domenica 28 febbraio 2016

Lettera al Dott. Cantone ANAC sul parere di "chiusura" di tutti i Punti Verdi Qualità

Egr. Dott.Cantone,
sono Andrea Ciabocco, concessionario del Punto Verde Qualità Madonnetta del Comune di Roma.
Le scrivo dopo aver letto la risposta del Consiglio dell’ANAC AG 80/15/AP del 4/11/2015  all’istanza del Comune di Roma prot. N. 114694.
La società che rappresento è stata una delle vincitrici del bando comunale nell’ormai lontano 1995 e ad oggi è una delle poche società originarie sopravvissute.
Il bando chiedeva la disponibilità a privati a progettare, realizzare e gestire un intervento denominato “Punto Verde Qualità Madonnetta”, secondo quanto indicato nel progetto esecutivo e nel progetto gestionale ed economico indicati nelle premesse della convenzione stessa, e quindi trattasi di una concessione di costruzione e gestione, disciplinata,  in seguito, con l’entrata in vigore del codice degli appalti, dagli articoli 143 e ss. del citato decreto legislativo n. 163/2006.
Nel parere del Consiglio dell’ANAC da me citato si descrive, da parte dell’amministrazione comunale di Roma, una realtà distorta, quantomeno per la realtà che io rappresento.
Gli uffici dell’amministrazione comunale rappresentano che:
1.  “...sussistenza di diffusi illeciti amministravi e penali nella gestione del rapporto asseritamente concessorio”
2.   “…Si mette in evidenza che il rischio concessorio è stato di fatto assunto per intero in capo all’amministrazione comunale”
3.  “… non vi è alcuna certezza sul valore delle opere”
4.  “Tali illeciti non si esauriscono solo alla materia della contrattualistica pubblica, ma si estendono all’edilizia e all’urbanistica”
5.  “…le aree cd profit superano di gran lunga le aree verdi gratuitamente accessibili … si ravvisano soltanto attività commerciali”
6.  “Tra gli illeciti rappresentati vi è quello della mancanza di collaudo”
7.  “Si è proceduto alla revoca di alcune concessioni/convenzioni”
       Alla luce di ciò mi permetto di osservare che:
1.  Se sono presenti illeciti amministrativi e penali andrebbero segnalati all’autorità giudiziaria competente .
2.  Il rischio concessorio non è, almeno nel mio caso, assolutamente in carico esclusivo all’amministrazione comunale visto che:
·        La società che rappresento ha investito su un quadro economico generale di 11.700.000€ ben 4.000.000 € e in piu’ a oggi ha pagato di interessi di ammortamento e preammortamento altri 2.000.000€
·        La sentenza del tar lazio  N°03817/2014 statuisce che la concessione è “concessione di lavori pubblici” e quindi riconosce il diritto soggettivo al riequilibrio del piano economico/finanziario
·        La concessione col comune di roma presenta delle clausole vessatorie riconoscendo al comune di roma un canone annuo per le strutture costruite dalla concessionaria di € annui a fronte di oneri per la manutenzione del verde, totalmente a carico della società concessionaria, di € annui
3.  Tutti gli stati di avanzamento lavori sono stati certificati dalla Commissione di Vigilanza della quale facevano parte tecnici comunali e dirigenti delle banche finanziatrici. I prezzi presenti nel capitolato facevano riferimento al prezzario della Regione Lazio allora vigente.
4.  Se veramente esistono tali illeciti vanno perseguite le persone che se ne sono macchiate. Se illeciti sono stati fatti la maggior parte di essi è stata fatta in danno della società che rappresento. Ricordo di avere, unico concessionario, nel marzo del 2011 denunciato comportamenti illegittimi da parte dell’allora Responsabile Unico del Provvedimento Arch Stefano Volpe che poi nel marzo del 2012 verrà arrestato dalla Guardia di Finanza per vari reati e che ha , oggi, un processo pendente.
5.  Il Parco della Madonnetta è costituito da 21(ventuno!) ettari di verde dei quali ben 17(diciassette!)a fruizione pubblica piantumati con migliaia di essenze a oggi bosco. Le attività commerciali si limitano sui previsti 6.700 mq. di superficie coperta a circa 800 mq. con il resto destinato ad attività sportive, asili e parco giochi.
6.  La società che rappresento chiede inascoltata dal 31/12/2008 il collaudo delle opere ma poiché detto collaudo è a spese dell’amministrazione  comunale mai è stato effettuato.
7.  La società che rappresento è tra quelle alle quali è stata revocata la concessione/convenzione per la quale è stato presentato ricorso al Tar del Lazio che mette in evidenza che:
·        nel 2002 firmo un contratto di mutuo con il Credito Sportivo con tassi che oggi appaiono del tutto fuori mercato se non addirittura usurari. Non ho avuto la possibilità di ricontrattarli;
·        nel 2006 è approvata una nuova convenzione con le banche che prevedeva un allungamento dei mutui a 20 anni. Chiedo, inascoltato, di poterne usufruire;
·               sono stato costretto a sottoscrivere una fideiussione con la Società Italiana Cauzioni, ora Atradius, che non garantiva nulla e nessuno ma che mi è costata decine di migliaia di euro;
·               con le trattenute operate sui finanziamenti erogati al Parco della Madonnetta (€ 450.000) è stato pagato il debito di qualche altro concessionario inadempiente;
·               nel 2009, con i Mondiali di Nuoto, il Comune autorizza la costruzione di nuovi impianti sportivi (alcuni di grandi dimensioni) che sono andati a pescare nel nostro stesso bacino d'utenza, mettendoci in enorme difficoltà fino al punto di costringerci a chiudere la piscina, nostro vanto, presso la quale, tra l'altro, sono state organizzate ben 2 edizioni dei Campionati Italiani di nuoto a squadre del Comitato Italiano Paraolimpico;
·            la crisi economica del paese ha ridotto drasticamente le risorse da spendere per lo sport    e il loisir;
·           denuncio anche alla Ragioneria del Comune che il tasso applicato sul    nostro mutuo con il Credito Sportivo è superiore al tasso soglia ma mai abbiamo potuto ricontrattarlo e siamo stati costretti a rivolgerci alla magistratura.
·               il silenzio e l'inazione del Comune proseguono nonostante il TAR abbia riconosciuto, come già esposto, il mio diritto soggettivo in quanto concessionario di lavori pubblici ad ottenere ed eventualmente ottenere il riequilibrio del piano economico finanziario.

Cito ora un estratto del parere del Consiglio dell’ANAC che si riferisce all’interesse pubblico:
“…in altri termini, l’interesse pubblico ad evitare i palesati “gravissimi pregiudizi di ordine economico e sociale” non puo’ essere valutato ex se, ma occorrerà altresì valutare …” e in un parere di qualche tempo fa si leggeva”…Si noti come l’attuale normativa (art143) sposti l’attenzione dal danaro in quanto tale  per vedere invece lo stesso come uno degli elementi dell’intervento. L’intervento che si compone oltre del prezzo della costruzione dell’opera e sua qualità,della gestione del servizio e qualità dello stesso,del tempo di concessione,della remunerazione degli investimenti privati,nonché dell’ordinario utile d’impresa. E’ quindi l’amministrazione che ha la discrezionalità per amalgamare questi elementi al variare dei diversi interventi in base agli elementi forniti.”

Per concludere:
·        nel caso del Parco della Madonnetta non è comprensibile perché all’entrata in vigore del Codice degli Appalti si sia continuato a brancolare nel buio e non si sia applicata la normativa e in special modo l’articolo 143 comma 8 e 8 bis.
·        E’ quanto mai discutibile l’operato dell’amministrazione che mai ha voluto cercare di trovare una soluzione a un problema finanziario che poteva essere risolto con l’applicazione della normativa citata.
·        L’interesse pubblico del Parco della Madonnetta è provato dagli anni di attività, dalle infinite attestazioni di buon operato, dalla enorme mobilitazione dei cittadini che a seguito della revoca hanno in 14 giorni raccolto 12.000 firme per la presentazione di una delibera di iniziativa popolare risolutiva delle problematiche finanziarie e gestionali del parco.
·        Da ultimo mi si consenta di dire che è quantomeno singolare che debba pagare le azioni irresponsabili dell’amministrazione comunale chi in questi ultimi 15 anni ha svolto un esemplare servizio pubblico.



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