denuncia in data 30 ottobre 2015
presentato al Comando della Stazione dei Carabinieri di Acilia
30.
telegramma n. ZCZC 1923772635943
in data 30 ottobre 2015
31.
telegramma n. ZCZC
260772872233 in data 31 ottobre 2015
32.
nota prot. n. 3097 del 2
novembre del Direttore dell'Ufficio Punti Verdi di Roma Capitale
33.
telegramma n. ZCZC
1310673405228 in data 02 novembre 2015
34.
denuncia – querela
presentata in data 06 novembre 2015
35.
visura storica CCIAA di
Roma della SSD a rl LA FENICE 2009
36.
assemblea Comitato Salviamo il Parco del 17 dicembre 2015
37.
nota del 23 dicembre 2015 del Comitato “Salviamo il Parco della Madonnetta” al
Prefetto di Roma
38.
nota in data 23 dicembre 2015 del Comitato “Salviamo il Parco della Madonnetta al Direttore dell'Ufficio Punti Verdi di Roma Capitale
39.
determinazione Dirigenziale n. 4 del 22 gennaio
2016 prot. n. 24
40.
verbale chiusura impianto ad opera Polizia
Locale X gruppo in data 29 febbraio 2016
41.
denuncia alla stazione Carabinieri di Acilia
del 16 aprile 2016
42.
denuncia alla stazione Carabinieri di Acilia
del 28 aprile 2016
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