giovedì 17 aprile 2014

Carteinregola - La storia

La storia

[Ricavata dall' Ordinanza di Istituzione dell'Ufficio di scopo "Indirizzo e coordinamento del programma Punti Verde di Roma Capitale". Conferimento dell'incarico di Direzione al Dirigente  Amministrativo dott. Giovanni Serra. scarica Ordinanza N 43 del 19.03.2014]
 
La storia comincia il primo agosto 1995, quando l’Assemblea Capitolina – Sindaco Rutelli  al primo mandato – approva la deliberazione n.169, con cui approva l’affidamento  attraverso una procedura di gara ad evidenza pubblica di alcune aree verdi non (sufficientemente)  attrezzate e relativo schema di convenzione (scarica delibera Cons Comun 169-1995. Dopo numerose altre delibere di Giunta e di Consiglio (Delibera per risultanze della graduatoria:DGDelib.N 4480 del 17.12.1996, Procedure criteri e caratteri di intervento sulle aree per i PVQ:DCDelib. N 84 del 07.05.1998, Regolamento per la Concessione di aree pubbliche per attività di spettacolo viaggiante e parchi divertimento: DCDelib. N 197 del 08.10.1998Delibera del Comissario starordinario -si era in periodo preelettorale -  Indirizzi per la dotazione di servizi, riqualificazione e manutenzione del verde nelle aree denominate Punti Verdi Ristoro 21 marzo 2008-50), cominciano a “evidenziarsi criticità di carattere sia  amministrativo che contabile” e con Ordinanza del 2/11/2010 viene istituita una “commissione tecnico-amministrativa per il monitoraggio del programma PVQ“. “Preso atto delle risultanze” di tale monitoraggio, con l’Ordinanza n.91 del 30 marzo 2012, viene istituito un primo “ufficio temporaneo  di scopo“, “Gestione Sviluppo PVQ” per assolvere alle funzioni prima affidate al  Dip. Tutela Ambientale. Pochi mesi dopo però, con  l’Ordinanza n.270 del 6 dicembre 2012 , si ripassa la palla al Dip. Tutela Ambientale. Ma poi – di nuovo dopo pochi mesi – con la  Deliberazione 75 del 1 marzo 2013, si  dispone l’istituzione di un nuovo ufficio “speciale” – questa volta nell’ambito del Dip. Ambiente – a cui si attribuiscono  “funzioni relative alla gestione del Programma Punti Verdi Qualità, Infanzia, Ristoro e Polifunzionali“, suddividendole tra due uffici.
E si arriva alla nuova Giunta Marino, che con Deliberazione 384 del 25-26 ottobre 2013,  approva un nuovo ordinamento degli uffici e separa, nell’ambito del Dipartimento Tutela Ambientale, la gestione del verde pubblico da quella dei “Punti Verde”.  Ma intanto attraverso un “nuovo impulso” “nella attività di monitoraggio delle criticità“, “si evidenziano  criticità ulteriori, rispetto a quelle già note di carattere sia amministrativo che contabile, a prevalente contenuto tecnico – urbanistico e patrimoniale, che investono le procedure relative alla individuazione e destinazione delle aree, alla progettazione, realizzazione, collaudo, acquisizione e concessione”. Cioè, praticamente, le criticità investono  tutto (1).
C’è da chiedersi con tutto questo monitorare e individuare come sia possibile che le criticità abbiano continuano a crescere, mentre continuava  il turn over dei soggetti a cui era affidata  la “patata bollente”. L’ulltimo degli “invetsiti” è  l’ex direttore del Dipartimento Mobilità, Giovanni Serra, a cui va tutta la nostra solidarietà (sperando che almeno lui riesca a resistere per un po’ più di qualche mese). Serra è stato  nominato responsabile dell’ennesimo “ufficio di scopo”, “nell’ambito della direzione esecutiva” con la Delibera citata, il 19 marzo scorso, poichè “risulta necessario assicurare un’azione coordinata ed efficace delle strutture preposte..nonchè un adeguato ambito di presidio delle attività finalizzate alla gestione diretta dei processi”(perchè prima, gli altri che cosa dovevano fare?).
Il suo Ufficio “dovrà relazionare mensilmente all’assessore competente” – cioè l’Assessore all’Ambiente Estella Marino – “tramite il Direttore Esecutivo, sulle attività svolte“. “Il termine del conseguimento degli obiettivi è fissato in due anni dalla data di adozione del presente provvedimento“.  Speriamo che tra due anni non venga istituito un nuovo ufficio, dopo aver constatato che “si sono evidenziate criticità ulteriori” e che “risulta necessario assicurare un’azione coordinata ed efficace“. Questo  mentre si rischia di vendere il patrimonio pubblico – cioè di tutti – per coprire neanche  i debiti, ma gli interessi sui debiti, che continueranno inesorabili, anno dopo anno.
Per mettere fine a questa vicenda, non servono più  giri di parole – che spesso sfiorano l’ironia involontaria -  serve un’amministrazione che dimostri di voler fare sul serio, pubblicando tutto, e soprattutto mettendo on line le ripetute “verifiche” e monitoraggi” che non hanno risolto un bel niente, dato che le “criticità” (altro eufemismo) hanno continuato ad aumentare. E mettendo on line, se non i nomi dei funzonari, almeno quelli degli uffici che dovevano vigilare e intervenire e non l’hanno fatto. E di tutti quelli che sono stati al governo e all’opposizione, scambiandosi i ruoli, e non si sono accorti di nulla….

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