Garbatella, il polmone “grigio” di Roma
Grido d’allarme dal Municipio XI per
la cattiva o inesistente manutenzione
del verde pubblico. Scarsità di fondi,
mancanza di una programmazione seria,
impossibilità di far fronte a tutte le richieste
provenienti dal territorio: fatto sta che,
come nel resto delle ex circoscrizioni romane,
anche in quella con la maggioranza
di parchi e aree verdi (dal parco della Caffarella
a quello dell’Appia Antica passando
per Tor Marancia) si continua a lavorare
sempre e solo in emergenza. Quasi un leit
motiv dell’Amministrazione, considerando
la situazione delle strade e delle scuole
capitoline. L’ultima “nota dolente” arriva
dal Movimento 5 Stelle, che ha realizzato
un ampio reportage fotografico sulla situazione
di degrado e abbandono che grava
su Parco Scott, una delle aree “potenzialmente”
più graziose e ricche di fascino
del municipio. Si parte da un video girato
dagli stessi militanti, due anni fa, per far
notare che poco o nulla è cambiato. Anzi,
come viene fatto osservare, “il degrado
oggi si è notevolmente accentuato. Il fogliame
ha ricoperto tutta l'immondizia che
era stata precedentemente gettata e mai
rimossa. Nelle panchine del parco, alcune
danneggiate vistosamente, nascono i funghi.
I giochi dei bimbi sono stati presi
d'assalto dai vandali e sono inutilizzabili,
le auto parcheggiano in zone proibite. In
tutto questo – sottolineano glli esponenti
del M5S - Il Municipio si è preoccupato
solo di mettere dei graziosi porta biciclette
in legno, che nessuno utilizzerà mai visto
che sono ricoperti da erbacce e altri rifiuti.
Oltre a una inutile bacheca, dove non
viene affissa alcun tipo di informazione.
Quindi se un turista attraversa quella via,
per accedere verso l'Appia Antica non troverà
indicazioni, ma dovrà usare la rabdomanzia
». Non cade certo dalle nuvole il
presidente del Municipio XI, Andrea Catarci:
«La gestione delle aree verdi fa acqua da
tutte le parti –spiega – ma di certo non è
qualcosa che può essere ascritto alla nostra
responsabilità. La competenza è dell’ufficio
Giardini del Campidoglio che per vari motivi,
dalle carenze di fondi a quelle di personale,
interviene da anni in maniera a
dir poco insufficiente nonostante le nostre
sollecitazioni, quelle dei residenti, delle
associazioni e nonostante le raccolte firme
più volte presentate in Campidoglio. A
oggi le aree verdi del nostro territorio
possono dirsi abbandonate, stanti il silenzio
e il disinteresse dell’Amministrazione capitolina.
Come Municipio facciamo quello
che possiamo, ma va considerato puro volontariato.
In questa situazione di degrado
generalizzato, tra l’altro, va sottolineata
la sperimentazione che abbiamo intrapreso
sull’area verde di via Magnaghi, che abbiamo
prima preso in carico e poi affidato
tramite bando a un’associazione per la
manutenzione ordinaria e straordinaria:
una piccola “perla”, che però resta una
goccia nel mare». Tra le situazioni “limite”
non c’è solo il parco Scott. Catarci cita tre
esempi concreti: parco Nobles, parco Caduti
del mare di via Pullino e parco Serafini di
via Giovannipoli. Qui non è garantita nemmeno
la sicurezza, visto che i cancelli restano
sempre aperti. «Queste tre aree
verdi, però, non sono a carico del servizio
Giardini ma dell’assessorato di Ghera –
conclude il minisindaco – che è riuscito
nell’impresa di fare addirittura peggio del
servizio Giardini».
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