Punti verde qualità
Conferenza di servizio per salvare quelli buoni
Una Conferenza dei servizi interna per non fare di tutta l’erba un fascio. Così Francesco Paolo Tronca prova a riequilibrare il diktat arrivato qualche mese fa da Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che in una missiva affermava che «I Punti Verde Qualità vanno chiusi tutti». Dopo una lunga riflessione, il commissario capitolino ha deciso di dare retta al capo dell’ufficio di scopo sui PvQ, Giovanni Serra e provare a valutare, caso per caso, dove sia possibile salvare quella che finora si è dimostrata un’esperienza fallimentare e dannosa. È per questo che l’ex prefetto di Milano ha firmato ieri una delibera per l’istituzione di una commissione interna permanente per la valutazione dei procedimenti in essere. Un provvedimento atteso da tempo, anche dagli stessi gestori. La vicenda dei Punti Verde è nota: decine di parchi e aree incolte assegnati in gestione durante gli anni 2000 a società sportive, con l’obiettivo di riqualificarle in cambio della possibilità di poter guadagnare dalla costruzione di piscine, campi da calcio e palestre. Un progetto naufragato di fronte alla disonestà di diversi assegnatari e alcuni funzionari comunali: il Campidoglio aveva offerto ai vincitori del bando una fideiussione del 95% sui mutui, situazione che ha portato un’esposizione debitoria del Comune che supera i 400 milioni di euro. Oggi, dopo anni di scandali, arresti e inchieste in corso, anche chi si è comportato bene rischia la revoca a causa di ritardi nel pagamento del mutuo e di mancati collaudi che gli uffici capitolini stessi avrebbero dovuto effettuare. «Roma Capitale ha sicuramente un interesse a regolarizzare – si legge nella nota del Campidoglio - per quanto possibile e nella debita considerazione dei rilievi e delle considerazioni dell’Anac, le opere realizzate». Chissà che non sia la volta buona per distinguere anche in questo ambito fra i corrotti, i furbi e gli onesti.
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