Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07241
Atto n. 4-07241
Pubblicato il 4 aprile 2012, nella seduta n. 705
LANNUTTI – Ai Ministri dell’economia e delle finanze, dell’interno e per la coesione territoriale. -
Premesso che:
si allarga su tutti i punti verde qualità del Comune di Roma l’inchiesta che in questi giorni ha portato all’arresto di due funzionari comunali e di due imprenditori locali per una truffa da oltre un milione di euro ai danni del Campidoglio per la realizzazione e la gestione di tre aree, quella di Spinaceto, Tor Sapienza e Feronia;
ora gli inquirenti sono intenzionati ad andare oltre la ”punta dell’iceberg”, come l’ha definita il giudice per le indagini preliminari Bernadette Nicotra nel provvedimento cautelare, e cominceranno presto ad indagare su tutte le aree di riqualificazione urbana date in concessione dal Campidoglio;
un progetto, quello nato nel 1995 sotto la giunta Rutelli che, poi variato nel corso degli anni, prevedeva la realizzazione di 67 aree su tutto il territorio cittadino destinate ad attività ricreative o sportive. Di queste sono 17 quelle effettivamente avviate;
l’inchiesta, aperta dalla Procura di Roma sulla base di diversi esposti arrivati negli ultimi mesi, è una matassa complicata, tanto da essere stata delegata a magistrati di due gruppi diversi (quello dei reati contro la pubblica amministrazione e quello per la lotta alla criminalità economica). Risulta complicata dal punto di vista politico, ma anche da quello giudiziario;
il lavoro che attende i magistrati e la Guardia di finanza rischia di essere mastodontico. Ci sarà da analizzare l’enorme mole di carte sequestrate durante le 19 perquisizioni effettuate ieri. Proprio da questi documenti potrebbero emergere altri illeciti;
la vicenda riguarda un contratto di 33 anni, a canone zero, per cui il Campidoglio figura anche come fideiussore per i finanziamenti bancari necessari per le spese di costruzione. Un modo per garantire a tutti i concessionari senza alcuna distinzione un accesso agevolato al credito. Basti pensare che per tutto l’affare il Campidoglio ha firmato fideiussioni per 400 milioni di euro. Per non avere quasi nulla. Il problema sollevato negli esposti è proprio questo: nella stragrande maggioranza di questi punti verde, i lavori non solo non sono mai finiti, ma spesso non sono nemmeno iniziati. A fronte dei fondi che, invece, sono stati elargiti, spesso sulla base di documentazione di avanzamento lavori che, oggi è chiaro, non corrisponde al vero;
il 30 marzo 2012, intanto, sono cominciati gli interrogatori di garanzia dei quattro arrestati: gli architetti del Comune Stefano Volpe e Anna Maria Parisi e gli imprenditori Massimo Dolce e Marco Bernardini. Sarebbero loro gli artefici della maxitruffa;
si legge su “blitz quotidiano” del 28 marzo 2012: «Secondo le prime indagini, i due imprenditori si sarebbero garantiti l’appoggio dei due dipendenti comunali grazie a bonifici, mutui, automobili, smartphone e televisori, il tutto pagato ‘regolarmente’ e non in nero. Lo scopo, secondo quanto emerge anche dalle intercettazioni telefoniche della Guardia di Finanza, era di impedire loro di tirarsi fuori nel caso la truffa venisse scoperta. In questo modo Dolce e Bernardini, che al Dipartimento Ambiente si sentivano molto ‘protetti’, contavano di assicurarsi il silenzio e la fedeltà dei due dirigenti. ”Vogliamo tutto tracciato, perché così si sa di voi”, dicevano al telefono»;
risulta da “Nuovopaesesera.it” del 27 marzo 2012 che nel registro degli indagati risulta indagata anche «Lucia Mokbel, sorella dell’uomo d’affari Gennaro finito in carcere nell’ambito delle indagini su Fastweb e Telekom Italia Sparkle»;
secondo quanto si apprende dal citato articolo con la donna risulta indagato anche il marito. «Lucia Mokbel è la titolare della società “Luoghi del Tempo” assegnataria della concessione del Parco Feronia. La sede della società è stata oggi perquisita dalla guardia di finanza. Nel decreto di perquisizione si contestano i reati di truffa e corruzione e non si ipotizza allo stato una convocazione in Procura per essere interrogati. ”Sono certo dell’estraneità dei miei assistiti ai fatti contestati – ha commentato il legale l’avvocato Cesare Placanica – Lo dimostreremo”»;
considerato che:
Enzo Foschi, consigliere del Partito democratico della Regione Lazio, in una nota pubblicata nel citato articolo, ha dichiarato che «In attesa che emergano tutti i fatti dell’inchiesta sui Punti Verdi Qualità del comune di Roma, che ha portato agli arresti odierni, esprimo il mio plauso alla Guardia di Finanza che oggi ha finalmente sollevato il velo che copriva un sistema del malaffare tanto radicato quanto esteso, che ha coinvolto cattivi imprenditori e dipendenti pubblici. Fin dal 14 ottobre del 2010 ho presentato un esposto alla Procura di Roma per denunciare quanto stava accadendo e contemporaneamente ho ritenuto doveroso inviarlo per conoscenza all’allora Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma, Antonio Lucarelli e alla segreteria. È, dunque, evidente, che l’amministrazione Alemanno non poteva non conoscere quanto di grave stava accadendo e quindi, ci domandiamo, se la vicenda riguarda solo dipendenti comunali infedeli o se ci siano state anche coperture di natura politica.”»;
a quanto risulta all’interrogante, Lucia Mokbel nel ’78 abitava in via Gradoli (via nella quale si trovava l’appartamento nel quale era stato detenuto l’onorevole Aldo Moro) ed il suo compagno amministrava società dei servizi segreti. Al processo disse di aver consegnato alla polizia, durante un’ispezione, un biglietto in cui aveva scritto di aver sentito il ticchettio di una trasmissione morse provenire dalla porta accanto, ma di quel biglietto non si è mai trovato traccia,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei procedimenti e delle autorizzazioni fideiussorie concesse e previste fino ad oggi dal Comune di Roma sulla base delle dichiarazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori finalizzati alla realizzazione dei punti verdi qualità e, in caso negativo, quali iniziative di competenza intenda adottare per acquisire gli elementi in possesso dell’amministrazione comunale, al fine di assumere eventuali iniziative di competenza riguardo alle procedure fideiussorie autorizzate dal Comune che lo espongono a veri e propri disavanzi di bilancio nell’ordine di centinaia di milioni;
se non ritenga che le procedure e i meccanismi fin qui adottati dal Comune espongono l’amministrazione a possibili truffe con conseguenze incalcolabili e quali iniziative di competenza intenda assumere per promuovere l’immediata revisione di essi;
quali siano a quanto risulta al Governo i motivi per cui i vertici dell’amministrazione capitolina non hanno provveduto ad aprire un’indagine interna nonostante fossero stati avvertiti dell’esposto presentato relativamente alle irregolarità di cui in premessa e se risulti esistere una responsabilità di natura politica e morale per i mancati controlli;
se il Governo sia a conoscenza di elementi di natura giudiziaria che coinvolgano anche protagonisti dell’amministrazione capitolina.
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