PANORAMICA SUI PUNTI VERDE QUALITÀ (PVQ)
Cosa sono i “Punti verdi di qualità”? Perché in pochi sono a conoscenza di questo argomento?
I “Punti verde qualità” sono degli spazi ludico-sportivi in cui sarebbero dovuti sorgere piscine, chioschi, campi da calcio o tennis, ristoranti, parchi per bambini, asili nidi.
È da ben diciotto anni che le amministrazioni di Roma cercano di portare questi miglioramenti in varie periferie partendo da Spinaceto a San Basilio, da Ostia a Dragona.
Più precisamente, i “Punti Verde Qualità” programmati erano ben 75 ed in 19 anni di lavoro, ne sono stati portati a termine solo 16, mentre 10 sono quelli ancora in fase di costruzione.
Praticamente, la percentuale del lavoro portata a termine è molto inferiore alla programmazione, sopratutto se si pensa che i lavori proseguono da ben 19 anni.
Per comprendere meglio la situazione, bisogna tornare indietro nel 1995, quando in quegli anni sindaco di Roma era Francesco Rutelli, primo sindaco della capitale ad essere eletto, nel 1993, direttamente dai cittadini. Nel ’95 con la giunta Rutelli, furono pensate queste aree verdi per migliorare l’ambiente periferico. L’ideà sembrò un’ottima soluzione per rivalutare quelle zone di Roma che erano state completamente abbandonate o quasi. Col passare degli anni però la situazione non si è svolta per il meglio. Negli ultimi 6 anni il Comune aveva garantito finanziamenti bancari che sfioravano i 265,6 milioni di euro, una somma molto più che sufficiente a svolgere i lavori. Lo scopo era quello di acquistare le aree da assegnatari che erano stati impoveriti dalla crisi, riuscendo quindi a pagare prezzi non molto elevati. Inoltre, altri 360 milioni furono garantiti dalle giunte di centrosinistra presiedute da Rutelli e Veltroni. La cifra totale dei finanziamenti risulta essere quindi di 625,6 milioni di euro, cifra che è andata a indebitare il Comune di Roma con una difficile situazione che un giorno andrà risanata. Col passare degli anni i costi inoltre si sono alzati fino a raggiungere cifre altissime che non hanno permesso il regolare svolgimento dei lavori.
Nel 2014 il numero dei “Punti Verde Qualità” costruiti è salito a 18, 10 in corso di realizzazione e 11 ancora in progettazione. Dopo tanti anni, quasi venti, dagli inizi dei lavori, la fiducia che questo progetto possa essere portato a termine, è minima. Come spesso accade in Italia, un’idea che poteva essere trasformata in un vero miglioramento, è finita per essere l’ennesima pagina nera ancora non del tutto spiegata.
Per fortuna è di questi giorni la notizia che alcune persone esperte del settore, come il Presidente della Federazione degli Imprenditori di Impianti Sportivi (FIIS) Cesare Pambianchi, stiano spingendo per porre rimedio e ordine a questa situazione che, sicuramente, non aiuta noi cittadini. Non ci resta che incrociare le dita!
I “Punti verde qualità” sono degli spazi ludico-sportivi in cui sarebbero dovuti sorgere piscine, chioschi, campi da calcio o tennis, ristoranti, parchi per bambini, asili nidi.È da ben diciotto anni che le amministrazioni di Roma cercano di portare questi miglioramenti in varie periferie partendo da Spinaceto a San Basilio, da Ostia a Dragona.
Più precisamente, i “Punti Verde Qualità” programmati erano ben 75 ed in 19 anni di lavoro, ne sono stati portati a termine solo 16, mentre 10 sono quelli ancora in fase di costruzione.
Praticamente, la percentuale del lavoro portata a termine è molto inferiore alla programmazione, sopratutto se si pensa che i lavori proseguono da ben 19 anni.
Per comprendere meglio la situazione, bisogna tornare indietro nel 1995, quando in quegli anni sindaco di Roma era Francesco Rutelli, primo sindaco della capitale ad essere eletto, nel 1993, direttamente dai cittadini. Nel ’95 con la giunta Rutelli, furono pensate queste aree verdi per migliorare l’ambiente periferico. L’ideà sembrò un’ottima soluzione per rivalutare quelle zone di Roma che erano state completamente abbandonate o quasi. Col passare degli anni però la situazione non si è svolta per il meglio. Negli ultimi 6 anni il Comune aveva garantito finanziamenti bancari che sfioravano i 265,6 milioni di euro, una somma molto più che sufficiente a svolgere i lavori. Lo scopo era quello di acquistare le aree da assegnatari che erano stati impoveriti dalla crisi, riuscendo quindi a pagare prezzi non molto elevati. Inoltre, altri 360 milioni furono garantiti dalle giunte di centrosinistra presiedute da Rutelli e Veltroni. La cifra totale dei finanziamenti risulta essere quindi di 625,6 milioni di euro, cifra che è andata a indebitare il Comune di Roma con una difficile situazione che un giorno andrà risanata. Col passare degli anni i costi inoltre si sono alzati fino a raggiungere cifre altissime che non hanno permesso il regolare svolgimento dei lavori.
Nel 2014 il numero dei “Punti Verde Qualità” costruiti è salito a 18, 10 in corso di realizzazione e 11 ancora in progettazione. Dopo tanti anni, quasi venti, dagli inizi dei lavori, la fiducia che questo progetto possa essere portato a termine, è minima. Come spesso accade in Italia, un’idea che poteva essere trasformata in un vero miglioramento, è finita per essere l’ennesima pagina nera ancora non del tutto spiegata.
Per fortuna è di questi giorni la notizia che alcune persone esperte del settore, come il Presidente della Federazione degli Imprenditori di Impianti Sportivi (FIIS) Cesare Pambianchi, stiano spingendo per porre rimedio e ordine a questa situazione che, sicuramente, non aiuta noi cittadini. Non ci resta che incrociare le dita!
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