COMUNICATO
STAMPA DEL CONSIGLIERE MASSIMO INCHES CAPO GRUPPO LA DESTRA II MUNICIPIO ROMA –
OGGETTO:
NUOVA DENUNCIA IN PROCURA SUI PUNTI VERDE - PINETA VILLA MASSIMO, concessione
del Punto Ristoro in manufatto da
demolire; occupazioni suolo pubblico aumentate a dismisura. Dal prestanome di
Gennaro Mokbel a d oggi
Nell’espletamento del mio
mandato istituzionale sono venuto a conoscenza ,tramite il Comitato per la
Difesa della Pineta di Villa Massimo, verificando la corposa documentazione, dei fatti accaduti
negli ultimi anni, che interessano una lunga serie di procedimenti
amministrativi sul Punto Verde Infanzia 3.2 via di Villa Massimo, ubicato in
Roma tra viale di Villa Massimo e via Ravenna, gestito dalla Soc.tà DAFI s.r.l.
e p.e. il Sig. Luigi Miglietta, e precisamente
- Il giardino pubblico
comunale di via di Villa Massimo, Parco G. De Meo, già Parco Marguerite Duras,
nel Municipio III, è sottoposto a
vincolo paesaggistico zona boschiva. Zona N del Piano Regolatore.
- il Comitato per la Difesa
della Pineta di Villa Massimo ha inoltrato una memoria il 26.04.2012 Protocollio
Servizio Giardini n.QL/2012/28579, indirizzata all’Assessore Ambiente Marco
Visconti + altri , con l’elencazione di tutte le illegittimità, carenze,
omissioni, abusi rilevati su tale Punto Verde Infanzia 3.2 Viale di Villa
Massimo
Nei verbali della Polizia
Municipale e della U.O. Tecnica della
Circ.ne III, poi Municipio III, è riportata
la storia e l’evoluzione degli abusi
edilizi nella pineta :
- Nella pineta di villa massimo esisteva nel
1946 un piccolo chiosco di mq 11,80.
-
Negli anni ‘80 il gestore del chiosco
realizzava successivi abusi edilizi che si sono aggiunti all’originario piccolo chiosco.
a)
14 mq (laboratorio)
b)
5 mq ((WC)
c) 40 mq (sala)
d) 127 mq (sala A mq 65 e sala B mq 62)
- il 15.06.1986, dal gestore
pro-tempore del chiosco-bar vengono presentate domande di sanatoria sugli abusi
edilizi. Nello specifico con riferimento agli abusi sopra riportati :
a)
15,06 mq (laboratorio)
b)
5,70 mq ((WC)
c) 46,57 mq (sala)
d) 149 mq (sala A e sala B )
Incredibilmente l’Ufficio
Speciale Condono Edilizio del Comune di Roma (USCE) nel 1997 rilasciava le
seguenti concessioni in sanatoria:
a)
15,06 mq (laboratorio) concessione n.56989 del 26.09.1997
b)
5,70 mq ((WC)- concessione n.56986 del 26.09.1997
c) 46,57 mq (sala) - concessione n.56988 del
26.09.1997
d) 149 mq (sala A e sala B ) – concessione n.84889
del 19.01.1998
Venivano
accolte domande di sanatoria di abusi non sanabili, in quanto realizzati su terreno
comunale, di superficie maggiore di quanto rilevato e nel caso del punto d),
come si vedrà nei punti seguenti, A PRIORI.
In
merito agli abusi edilizi la Polizia municipale ed il Servizio Tecnico (U.O.T.)
della Circ.ne III, in seguito Municipio
III, ha esperito varie azioni formali:
1983 -“ Il sig. (gestore prot-tempore)
era stato perseguito nel febbraio 1983 per aver realizzato un manufatto di m
7x5x3,20 di altezza poggiante su un
cordolo in cemento nel quale erano stati infissi n.7 profilati in ferro
scatolato di cm 15x15 e la chiusura laterale era stata realizzata in legno
doghettato per un’altezza di circa m.1,20 e la restante parte con vetro
trasparente, la copertura in materiale ondulato metallico coibentato poggiante
su scatolato in ferro saldato sui montanti stessi.
Inoltre
Il 03.05.1983 veniva emessa ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi Determinazione
Dirigenziale n.2107/83.”
1985- “Il 24.05.1985 veniva
rapportato all’A.G. che il gestore aveva ampliato di circa m.2 il
preesistente manufatto realizzato abusivamente.”
1995
– il 07.03.1995, veniva accertata la realizzazione di un manufatto con strutttura leggera (alluminio preverniciato)
delle dimensioni di mq 60. Violazione rapportata all’A.G.
1995- A seguito integrazione della relazione
tecnica del 07.03.1995 n.22800 si
comunicava la realizzazione di un manufatto in struttura metallica delle
dimensioni di mq 61 circa per un’altezza media di mt.3 e che di ciò verrà
informata l’A.G. ai sensi dell’art.20 legge 47/85
1995 - Determinazione
Dirigenziale n.156 del 08.05.1995 che disponeva l’immediata sospensione dei
lavori
-
In particolare nel 1995 la Circ. III in data 11.07.1995 emetteva la D.D.
n.287 con la quale si ingiungeva l’immediata
sospensione dei lavori per la realizzazione di un manufatto in struttura
metallica leggera delle dimensioni di mq 61,00 circa, per un’altezza di m.
3,00 circa e di provvedere alla demolizione delle opere abusive. Evidenziando
la realizzazione di un manufatto nell’area per la quale il concessionario nel
1986 aveva presentato domanda di sanatoria (n. 84889). Il trasgressore è
Rosario La Torre, che sarà successivamente arrestato insieme a Gennaro Mokbel,
ritenuto suo prestanome, in particolare per il ristorante Filadelfia di via
Giano della Bella, lo stesso ristorante dove il Mokbel si vantava di averlo
acquistato perché non voleva mangiare da solo.
Contro
la D.D 287/95 il gestore proponeva ricorso al TAR del Lazio, che in data
09.11.1995 (sezione seconda bis) respingeva
la domanda di sospensione dell’esecuzione della D.D. con ordinanza n.2755/95
del 09.11.1995. Il gestore ricorreva al Consiglio di Stato che successivamente con ordinanza n.1481/96 del 24.07.1996 respingeva l’appello per l’annullamento
dell’ordinanza del TAR del Lazio.
In vigenza della D.D.
n.287/95 della Circ. III, di demolizione dell’abuso e sulla cui legittimità si
erano espressi TAR e Consiglio di Stato, sull’abuso di cui al punto d) (127 mq),
l’Ufficio Speciale Condono Edilizio (USCE) del Comune di Roma con la Determinazione
Dirigenziale n.202 del 06.10.1999, verificato che l'abuso non era sanabile
perchè realizzato su terreno comunale, annullava la concessione edilizia in
sanatoria n.84889 del 19.01.1999 .
- Da ultimo la Circoscrizione
III con Determinazione Dirigenziale n.923 del 19.11.1999 reiterava
la diffida alla demolizione delle opere
abusive realizzate su suolo di proprietà del Comune di Roma, in via di Villa Massimo,
e di ogni altra eventuale opera nel frattempo realizzata ed al ripristino del precedente stato dei
luoghi.
Anche questa Determinazione
Dirigenziale non veniva applicata.
Nel periodo intercorrente tra
le due determinazioni dirigenziali di demolizione, degli abusi edilizi, della
Circoscrizione III, in seguito Municipio III, intervenivano delle deliberazioni
del Comune di Roma.
1 - La Delibera del Comune di
Roma n.197 del 08.10.1998 con cui veniva
approvato il Regolamento per la Concessione di aree pubbliche per l’attività di
spettacolo viaggiante e parchi divertimento con allegato elenco aree
disponibili per l’istallazione delle attività dello spettacolo viaggiante e dei
parchi divertimento in sede fissa, con indicato, per la Circoscrizione III, il giardino di Via di Villa Massimo.
2 – La Determinazione
Dirigenziale del Dip. X – III U.O. Area Gestione Verde Urbano n.267 del
05.05.1999 con cui veniva indetto il
bando per la realizzazione e gestione dei punti verdi per l’infanzia, tra cui
il giardino di via di Villa Massimo.
Il bando per i punti verdi
infanzia prevedeva, tra l’altro, un punto di ristoro, che poteva avere una
superficie massima di 30 mq. e prevedeva ugualmente l’esclusione dalla gara per
partecipanti con un contenzioso con l’Amministrazione comunale
A tale bando partecipava
anche la società Dafi srl, subentrata nel 1996 al precedente gestore, nel bar
situato nella pineta di Villa Massimo, oggetto degli abusi citati.
Espletato il bando di cui sopra il Direttore
del Servizio Giardini Angelico Bonucelli
firmava la Determinazione Dirigenziale n.1218 del 18.12.2000 , avente per oggetto ”bando per la realizzazione e la
gestione dei punti verdi per l’infanzia – Approvazione risultati della
commissione esaminatrice – progetti e graduatoria” Che per il giardino di via
di Villa Massimo stabiliva:”Per quanto riguarda il punto di ristoro “La
Casina dei Pini” il progetto così come presentato , considerando il contenzioso
in essere con l’Amministrazione Comunale, non è approvabile.” Contenzioso
in essere ampiamente rappresentato nei paragrafi precedenti.
Nonostante ciò,
successivamente, il Direttore del Servizio Giardini prof. Angelico Bonucelli
firmava la Determinazione Dirigenziale n.979 del 07.08.001 di approvazione del
progetto e schema di Convenzione-Concessione per la realizzazione del Punto
Verde infanzia 3.2 “viale di Villa Massimo” su area di proprietà comunale.
Convenzione-Concessione formalizzata Il 09.08.2001 con i concessionari Dafi srl
e il sig. Diego Denaro, registrata all’Ufficio delle Entrate al n.7165 serie 5
del 24.08.2001 .
Convenzione-Concessione che a
fronte del bando prevedente un punto di ristoro di 30 mq ne autorizzava uno di 196
mq piu’ 104 mq per tavoli all’aperto.
Nel merito della
Convenzione-Concessione si rileva inoltre che le attestazioni
catastali riportate nella Convenzione-Concessione sono non veritiere, sia per
quel che riguarda l’estensione del giardino che per i manufatti esistenti.
Infatti la
Convenzione-Concessione, a pagina 3 recita “Che l’area, sita in Roma, tra viale
di Villa Massimo e via Ravenna - Municipio Roma 3 (ex III Circoscrizione) ha
una superficie totale di 8360 mq
circa ed è distinta al NCEU al foglio 588 partt.467 e 111.”
La visura presso
il NCEU al foglio 588 partt.467 e 111 riporta:
Catasto dei terreni al foglio
588 particella 467 consistenza 7124 mq
Catasto dei fabbricati al
foglio 588 particella 111 consistenza 250 mq - (A seguito di variazioni
geometriche introdotte nel 1996 con denuncia di nuova costruzione (denuncia
n.10046 del 19.09.1996 di variazione geometrica al catasto dei terreni a seguito di edificazione di nuova costruzione)).
Nella Convenzione-Concessione
viene riportata un’estensione del giardino maggiore di circa 1000 mq della
realtà.
A parere dello scrivente per
superare, tra l’altro, i limiti di occupazione di suolo posti dall’essere il
giardino di via di Villa Massimo zona vincolata area boschiva , zona N del
piano regolatore.
I dati catastali foglio 588
partt. 467 e 111, sono l’accatastamento degli abusi edilizi la cui sanatoria
(n.84839) era stata prima accolta e successivamente annullata (D.D. n.202).
La realtà si evince dalla Visura storica del catasto
fabbricati (all. n.15) che per i fabbricati riporta una consistenza di 32 mq.
A parere dello scrivente per
giustificare la difformità tra quanto approvabile con il bando di gara D.D.
n.267/1999), che prevedeva per il punto di ristoro 30 mq, e l’approvazione con la Concessione-Convenzione di 196 mq per il punto di ristoro.
In seguito il Direttore del
Servizio Giardini Arch. Stefano Mastrangelo, per il punto di ristoro, procedeva
all’approvazione di nuove costruzioni, per mq 9,14, con Determinazione
Dirigenziale n.820 del 09.08.2006, relativa all’ampliamento della cucina.
Successivamente il Direttore Dr.
Bruno Cignini del Servizio Giardini procedeva all’approvazione di alcune
modifiche presso il locale punto di ristoro relative ai servizi igienici di uso
pubblico (determinando tra l’altro la modifica dei bagni per ricavare un
magazzino per punto di ristoro) e a due pergotende con la Determinazione
Dirigenziale. n.731 del 31.07.2008 .
Essendo, come già
esplicitato, il giardino pubblico comunale di via di Villa Massimo, Parco G. De
Meo, già Parco Marguerite Duras, nel Municipio III, area sottoposto a vincolo
paesaggistico, zona boschiva. Zona N del Piano Regolatore, qualsiasi
modificazione dello stesso poteva avvenire con i requisiti indicati dal
Direttore del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma Dott. Tommaso Profeta nella
nota indirizzata alla Soc. Dafi srl di comunicazione di avvio del procedimento
ai sensi art.7 della legge 241/90 e s.m.i. che recita (Prot. n.QL52410 del
28.07.2011 Dip.Ambiente) (all. n 17 bis). “tenuto conto che l’approvazione
di un progetto, qualificato come opera pubblica dovrà essere necessariamente,
così come previsto dalle leggi e regolamenti vigenti, sottoposto, nel
caso di specie, all’approvazione della Giunta Capitolina.”
I funzionari del Servizio
Giardini, fatto gravissimo in se, si sono sostituiti alla Giunta Capitolina
nell’approvazione delle Determinazioni Dirigenziali
n.979/2001, n.731/2008 e n.820/2006.
Qualche altro elemento può essere
utile per definire le procedure amministrative e gestionali che hanno preceduto
e seguito la Convenzione-Concessione. Successivamente a regolari accessi agli
atti si è accertato che manca il
previsto in Convenzione-Concessione certificato di
collaudo (certificato di corretta esecuzione) di quanto realizzato
per il Punto Verde Infanzia 3.2 Viale di Villa Massimo dai concessionari del
Punto Verde Infanzia 3.2 via di Villa Massimo, sig. Diego Denaro e dalla
società DAFI S.r.l.
Collaudo
ancora ed inspiegabilmente non avvenuto .
In merito ai
fatti rappresentati Responsabile Unico del Procedimento (RUP) sulle opere
realizzate nella pineta di viale di villa Massimo, per quanto dichiarato nella
nota del direttore del Servizio Giardini Dr. Mario Vallorosi (Prot.
Dipartimento Ambiente del Comune di Roma n. QL53038 del 01.08.2011) sono:
“-fino al 31.03.2008 l’arch.Stefano
Mastrangelo
- fino a ottobre 2008 il
Dott. Bruno Cign ini
- dal settembre 2009 al 3
agosto 2010 il Dott. Paolo Giuntarelli
- dal 27 ottobre 2010 all’8
marzo 2011 l’arch. Stefano Volpe”
- fino a ottobre 2011 il
Dott. Mario Vallorosi
- attualmente il Dott. Fabio Tancredi
Infine dalla Perizia esperita,
nel 2012, dal C.T.U. Arch. D’Orazio, nominato dal Tribunale Civile di Roma, su istanza di alcuni confinanti, il punto di
ristoro, risulta che i manufatti realizzati, a seguito della
Convenzione-Concessione citata, non hanno rispettato i distacchi previsti
dal Codice Civile nei confronti dell’edificio confinante, avente ingresso in
via Belluno, 1.
Adesso la Procura di Roma
potrà fare piena luce su tutta la vicenda, che dimostra come siano tutte collegate
tra loro le storie di tutti i Punti
Verde Qualità, Ristoro e Infanzia, uniti tutti da un unico filo, che partono da
lontano, dal X Dipartimento comunale Tutela Ambiente, fino ai giorni d’oggi.
Consigliere
Municipale
Roma, lì
11 /12/2012
Nessun commento:
Posta un commento