mercoledì 28 marzo 2012

REPUBBLICA 28/3/2012 IL CASO Punti verdi, le indagini si allargano a tutte le aree

L CASO
Punti verdi, le indagini
si allargano a tutte le aree
Le perquisizioni non hanno riguardato solo i quattro arrestati, ma anche le sedi di Porta Metronia e di Circonvallazione Ostiense del Dipartimento Tutela ambientale e del verde.

Punti verdi, le indagini si allargano a tutte le aree
Saranno approfondite tutte le vicende relative alla realizzazione dei Punti Verde di Qualità di Roma. Un progetto, quello dei Punti Verde di Qualità, risalente nel tempo e che prevedeva la realizzazione di 67 aree. Di questi, 17 però sono quelli avviati effettivamente. I magistrati capitolini e la guardia di finanza procederanno ora infatti all'esame di tutta la documentazione acquisita nelle 19 perquisizioni eseguite ieri nei confronti di 25 obiettivi.

Le perquisizioni non hanno infatti riguardato solo i quattro arrestati, ma anche le sedi di Porta Metronia e di Circonvallazione Ostiense del Dipartimento Tutela ambientale e del verde. L'indagine quindi potrebbe allargarsi ad altri Punti Verdi oltre a quelli di Tor Sapienza, Parco Feronia e Parco Spinaceto. L'enorme mole di carte potrebbe infatti portare alla luce altri illeciti, come lo stesso gip Bernadette Nicotra ha evidenziato nel provvedimento cautelare emesso nei confronti dei quattro arrestati. Secondo lo stesso gip infatti quanto emerso fino "è la punta dell'iceberg di un fenomeno più esteso, di molteplici episodi di truffa e corruzione" e citando un'intercettazione telefonica tra due indagati rileva che il contenuto di tale conversazione "lascia intendere esplicitamente che truffe e fenomeni corruttivi sono stati commessi e sono in atto anche con riferimento alla realizzazione di altri Punti Verdi di Qualità, in particolare quello di Parco Feronia e quello di Parco Kolbe".

Intanto domani il gip comincerà gli interrogatori
di garanzia dei quattro arrestati: l'architetto del Comune Stefano Volpe, gli imprenditori Massimo Dolce e Marco Bernardini (i tre sono in carcere) e l'architetto dello stesso ufficio capitolino Anna Maria Parisi (finita invece ai domiciliari). Truffa aggravata ai danni del Comune di Roma e con abuso delle proprie funzioni, falso ideologico e materiale, corruzione, sono i reati ipotizzati a seconda delle singole posizioni.

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