ROMA - Adesso le indagini riguardano diciassette punti verde. Tutti quelli finora affidati in concessione ai privati dal Comune di Roma. Dopo gli arresti e gli accertamenti, partiti dalle presunte irregolarità nell’area di Spinaceto e le indagini su Feronia e Tor Sapienza, con i finti stati di avanzamento lavori e le mazzette ai funzionari del Comune, si estende su tutto il business garantito dal Campidoglio l’inchiesta dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Alberto Caperna e dei pm Francesco Minisci, Giorgio Orano e Alberto Pioletti.
I magistrati hanno già previsto un vertice la prossima settimana per dividersi il lavoro e le aree sulle quali indagheranno. Le verifiche saranno delegate ancora al I gruppo e ai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Perché intanto in procura sono piovute denunce e segnalazioni. E dall’archivio è stato recuperato il fascicolo sul Punto verde di via Cortina D’Ampezzo.
Già dall’ordinanza, firmata dal gip Bernadette Nicotra, emergeva che le presunte irregolarità potessero estendersi anche alle altre aree del progetto comunale, 67 punti, secondo l’intenzione iniziale del Comune, ma solo 17 di questi sono stati avviati effettivamente o completati. Agli atti i verbali di un super testimone, che ha svelato il sistema attraverso il quale Massimo Dolce e Marco Bernardini, i due imprenditori finiti in manette avrebbero ottenuto la gestione delle aree, pagando tangenti ai funzionari Stefano Volpe e Anna Maria Parisi.
Scrive il gip nell’ordinanza: le dichiarazioni del testimone «hanno consentito di scoperchiare un tentacolare sistema corruttivo che, forte di connivenze interne ed esterne all’apparato amministrativo del Comune di Roma, cela enormi e lucrosi interessi coinvolgendo molte delle 67 aree che il bando comunale del ’95 aveva assegnato quali Punti verde qualità, costituendo al contempo, un grave vulnus per le aree individuate che, se regolarmente riqualificate e restituite al territorio e ai suoi abitanti, avrebbero certamente costituito un volano per lo sviluppo economico-imprenditoriale della città di Roma». E in tempi stretti l’inchiesta potrebbe riservare altre sorprese.
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