La storia dei Punti Verdi Qualità è lunga 16 anni e ha prodotto finanziamenti abnormi per i concessionari
Le delibere consiliari 148 e 149 del 14 settembre 2006che autorizzano la fideiussione del Comune CreditoSportivo e la Banca di Credito Cooperativo rappresentano solo l'ultimo episodio di una storia di finanziamenti ai concessionaridei Punti Verdi Qualità ormai lunga 16 anni. Sì,perché i fortunati concessionari hanno goduto di un primo finanziamento, a tasso agevolato, di 206 milioni di euro, un altro successivo di 220 milioni per arrivare all'ultimo rifinanziamentodi 90 milioni, diconsi ben 516 milioni in totale garantiti dal Comune con successive fideiussioni per mutui concessi secondo varie scadenze, dalla minima di 60 mesi aduna massima (udite udite) a 240 mesi, a tassi Euribor rispettivamentedello 0,50% e dello 0,90%. Ovviamente tanta manna finanziaria veniva concessa per «la creazione di specifichestrutture dedicate all'infanzia, ad attività ricreative, culturali,di ristoro, nonché impianti con vocazione sportiva ed altri interventi ad esse funzionali». A ben vedere quasi opere dibene, tutte da verificare, almeno nelle 16 strutture sino aoggi ultimate. Ma non è questo il problema. O meglio non è il problema predominante, perché la matassa si ingarbuglia quando i cantieri aperti da anni per i Pvq si bloccano deltutto come per l'esempio riportato da questo giornale di via Feronia, o si bloccano senza completare i lavori come all'Olgiata.Indici allarmanti di sofferenza delle imprese che quei cantieri hanno avviato. Non sappiamo se queste aziende e lealtre che stanno ancora realizzando le strutture paghino regolarmente le rate dei mutui contratti, sappiamo però che alcuni volenterosi concessionari, facendosi forti dell'ultima manovra del governo che lo prevede, hanno chiesto alle due banche di pagare solo gli interessi sul mutuo e non il capitale visto la crisi economica che attanaglia un po' tutti, compresi,si ritiene, anche i concessionari dei Pvq. Ma che la situazione sia più grave di quanto appaia lo dimostrerebbe una lettera dell'Associazione degli Assegnatari di Pvq indirizzata al sindaco due anni fa nella quale si sollecitava al Comune il rifinanziamento delle fideiussioni. Allora si registrava l'insolvenza di alcuni concessionari che mettevano a rischio la restituzionedi circa 440 milioni garantiti dal Comune e si chiedeva un intervento di altri 200 milioni. Non solo, ma in una successiva lettera del marzo 2010 indirizzata all'assessore alle politiche ambientali De Lillo, al direttore del X dipartimento dott. Paolo Giuntarelli e al responsabile del procedimento Pvq di quel dipartimento, arch. Stefano Volpe, si chiedeva lo svincolo del Fondo di garanzia e solidarietà del 5%, ovvero quel fondo accantonato da tutti i concessionari (come a dire,di tutta la categoria dei concessionari) a garanzia del debito contratto dagli stessi. Non sappiamo quale fu la risposta a quella lettera, ma sappiamo che quel fondo di circa 4 milioni è stato già incamerato dalle banche a fronte delle insolvenze conclamate di alcuni concessionari. Un campanello d'allarme per gli istituti di credito e il Comune garante di una massa creditizia di oltre mille miliardi di vecchie lire. Non siamo così pessimisti da credere che le insolvenze superino limiti fisiologici, ma resta comunque alto il rischio che in alcuni casi le banche chiedano l'escussione della fideiussione al Comune e quindi l'esborso forse di decine di milioni nel momento in cui le casse del Comune sono vuote o giù di lì. Non solo, ma mentre i concessionari virtuosi, pagando solo gli interessi come la recente normativa concede loro di fatto allungando la restituzione del mutuo prevista in rate semestrali e ne invocano il prolungamento a 25 anni, quelli che virtuosi lo sono meno finiranno obiettivamente per mettere di mezzo il Campidoglio per opere non completate se non inutilizzabili.Insomma questi Pvq potrebbero essere una mina vagante pronta ad esplodere devastando le finanze comunali. Ragione di più per fare chiarezza.
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