Punti verdi Imprenditore in carcere accusa dirigente del Comune
«I regali al funzionario? Glieli abbiamo fatti...»
Mazzette Nel verbale della deposizione di Marco Bernardini i compensi all' architetto Stefano Volpe, anche lui detenuto
«I regali a Volpe? Sì, glieli abbiamo fatti». Ha risposto per la
prima volta alle domande della procura Marco Bernardini, uno degli
imprenditori arrestati nell' inchiesta sui Punti verdi qualità. A
differenza del socio Massimo Dolce, davanti al gip Bernadette Nicotra
Bernardini aveva fatto scena muta. Ma qualche giorno dopo i suoi
avvocati, Pierpaolo Ristori e Giorgio Colangelo, hanno sollecitato un
interrogatorio da parte degli inquirenti. Nel faccia a faccia iniziato
venerdì scorso, interrotto e finito ieri, l' imprenditore ha ammesso di
aver ricompensato Stefano Volpe, l' architetto del Comune in carcere. Ma
quelli che ha definito «regali», per il pm Giorgio Orano sono tangenti.
Nel corso dell' interrogatorio, durato quasi cinque ore, Bernardini si è
anche difeso: «Non c' è stata nessuna truffa - ha assicurato -, noi il
Pvq Spinaceto volevamo farlo davvero, era il sogno della nostra vita».
L' imprenditore ha spiegato fino che punto erano arrivati i lavori: è
stato costruito il mercato e, durante uno sbancamento, è stata scoperta
una strada romana. «Volpe ci chiedeva anche dei consigli», ha aggiunto
l' imprenditore: perché erano altre le ditte che l' architetto del
Campidoglio sospettava di voler truffare il Comune. E nei giorni scorsi è
stato convocato come testimone Fabrizio Moro, titolare di diversi Pvq
ed ex «principale» di Antonio Lucarelli, il segretario del sindaco
Gianni Alemanno. RIPRODUZIONE RISERVATA
Di Gianvito Lavinia
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