Eur, guerra sull'impianto di rugby
"Al team di Mancini per 51 euro"
La denuncia della società estromessa da Tre Fontane. Il 26 novembre l'assegnazione definitiva con l'appalto da due milioni
di FRANCESCO SALVATORE e MARIA ELENA VINCENZI Ancora Eur e ancora Riccardo Mancini. Dopo l'inchiesta sulle presunte mazzette per l'acquisto di quaranta filobus da parte del Campidoglio per la linea Laurentina, in cui il presidente di Eur Spa risulta indagato, un'altra tegola giudiziaria cade sulla sua testa. È stato spedito pochi giorni fa alla procura l'esposto dell'associazione Nuova Rugby Roma, la società dilettantistica nata dalle ceneri della gloriosa Rugby Roma Olympic per il volere di un gruppo di genitori, sulla custodia del campo sportivo Tre Fontane, assegnato a giugno con una determina dirigenziale alla Rugby Roma srl, presieduta da Mancini. Un provvedimento del dipartimento Sport del Comune e una successiva sanatoria della giunta comunale ne avrebbero permesso la custodia per 51 euro l'anno. A fronte dell'offerta di 24mila euro della Nuova Rugby Roma, di fatto estromessa.Un provvedimento giustificato dal Comune: ''L'affidamento provvisorio dell'impianto sportivo del Tre Fontane del 23 luglio è stato deciso per motivi di urgenza, vista l'impossibilita dell'amministrazione di Roma Capitale di gestire direttamente la struttura sportiva'', ha ribattuto il dipartimento Sport. Nella denuncia, presentata dagli avvocati Ferdinando Imposimato e Pietro Sarrocco, viene tirato in ballo il Comune, il Coni e la società di Mancini con ipotesi di reato ben specifiche come l'abuso d'ufficio. Ma si fa riferimento anche alla progressiva azione di pressione che la società di Mancini avrebbe esercitato sulla Nuova Rugby Roma al fine di estromettere dall'impianto la stessa società
La vicenda inizia intorno a novembre dello scorso anno con le prime pressioni. Alla Nuova Rugby Roma viene chiesto di confluire nella società di Mancini ma i genitori si oppongono. Passano alcuni mesi e, all'inizio dell'anno, il Coni, concessionario fino al giugno del 2012, limita alla società l'ingresso all'impianto: due volte a settimana a fronte delle quattro concesse alle altre associazioni, che contano anche meno iscritti. A giugno la Nuova Rugby Roma non riceve alcun invito dalla Coni servizi che restituisce il campo sportivo al Comune, il quale lo dà in custodia alla società di Mancini. Custodia che non corrisponde alla concessione, per cui viene indetto un bando: qui la Nuova Rugby Roma chiede l'accesso agli atti per poter partecipare alla gara e si accorge del presunto abuso sulla custodia. Che oggi costringe i ragazzi della Nuova Rugby Roma a lasciare il proprio campo.
(22 novembre 2012)

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