mercoledì 12 dicembre 2012

11/12/2012 - COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE MASSIMO INCHES CAPO GRUPPO LA DESTRA II MUNICIPIO ROMA –


COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE MASSIMO INCHES CAPO GRUPPO LA DESTRA II MUNICIPIO ROMA –

OGGETTO: NUOVA DENUNCIA IN PROCURA SUI PUNTI VERDE - PINETA VILLA MASSIMO, concessione del Punto Ristoro  in manufatto da demolire; occupazioni suolo pubblico aumentate a dismisura. Dal prestanome di Gennaro Mokbel a d oggi


Nell’espletamento del mio mandato istituzionale sono venuto a conoscenza ,tramite il Comitato per la Difesa della Pineta di Villa Massimo, verificando la  corposa documentazione, dei fatti accaduti negli ultimi anni, che interessano una lunga serie di procedimenti amministrativi sul Punto Verde Infanzia 3.2 via di Villa Massimo, ubicato in Roma tra viale di Villa Massimo e via Ravenna, gestito dalla Soc.tà DAFI s.r.l. e p.e. il Sig. Luigi Miglietta, e precisamente


- Il giardino pubblico comunale di via di Villa Massimo, Parco G. De Meo, già Parco Marguerite Duras, nel Municipio III,  è sottoposto a vincolo paesaggistico zona boschiva. Zona N del Piano Regolatore.


- il Comitato per la Difesa della Pineta di Villa Massimo ha inoltrato una memoria il 26.04.2012 Protocollio Servizio Giardini n.QL/2012/28579, indirizzata all’Assessore Ambiente Marco Visconti + altri , con l’elencazione di tutte le illegittimità, carenze, omissioni, abusi rilevati su tale Punto Verde Infanzia 3.2 Viale di Villa Massimo


Nei verbali della Polizia Municipale e  della U.O. Tecnica della Circ.ne III, poi Municipio III,  è riportata la storia e l’evoluzione  degli abusi edilizi nella pineta :


-  Nella pineta di villa massimo esisteva nel 1946 un piccolo chiosco di mq 11,80.

- Negli anni ‘80  il gestore del chiosco realizzava successivi abusi edilizi che si sono aggiunti  all’originario piccolo chiosco.


a) 14 mq (laboratorio)

b) 5 mq ((WC)

c)  40 mq (sala)

d)  127 mq (sala A mq 65 e sala B mq 62)


- il 15.06.1986, dal gestore pro-tempore del chiosco-bar vengono presentate domande di sanatoria sugli abusi edilizi. Nello specifico con riferimento agli abusi sopra riportati :

a) 15,06 mq (laboratorio)

b) 5,70 mq ((WC)

c)  46,57 mq (sala)

d)  149 mq (sala A e sala B )


Incredibilmente l’Ufficio Speciale Condono Edilizio del Comune di Roma (USCE) nel 1997 rilasciava le seguenti concessioni in sanatoria:

a) 15,06 mq (laboratorio) concessione n.56989 del 26.09.1997

b) 5,70 mq ((WC)- concessione n.56986 del 26.09.1997

c)  46,57 mq (sala) - concessione n.56988 del 26.09.1997

d)  149 mq (sala A e sala B ) – concessione n.84889 del 19.01.1998


Venivano accolte domande di sanatoria di abusi non sanabili, in quanto realizzati su terreno comunale, di superficie maggiore di quanto rilevato e nel caso del punto d), come si vedrà nei punti seguenti, A PRIORI.


In merito agli abusi edilizi la Polizia municipale ed il Servizio Tecnico (U.O.T.) della Circ.ne  III, in seguito Municipio III,  ha  esperito varie azioni formali:

1983 -“ Il sig. (gestore prot-tempore) era stato perseguito nel febbraio 1983 per aver realizzato un manufatto di m 7x5x3,20 di altezza poggiante  su un cordolo in cemento nel quale erano stati infissi n.7 profilati in ferro scatolato di cm 15x15 e la chiusura laterale era stata realizzata in legno doghettato per un’altezza di circa m.1,20 e la restante parte con vetro trasparente, la copertura in materiale ondulato metallico coibentato poggiante su scatolato in ferro saldato sui montanti stessi.

Inoltre Il 03.05.1983 veniva emessa ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi Determinazione Dirigenziale n.2107/83.”

1985- “Il 24.05.1985 veniva rapportato all’A.G. che il gestore aveva ampliato di circa m.2 il preesistente manufatto realizzato abusivamente.”

1995 – il 07.03.1995, veniva accertata la realizzazione di un manufatto con  strutttura leggera (alluminio preverniciato) delle dimensioni di mq 60. Violazione rapportata all’A.G.

1995-  A seguito integrazione della relazione tecnica  del 07.03.1995 n.22800 si comunicava la realizzazione di un manufatto in struttura metallica delle dimensioni di mq 61 circa per un’altezza media di mt.3 e che di ciò verrà informata l’A.G. ai sensi dell’art.20 legge 47/85

1995 - Determinazione Dirigenziale n.156 del 08.05.1995 che disponeva l’immediata sospensione dei lavori

- In particolare nel 1995 la Circ. III in data 11.07.1995 emetteva la D.D. n.287   con la quale si ingiungeva l’immediata sospensione dei lavori per la realizzazione di un manufatto in struttura metallica leggera delle dimensioni di mq 61,00 circa, per un’altezza di m. 3,00 circa e di provvedere alla demolizione delle opere abusive. Evidenziando la realizzazione di un manufatto nell’area per la quale il concessionario nel 1986 aveva presentato domanda di sanatoria (n. 84889). Il trasgressore è Rosario La Torre, che sarà successivamente arrestato insieme a Gennaro Mokbel, ritenuto suo prestanome, in particolare per il ristorante Filadelfia di via Giano della Bella, lo stesso ristorante dove il Mokbel si vantava di averlo acquistato perché non voleva mangiare da solo.

Contro la D.D 287/95 il gestore proponeva ricorso al TAR del Lazio, che in data 09.11.1995 (sezione seconda bis)  respingeva la domanda di sospensione dell’esecuzione della D.D. con ordinanza n.2755/95 del 09.11.1995. Il gestore ricorreva al Consiglio di Stato che successivamente  con ordinanza n.1481/96  del 24.07.1996  respingeva l’appello per l’annullamento dell’ordinanza del TAR del Lazio.


In vigenza della D.D. n.287/95 della Circ. III, di demolizione dell’abuso e sulla cui legittimità si erano espressi TAR e Consiglio di Stato, sull’abuso di cui al punto d) (127 mq), l’Ufficio Speciale Condono Edilizio (USCE) del Comune di Roma con la Determinazione Dirigenziale n.202 del 06.10.1999, verificato che l'abuso non era sanabile perchè realizzato su terreno comunale, annullava la concessione edilizia in sanatoria n.84889 del 19.01.1999 .


- Da ultimo la Circoscrizione III con Determinazione Dirigenziale  n.923 del 19.11.1999   reiterava la diffida alla demolizione  delle opere abusive realizzate su suolo di proprietà del Comune di Roma, in via di Villa Massimo, e di ogni altra eventuale opera nel frattempo realizzata  ed al ripristino del precedente stato dei luoghi.

Anche questa Determinazione Dirigenziale non veniva applicata.


Nel periodo intercorrente tra le due determinazioni dirigenziali di demolizione, degli abusi edilizi, della Circoscrizione III, in seguito Municipio III, intervenivano delle deliberazioni del Comune di Roma.


1 - La Delibera del Comune di Roma n.197 del 08.10.1998  con cui veniva approvato il Regolamento per la Concessione di aree pubbliche per l’attività di spettacolo viaggiante e parchi divertimento con allegato elenco aree disponibili per l’istallazione delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi divertimento in sede fissa, con indicato, per la Circoscrizione III,  il giardino di Via di Villa Massimo.


2 – La Determinazione Dirigenziale del Dip. X – III U.O. Area Gestione Verde Urbano n.267 del 05.05.1999  con cui veniva indetto il bando per la realizzazione e gestione dei punti verdi per l’infanzia, tra cui il giardino di via di Villa Massimo.

Il bando per i punti verdi infanzia prevedeva, tra l’altro, un punto di ristoro, che poteva avere una superficie massima di 30 mq. e prevedeva ugualmente l’esclusione dalla gara per partecipanti con un contenzioso con l’Amministrazione comunale


A tale bando partecipava anche la società Dafi srl, subentrata nel 1996 al precedente gestore, nel bar situato nella pineta di Villa Massimo, oggetto degli abusi citati.


 Espletato il bando di cui sopra il Direttore del Servizio Giardini  Angelico Bonucelli firmava la Determinazione Dirigenziale n.1218 del 18.12.2000 , avente  per oggetto ”bando per la realizzazione e la gestione dei punti verdi per l’infanzia – Approvazione risultati della commissione esaminatrice – progetti e graduatoria” Che per il giardino di via di Villa Massimo stabiliva:”Per quanto riguarda il punto di ristoro “La Casina dei Pini” il progetto così come presentato , considerando il contenzioso in essere con l’Amministrazione Comunale, non è approvabile.” Contenzioso in essere ampiamente rappresentato nei paragrafi precedenti.


Nonostante ciò, successivamente, il Direttore del Servizio Giardini prof. Angelico Bonucelli firmava la Determinazione Dirigenziale n.979 del 07.08.001 di approvazione del progetto e schema di Convenzione-Concessione per la realizzazione del Punto Verde infanzia 3.2 “viale di Villa Massimo” su area di proprietà comunale. Convenzione-Concessione formalizzata Il 09.08.2001 con i concessionari Dafi srl e il sig. Diego Denaro, registrata all’Ufficio delle Entrate al n.7165 serie 5 del 24.08.2001 .

Convenzione-Concessione che a fronte del bando prevedente un punto di ristoro di 30 mq  ne autorizzava uno  di  196 mq piu’ 104 mq per tavoli all’aperto.


Nel merito della Convenzione-Concessione si rileva inoltre che le attestazioni catastali riportate nella Convenzione-Concessione sono non veritiere, sia per quel che riguarda l’estensione del giardino che per i manufatti esistenti.

Infatti la Convenzione-Concessione, a pagina 3 recita “Che l’area, sita in Roma, tra viale di Villa Massimo e via Ravenna - Municipio Roma 3 (ex III Circoscrizione) ha una superficie totale di  8360 mq circa ed è distinta al NCEU al foglio 588 partt.467 e 111.”

La visura presso il NCEU al foglio 588 partt.467 e 111  riporta:

Catasto dei terreni al foglio 588 particella 467 consistenza 7124 mq

Catasto dei fabbricati al foglio 588 particella 111 consistenza 250 mq - (A seguito di variazioni geometriche introdotte nel 1996 con denuncia di nuova costruzione (denuncia n.10046 del 19.09.1996 di variazione geometrica al catasto dei  terreni a seguito di edificazione di  nuova costruzione)).


Nella Convenzione-Concessione viene riportata un’estensione del giardino maggiore di circa 1000 mq della realtà.

A parere dello scrivente per superare, tra l’altro, i limiti di occupazione di suolo posti dall’essere il giardino di via di Villa Massimo zona vincolata area boschiva , zona N del piano regolatore.


I dati catastali foglio 588 partt. 467 e 111, sono l’accatastamento degli abusi edilizi la cui sanatoria (n.84839) era stata prima accolta e successivamente annullata (D.D. n.202).

La realtà  si evince dalla Visura storica del catasto fabbricati (all. n.15) che per i fabbricati riporta una consistenza di 32 mq.

A parere dello scrivente per giustificare la difformità tra quanto approvabile con il bando di gara D.D. n.267/1999), che prevedeva per il punto di ristoro 30 mq, e l’approvazione  con la Concessione-Convenzione di  196 mq per il punto di ristoro.


In seguito il Direttore del Servizio Giardini Arch. Stefano Mastrangelo, per il punto di ristoro, procedeva all’approvazione di nuove costruzioni, per mq 9,14, con Determinazione Dirigenziale n.820 del 09.08.2006, relativa all’ampliamento della cucina.


Successivamente il Direttore Dr. Bruno Cignini del Servizio Giardini procedeva all’approvazione di alcune modifiche presso il locale punto di ristoro relative ai servizi igienici di uso pubblico (determinando tra l’altro la modifica dei bagni per ricavare un magazzino per punto di ristoro) e a due pergotende con la Determinazione Dirigenziale. n.731 del 31.07.2008 .


Essendo, come già esplicitato, il giardino pubblico comunale di via di Villa Massimo, Parco G. De Meo, già Parco Marguerite Duras, nel Municipio III, area sottoposto a vincolo paesaggistico, zona boschiva. Zona N del Piano Regolatore, qualsiasi modificazione dello stesso poteva avvenire con i requisiti indicati dal Direttore del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma Dott. Tommaso Profeta nella nota indirizzata alla Soc. Dafi srl di comunicazione di avvio del procedimento ai sensi art.7 della legge 241/90 e s.m.i. che recita (Prot. n.QL52410 del 28.07.2011 Dip.Ambiente) (all. n 17 bis). “tenuto conto che l’approvazione di un progetto, qualificato come opera pubblica dovrà essere necessariamente, così come previsto dalle leggi e regolamenti vigenti, sottoposto, nel caso di specie, all’approvazione della Giunta Capitolina.

I funzionari del Servizio Giardini, fatto gravissimo in se, si sono  sostituiti alla Giunta Capitolina nell’approvazione delle  Determinazioni Dirigenziali n.979/2001, n.731/2008 e n.820/2006.


Qualche altro elemento può essere utile per definire le procedure amministrative e gestionali che hanno preceduto e seguito la Convenzione-Concessione. Successivamente a regolari accessi agli atti si è  accertato che manca il previsto in Convenzione-Concessione  certificato di  collaudo (certificato di corretta esecuzione) di quanto realizzato per il Punto Verde Infanzia 3.2 Viale di Villa Massimo dai concessionari del Punto Verde Infanzia 3.2 via di Villa Massimo, sig. Diego Denaro  e dalla  società DAFI S.r.l.

Collaudo ancora ed inspiegabilmente non avvenuto .


In merito ai fatti rappresentati Responsabile Unico del Procedimento (RUP) sulle opere realizzate nella pineta di viale di villa Massimo, per quanto dichiarato nella nota del direttore del Servizio Giardini Dr. Mario Vallorosi (Prot. Dipartimento Ambiente del Comune di Roma n. QL53038 del 01.08.2011)  sono:

“-fino al 31.03.2008 l’arch.Stefano Mastrangelo

- fino a ottobre 2008 il Dott. Bruno Cign ini

- dal settembre 2009 al 3 agosto 2010 il Dott. Paolo Giuntarelli

- dal 27 ottobre 2010 all’8 marzo 2011 l’arch. Stefano Volpe”

- fino a ottobre 2011 il Dott. Mario Vallorosi

-  attualmente il Dott. Fabio Tancredi


Infine dalla Perizia esperita, nel 2012, dal C.T.U. Arch. D’Orazio, nominato dal Tribunale Civile di Roma,  su istanza di alcuni confinanti, il punto di ristoro, risulta che i manufatti realizzati, a seguito della Convenzione-Concessione citata, non hanno rispettato i distacchi previsti dal Codice Civile nei confronti dell’edificio confinante, avente ingresso in via Belluno, 1.


Adesso la Procura di Roma potrà fare piena luce su tutta la vicenda, che dimostra come siano tutte collegate tra loro le storie di  tutti i Punti Verde Qualità, Ristoro e Infanzia, uniti tutti da un unico filo, che partono da lontano, dal X Dipartimento comunale Tutela Ambiente, fino ai giorni d’oggi.



Consigliere Municipale

       Massimo Inches

 Roma, lì     11 /12/2012

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