RACCOMANDATA A/R
On.le Sig.
Dott. Graziano Del Rio
Sottosegretario di Stato alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Via dell'Impresa n. 91
00186 Roma
mail: uscm@palazzochigi.it
On.le Sig.
Dott. Giovanni Legnini
Sottosegretario di Stato al
Ministero dell’Economia e Finanze
Onorevoli Sottosegretari,
sono Andrea Ciabocco concessionario del Punto Verde
Qualità Madonnetta a seguito di un bando
pubblicato dal Comune di Roma nel 1995, per l’affidamento in concessione
dell’attrezzaggio e gestione di aree verdi di proprietà comunale non attrezzate
o non sufficientemente attrezzate. Vale a dire aree di degrado urbano in stato
di assoluto abbandono, in quanto tali sottratte alla pubblica fruizione, da
riqualificare con l'impegno di privati chiamati con le proprie risorse a
realizzare ciò che la P.A. non era allora e non è in grado ora, più che mai, di
realizzare.
Emesso
il bando pubblico, valutati i progetti per ciascun P.V.Q., approvata la
graduatoria, ciascun concessionario presentò il proprio progetto da realizzare
mediante finanziamento degli istituto di Credito convenzionati con il Comune di
Roma che prestava fidejussione per un
importo pari al 95% del costo dei lavori approvati.
Le difficoltà di una procedura molto innovativa
e la complessità delle questioni tecniche e giuridiche da affrontare in una
città come Roma, hanno imposto tempi più lenti (e, spesso, di molto) ma il
risultato è stato ugualmente straordinario: sono stati messi a bando n° 75 Punti Verdi Qualità, ne sono stati
assegnati 61, 18 sono stati realizzati e sono in esercizio, n° 10 sono in corso
di realizzazione (cantierizzati), n° 11 hanno la progettazione approvata, ma
con mutuo in istruttoria.
La
concessione imponeva a ciascuno degli scriventi imprenditori di realizzare le
opere progettate la maggior parte delle quali a fruizione libera, sostenendone
per intero i costi avendo, in cambio, nel residuo periodo di vigenza della
concessione (trentatre anni) la possibilità di gestire le attività economiche,
tutte di carattere sociale (palestre, piscine, centri ricreativi, etc.), che
dovrebbero o avrebbero dovuto garantire il ritorno dei capitali (talora
ingenti) impiegati.
E
in effetti Roma attraverso i Punti Verdi Qualità si è potuta dotare di grandi
aree verdi attrezzate per lo sport, il tempo libero, la ricreazione di migliaia
di cittadini.
Non
è azzardato dire che i Punti Verdi Qualità attualmente in funzione sono frequentati
ogni giorno da migliaia di cittadini romani di tutte le età che possono trovare
al posto di aree non attrezzate o, addirittura, abbandonate, parchi e spazi
verdi quotidianamente puliti e mantenuti dai concessionari nonché servizi e
strutture di qualità a loro disposizione per la maggior parte in modo gratuito.
Il Parco della Madonetta ha reso fruibili per la città circa 20 ettari
di verde ad Acilia cosi come il Parco Canale dello Stagno di Ostia e il Punto
Verde Torraccia che ha attrezzato un grande parco di 21 ettari alla periferia
di Roma sulla via Tiburtina e anche i servizi per il tempo libero realizzati
nel Punto Verde di via di Decima o in quello di via Cortina d’Ampezzo.
Insomma
l’intuizione che l’impresa privata possa essere al servizio di interessi pubblici,
intuizione alla base del progetto Punti Verdi Qualità è diventata realtà nelle
tante esperienze che animano la vita di interi quartieri di Roma.
Il
progetto del Comune di Roma era davvero ambizioso ed anche fortemente
innovativo ma si è scontrato con la crisi generale del paese, che ha
drammaticamente eroso le aspettative di rientro degli investimenti e che ha
reso insostenibili i mutui in relazione alla contingenza e alla residua durata
del contratto.
I
concessionari dei P.V.Q. in corso di realizzazione, ma con cantieri sospesi per
le ragioni di seguito accennate, sono sul punto di fallire per la combinazione
dei fattori su descritti (crisi generale, gravosità dei mutui e del relativo
onere finanziario) cui si unisce il mancato avvio delle attività economiche,
che avrebbero dovuto garantire il rientro dell'investimento.
L’inchiesta
giudiziaria che pur ha fatto emergere irregolarità e malaffare, sostanzialmente
disarticolando la struttura amministrativa predisposta da Roma Capitale per
gestire i complessi rapporti amministrativi, giuridici, economici a base del
progetto Punti Verdi Qualità, non può essere presa a pretesto per punire quanti
hanno creduto nel progetto investendo risorse finanziarie ed umane.
Oggi,
a distanza di quasi venti anni dal varo del progetto, l'imprenditoria, che ha
assunto l'onere e l'onore di realizzarlo è allo stremo e un ulteriore ritardo
nell'adozione di provvedimenti risolutivi, peraltro semplici sul piano
operativo, determinerebbe il definitivo fallimento del progetto Punti Verdi
Qualità.
Le
conseguenze sarebbero gravi prima di tutto e soprattutto per tutti quei
cittadini e, lo ripetiamo, sono migliaia che frequentano i nostri Punti Verdi
che si vedrebbero privati di un servizio che ormai fa parte del loro livello di
qualità della vita.
Ma
anche gravi ed irreparabili sarebbero le conseguenze sul piano occupazionale,
per la perdita dei posti di lavoro delle maestranze impiegate nella
realizzazione delle opere, ed anche per la perdita degli occupati nei P.V.Q.
già in esercizio e degli occupabili nelle attività economiche ancora da
attivare (palestre, piscine, centri di aggregazione per giovani ed anziani,
parchi giochi, ristoranti, bar, etc. etc.) .
In
un periodo in cui la perdita di una soltanto opportunità di lavoro rappresenta
un danno ulteriore per il tessuto economico dell'intera nazione, l'incidenza
sinergica del peso della debacle economica,
legata al fallimento del progetto Punti Verdi Qualità, si ripercuoterebbe non
solo sugli imprenditori sottoscritti e sulle casse del Comune di Roma, ma anche e soprattutto sull'Erario, chiamato
regolarmente a sopperire alle esigenze di bilancio della Capitale.
Il
Sindaco del Comune di Roma, On.le Ignazio Marino, erede di una situazione che
non ha creato, mostra di intendere l'assoluta gravità della contingenza ed ha
avviato una indagine conoscitiva diretta ad accertare le ragioni per le quali
un progetto importante, diretto alla riqualificazione di aree di degrado
cittadino, quale quello dei P.V.Q., interamente realizzato e da realizzare con
capitali privati, sia letteralmente paralizzato per la incapacità degli Uffici dell'Amministrazione
Capitolina di fornire il necessario supporto ai concessionari in esercizio ed
ancor più a quelli con cantieri aperti
e/o sospesi alle prese con le panie burocratiche frapposte da funzionari,
sempre più propensi a denegare qualsiasi banale collaborazione con l'assunzione
della relativa responsabilità per qualsiasi necessaria, banale variante ai
progetti, giustificata dall'adeguamento alle normative e ai criteri di buona
costruzione.
I
risultati dell'indagine conoscitiva disposta dal Sindaco di Roma hanno già
raggiunto i media (Il Tempo 16/03/14) ma sembra che l'Amministrazione
capitolina non abbia colto sino in fondo la delicatezza del momento e, in luogo
di adottare provvedimenti risolutivi, ha costituito con l'ordinanza 19 marzo
2014 un Ufficio di scopo “Indirizzo e coordinamento del programma Punti
Verde di Roma Capitale”, affidato ad un funzionario cui non sembrano siano
stati dati gli strumenti minimi necessari per lo svolgimento del suo delicato
incarico.
Io
in prima persona insieme agli altri concessionari non vogliamo che
l'Amministrazione Capitolina lasci che il progetto P.V.Q. resti definitivamente
impaludato nelle sabbie mobili della burocrazia, noi vogliamo che gli
imprenditori non debbano soccombere e
con loro i cittadini che utilizzano i Punti Verdi e gli occupati nei cantieri e
nelle attività economiche avviate.
Vogliamo,
inoltre segnalare, a chi ha la responsabilità
del governo del paese che in siffatta, sciagurata ipotesi, Roma Capitale
vedrebbe il proprio bilancio gravato di somme di notevole rilevanza.
“Il
Tempo” del 16 marzo u.s. indica in 350 milioni di euro l'esposizione di
Roma Capitale per le fideiussioni prestate a garanzie dei mutui concessi dalla
banca, mutui tutti che debbono essere considerati in sofferenza!
Mentre
i costi ulteriori stimati per il contenzioso innescato dal coacervo di situazioni
oggettive e inadempienze dell'Amministrazione farebbe lievitare ad un miliardo
di euro il danno causato all'imprenditoria.
È
accettabile uno sperpero di risorse umane ed economiche di tali dimensioni?
Credo che sia ancora possibile attraverso un
serio e costruttivo confronto e la collaborazione tra imprenditoria privata e
pubblica amministrazione trovare le soluzioni per salvare i capitali già
investiti, continuare ad offrire alla città i servizi ed anzi ampliarli e,
infine, completare il progetto PVQ portando a compimento i cantieri aperti.
Per
ciò è necessaria una piena consapevolezza della situazione e la determinazione
ad adottare provvedimenti concreti e, soprattutto, urgenti e tempestivi.
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