venerdì 25 gennaio 2013
Cinquegiorni 25/1/2013 - Pvq, Massaccessi molla la commissione dopo pochi mesi
Pvq, Massaccessi molla la
commissione dopo pochi mesi
IL CASO Con lui lasciano anche gli undici membri dell’organo istituito per fare luce sulla vicendaLA
La notizia è che l’ing. Roberto
Massaccesi, nominato appena
qualche mese fa responsabile
della commissione di scopo istituita
per fare luce sull’oscura vicenda
dei Punti Verdi Qualità (PVQ) ha
rassegnato le dimissioni insieme
agli 11 Responsabili Unici di Progetto
(RUP), uno per ogni punto
verde messo sotto osservazione. A
rendere ancora più complicata una
vicenda che rischia di costare al
Comune milioni di euro per la sua
fideiussione al 95% concessa alla
BCC a garanzia dei crediti ai concessionari,
c’è tutta una storia che
ritorna agli onori delle cronache
agli inizi dello scorso anno con l’arresto
dei due imprenditori Dolce e
Bernandini finiti in carcere con
l’architetto Volpe responsabile per
le procedure dei Pvq e gli arresti
domiciliari per la collega Anna
Maria Parisi. Una vicenda esplosa
dopo la campagna stampa avviata
oltre due anni fa da Cinque Giorni
per scoperchiare il pentolone maleodorante
nel quale bollivano da
anni interessi di costruttori, concessionari
e funzionari comunali.
Una storia che meriterebbe la scrittura
di un vero e proprio noire sul
malaffare capitolino che si trascina
da vent’anni.
Quegli arresti, almeno apparentemente,
facevano seguito agli atti
che l’assessore Visconti e il capo
di gabinetto Profeta avevano inoltrato
alla Procura della Repubblica
quando il nostro giornale documentò
la situazione del PVQ parco
Feronia di Lucia Mokbel e di suo
marito l’architetto Scarrozza, che
avrebbero accumulato debiti con
la BCC per circa 14 milioni di euro
mentre i cantieri sono fermi da almeno
due anni. Fatto sta che nelle
maglie delle indagini, invece, cadono
i due imprenditori e i due funzionari
rinviati a giudizio dopo la scarcerazione
senza che ancora sia fissata
la data del processo. L’attenzione
della stampa si concentra sul PVQ
parco Spinaceto per quei 700.000
euro di fatture che avevano suscitato
i sospetti degli inquirenti, ma
soprattutto per le presunte regalie
ai due funzionari comunali che prefiguravano
il reato di corruzione.
Per un po’ la bufera si placa, tanto
che rispetto alla dimensione milionaria
del malaffare Pvq sorge il
dubbio che il caso di Dolce e Bernardini
abbia fornito al Comune
l’alibi di una improbabile sollecitudine,
come i fatti stanno dimostrando.
Infatti mentre i Dolce e Bernardini
e Volpe escono dopo qualche
mese dal carcere, l’amministrazione
pare scuotersi e il 30 marzo dello
scorso anno nomina una commissione
di scopo capeggiata dall’avvocato
Angela Raimondo che dopo
qualche mese getta la spugna senza
che siano note le motivazioni del
gran rifiuto. Momenti di panico,
sino a quando a qualcuno viene la
bella idea di girare la patata bollente
a Risorse per Roma alla quale il
25 luglio scorso la Giunta Capitolina
affida la gestione dei PVQ Maximo
in via della Bufalotta e Polisportiva
Perconti al Tiburtino. RpR, istituita
per altri fini, respinge la palla al
mittente. Segue la nomina a dicembre
dell’ing. Massaccesi che oggi si
dimette senza che ne siano note le
ragioni.
Nel frattempo la BCC si allarma e
blocca le erogazioni per i vari stati
avanzamento lavori già nell’estate
scorsa quando pare che l’ultimo
fortunato beneficiario sia stato il
PVQ Kolbe. C’è di più, perché nel
frattempo la BCC e il Credito Sportivo
(oggi commissariato) si fanno
versare dal Comune garante
9.492.331 euro per il rimborso di
tre mutui contratti dai concessionari
“Massimo soc.coop” più 1.944.731
euro per i quattro mutui contratti
dalla Perconti con i medesimi istituti
di credito. Da notare che queste
ingenti somme sono probabilmente
comprensive di quei 2.935.000 euro
del Fondo di Solidarietà e garanzia
istituito obbligatoriamente a carico
dei concessionari, anche virtuosi,
della prima ora. A questo punto la
bolla finanziaria delle inadempienze
milionarie dei concessionari pare
al limite dell’esplosione. Tanto che
l’associazione dei concessionari che
li rappresenta parzialmente, il 18
dicembre nel corso di una audizione
alla Commissione consiliare trasparenza
e garanzia chiede una rimodulazione
del credito e addirittura
un congelamento della situazione
per le evidenti e gravi difficoltà
finanziarie di molti suoi associati.
Non solo, ma la predetta
associazione invita il Campidoglio
a revocare le concessioni laddove
la morosità sia più grave, con relativa
revoca della fideiussione del
Comune per “dirottare” i fondi verso
i concessionari virtuosi. Come
se i “dirottamenti” in questi anni
non fossero stati già fin troppi.
Certo, ci sono cantieri ancora aperti
e strutture da completare, ma la
richiesta sembra ignorare la confusione
del settore dove non è chiaro,
soprattutto all’opinione pubblica,
quali e quanti siano i concessionari
“virtuosi” e quali i “viziosi”. Con
una commissione di scopo che fra
un responsabile e l’altro non ha
ancora pubblicamente fornito un
quadro della reale situazione dei
PVQ in vista soprattutto dell’esposizione
fideiussoria del Campidoglio.
La vicenda assume anche contorni
inquietanti perché il 25 giugno va
parzialmente a fuoco il centro sportivo
Virgin di Ostia, in via dei Mar
dei Sargassi, mentre il 14 gennaio
si sviluppa l’ennesimo incendio al
centro sportivo dell’Olgiata entrambe
costruite sulla base di una concessione
PVQ. Un gioiello, lOlgiata,
che ha chiuso i battenti lo scorso
anno con i licenziamenti e l’abbandono
della struttura al degrado,
mentre il concessionario del relativo
PVQ avrebbe accumulato debiti
garantiti dal Comune per alcune
decine di milioni di euro. Con le dimissioni
di Massaccesi e del suo
staff si apre un altro capitolo del
feuilleton, ma lo vedremo alla prossima
puntata.
(continua martedì 29 gennaio)
Giuliano Longo
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